No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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giovedì 6 agosto 2015

Riforma PA - Di Primio (ANCI): “Passo in avanti verso semplificazione, ora recepire input degli enti locali’’

‘’Un passo in avanti verso la semplificazione e la certezza delle procedure amministrative. Se gli indirizzi della delega non verranno stravolti, potremo iniziare a lavorare su un modello di Pa più moderno e vicino alle reali esigenze dei cittadini’’. Lo afferma il vicepresidente dell’ANCI con delega alla Pubblica amministrazione, Umberto di Primio, commentando il via libera definitivo del Senato al disegno di legge delega sulla riforma della Pa.
‘’L'auspicio – afferma - è che la norma terrà per davvero in considerazione la necessità per cittadini ed enti di avere conferenze di servizio in grado di decidere subito in modo chiaro e senza inutili dilazioni; nonché la necessità per i governi locali di poter contare su una dirigenza che si distingua per qualità professionale e con certezza di ruolo e funzioni’’.
Secondo l’esponente dell’Associazione dei Comuni, ‘’positiva certamente è anche la possibilità di poter avere, come più volte richiesto dall'Anci, una figura apicale della dirigenza che sia capace di coordinare gli uffici ed attuare i programmi di governo cittadino’’.
Sul tema del personale, però, ‘’deve stigmatizzarsi – afferma Di Primio - come il problema sia rappresentato oggi più che mai dalla elevata età dei dipendenti degli enti locali, generata dall'irrazionale applicazione del blocco del turnover, e dalla necessità di una formazione continua che raramente nella Pa è rinvenibile. Non resta che aspettare il testo del governo – conclude Di Primio - che confidiamo sia capace di recepire gli input che verranno dal mondo delle autonomie locali, vero ed unico termometro dello stato di salute e delle esigenze della società e dei cittadini’’.

Nota di lettura ANCI al DDL di conversione del DL 78/2015

Pubblicata la nota di lettura Anci alla legge di conversione del decreto legge n.78/2015, che ha avuto il via libera definitivo dell’aula della Camera nella serata di martedì 4 agosto.
Qui il link alla nota di lettura ANCI al provvedimento di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge n. 78 del 19 giugno 2015 recante Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali.

DDL di riorganizzazione della PA: il testo definitivo certificato dal Senato

Con il seguente comunicato il Presidente del Senato ha comunicato l'approvazione definitiva del DDL di riorganizzazione della PA.
Attesto che il Senato della Repubblica, il 4 agosto 2015, ha approvato il seguente disegno di legge, d’iniziativa del Governo già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati: Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
IL PRESIDENTE

Su Libero un articolo sull'abolizione dei Segretari comunali

Pubblicato nell'edizione odierna del quotidiano Libero un articolo di Claudia Osmetti dal titolo Fanno la scuola per funzionari poi i Sindaci assumono gli amici, in cui si commenta, in toni critici, l'abolizione della figura del segretario comunale.

mercoledì 5 agosto 2015

Decreto enti territoriali: approvato dalla Camera il DDL di conversione

Nella seduta di ieri la Camera con 364 voti favorevoli e 185 contrari ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali (C. 3262), nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.
Successivamente con 295 voti a favore e 129 contrari la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali (C. 3262).
Sul DL 78/2015 si vedano su questo blog i precedenti post: 

martedì 4 agosto 2015

Approvato definitivamente il DDL in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche

L'Assemblea del Senato ha approvato definitivamente il DDL n. 1577-B, recante Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Nella seduta di ieri il relatore ha riferito sulle principali integrazioni apportate alla Camera, ricordando in particolare l'accelerazione dei procedimenti relativi a insediamenti produttivi e opere pubbliche e la delega sul processo contabile. Dopo la discussione generale e le repliche, sono stati approvati, senza modifiche, i primi undici articoli.
Nella seduta di oggi sono stati approvati, senza modifiche, i restanti articoli. L'articolo 12, aggiunto dalla Camera dei deputati, detta disposizioni relative a incarichi direttivi presso l'Avvocatura dello Stato. All'articolo 13, che detta principi di delega per semplificare le attività degli enti pubblici di ricerca, sono stati accolti un ordine del giorno del sen. Bocchino (Misto) sulla definizione del ruolo di ricercatore e un ordine del giorno della sen. Fucksia (M5S) riguardante l'indipendenza della ricerca. L'articolo 14 riguarda la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, mentre l'articolo 15, introdotto dalla Camera, riguarda il procedimento disciplinare del personale militare. Sugli articoli da 16 a 19, contenenti criteri per le deleghe in materia di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, partecipazioni societarie, servizi pubblici locali di interesse economico generale, M5S ha posto l'accento su una maggiore trasparenza dei criteri di nomina degli organi di amministrazione e controllo delle società a partecipazione pubblica. In tema di servizi locali, SEL e M5S hanno evidenziato la necessità di rispettare il referendum popolare contro la privatizzazione dell'acqua. Sull'articolo 20, introdotto dalla Camera, che concede una delega per il riordino e la ridefinizione della disciplina processuale del contenzioso davanti alla Corte dei conti, è stato accolto un ordine del giorno del sen. Crimi (M5S) riguardante la responsabilità contabile degli amministratori e dipendenti di società pubbliche. La Camera non ha modificato l'articolo 21, che delega il Governo ad abrogare o modificare disposizioni legislative che prevedono provvedimenti non legislativi di attuazione, e gli articoli 22 e 23, recanti la clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano e la clausola di invarianza finanziaria.
Nelle dichiarazioni di voto finale hanno annunciato voto contrario i sen. Bruni (CR), Giovanni Mauro (GAL), Volpi (LN), Loredana De Petris (SEL), Crimi (M5S), Mazzoni (AL), Paola Pelino (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole i sen. Federica Chiavaroli (AP) e Cociancich (PD), che ha auspicato una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. Oltre a denunciare l'ampiezza e il numero delle deleghe concesse, le opposizioni hanno criticato, in particolare, i poteri sostitutivi del Presidente del Consiglio sugli insediamenti produttivi e le opere pubbliche; le modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali che rafforzano la presa della politica sull'amministrazione; la riduzione della partecipazione ai processi decisionali e l'estensione del silenzio assenso alle soprintendenze per la tutela del paesaggio; la soppressione del segretario comunale, figura garante della legalità amministrativa; lo smembramento del Corpo forestale dello Stato, che indebolisce la tutela dell'ambiente e del territorio; la delega in bianco sulle società partecipate; l'intervento centralistico sui servizi pubblici locali e la minor tutela dell'interesse pubblico. Secondo FI il Governo spaccia per riforma una mera riorganizzazione amministrativa, che non fissa peraltro standard di efficienza, qualità e costo dei servizi.
Fonte: Senato.it
In argomento si veda anche il successivo post  Al «dirigente apicale» dei Comuni serve una sezione ad hoc nel ruolo unico.

domenica 2 agosto 2015

L'Unione richiama alla corretta applicazione delle norme sulle convenzioni di Segreteria, sul trattamento economico dei Segretari iscritti in Fascia B e sui diritti di Segreteria

Con nota del 27 luglio la Segreteria Nazionale dell’Unione Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali ha espresso la propria più ferma contrarietà alle recenti Circolari emesse dagli Uffici del Ministero dell’Interno preposti alla gestione dell’Albo in materia di classificazione delle sedi di segreteria convenzionate e relativo trattamento economico, nonché in materia di applicazione dello stipendio tabellare dirigenziale ai Segretari iscritti in fascia B.
Nella nota è stata, inoltre, esposta la posizione dell'Unione in merito alla questione dei diritti di rogito per i segretari comunali che svolgono le proprie funzioni in comuni privi di dirigenti.
Per approfondimenti è possibile vedere i precedenti post di seguito segnalati in base all'argomento in cui si suddivide la nota.
Con riferimento alle Convenzioni:
Con riferimento ai diritti di rogito:

Scadenza del termine per l'approvazione del bilancio: perentorio (ma non tanto) e geograficamente variabile

Città metropolitane e province - Enti locali della regione Siciliana - Ulteriore differimento, dal 30 luglio al 30 settembre 2015, del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione 2015
Firmato il decreto dal Ministro dell’interno, On.le Angelino ALFANO
Si è svolta questa mattina, presso il Ministero dell’interno-sala Roma, una riunione della Conferenza Stato-città ed autonomie locali, presieduta dal Ministro dell’interno On.le Angelino ALFANO.
La Conferenza Stato-città ed autonomie locali, con riferimento alle questioni poste all’ordine del giorno ha tra l’altro espresso PARERE FAVOREVOLE (ai sensi dell'articolo 151, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267-T.U.E.L.) sulla richiesta dell'ANCI e dell'UPI di ulteriore differimento, dal 30 luglio al 30 settembre 2015, del termine per l'approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2015 da parte delle città metropolitane e delle province. Per la regione Siciliana il differimento riguarda anche i comuni ed i Liberi Consorzi Comunali - istituiti dalla legge regionale n. 8 del 24 marzo 2014 – coincidenti con le Province regionali, di cui continuano a svolgere le funzioni.
Con il provvedimento, adottato d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, è stato anche autorizzato per i predetti enti locali l’esercizio provvisorio del bilancio, ai sensi dell’art. 163, comma 3, del T.U.E.L., avvalendosi della nuova facoltà prevista dalle più recenti disposizioni in materia di armonizzazione dei bilanci (decreti legislativi 23 giugno 2011, n. 118 e 10 agosto 2014, n. 126), per consentire un margine di maggiore flessibilità rispetto alla gestione provvisoria degli stessi bilanci.
Il decreto è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale, per la pubblicazione che dovrebbe avvenire nell’edizione n. 175 odierna. 
Roma, 30 luglio 2015
Al comunicato sono seguite alcune dichiarazioni di stupore per il rinvio limitato ai soli comuni della Regione Sicilia, sia da parte di Presidenti di Anci Regionali sia da esponenti dell'Anci Nazionale.
La dichiarazione che però personalmente mi ha più colpito è quella del Presidente Fassino, che dopo essersi rammaricato per la mancata proroga, ha affermato "Ringrazio comunque, a nome dei Comuni italiani, la disponibilità dimostrata dal Ministro dell’Interno,  il quale ha assicurato  una sensibilizzazione dei Prefetti, per un rapporto collaborativo con i Sindaci circa tempi e modalità di approvazione dei bilanci".
Quindi, i Prefetti potranno discrezionalmente valutare le ragioni che hanno portato al mancato rispetto dei termini, sulla base di un'indicazione del Ministro dell'Interno. 
In realtà la normativa vigente non solo non sembra consentire alcuna discrezionalità in materia, richiedendo l'invio della diffida semplicemente allo scadere del termine, ma riconduce alla mancata approvazione del bilancio entro il termine concesso con diffida la sanzione più grave: lo scioglimento degli organi ed il successivo commissariamento dell'ente.
Dalle parole di Fassino sembrerebbe desumersi che ciascun Prefetto potrà decidere quando inviare la diffida, valutando in assoluta discrezionalità (senza un criterio predeterminato da una norma) se ritenere valide le ragioni avanzate dalle singole amministrazioni a giustificazione del ritardo. Ciò potrebbe comportare che comuni che appartengono a province diverse alle prese con le stesse difficoltà nella stesura del documento contabile potranno vedere atteggiamenti differenti da parte dei Prefetti; non solo, i Prefetti potrebbero inviare la diffida ad alcuni comuni della provincia e ad altri no. 
E così succede che qualche Sindaco annunci formalmente in Consiglio comunale che il bilancio si approverà a settembre ringraziando pubblicamente il Prefetto per la sensibilità mostrata.
Chi voleva ulteriore caos è servito.

Delibera n. 26/2015 della Corte dei Conti Sezione Autonomie sull'utilizzo dei resti assunzionali

Con la Delibera n. 26 del 28 luglio 2015, la Corte dei Conti sezione delle autonomie, ha chiarito che "gli enti locali possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato non vincolate dalla disposizione del comma 424 utilizzando la capacità assunzionale del 2014 derivante dalle cessazioni di personale nel triennio 2011-2013, sempre nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica; mentre, con riguardo al budget di spesa del biennio 2015-2016 (riferito alle cessazioni di personale intervenute nel 2014 e nel 2015), la capacità assunzionale è soggetta ai vincoli posti dall’articolo 1, comma 424 della legge 190/2014 finalizzati a garantire il riassorbimento del personale provinciale".
La Sezione Autonomie della Corte dei Conti è giunta a questa conclusione sulla base del seguente percorso motivazionale:
"ai fini dell’inquadramento della questione, questa Sezione rileva che, successivamente alla richiamata deliberazione della Sezione di controllo per la Lombardia, il legislatore è intervenuto con l’art. 4, comma 3, del decreto legge n. 78 del 19 giugno 2015, disponendo che: “All'articolo 3, comma 5, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, dopo le parole "nel rispetto della programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e contabile" sono aggiunte le seguenti: “è altresì consentito l'utilizzo dei residui ancora disponibili delle quote percentuali delle facoltà assunzionali riferite al triennio precedente". Tale novella legislativa, integrando il quadro interpretativo già fornito dalla circolare n. 1/2015 (registrata dalla Corte dei conti in data 20 febbraio 2015), autorizza i Comuni ad impiegare nel 2015 l’eventuale budget residuo del triennio 2011-2013 per assunzioni non vincolate ai sensi del comma 424. Ne consegue che per le cessazioni intervenute nel 2013, la capacità assunzionale del 2014, eventualmente rinviata nel 2015, non soggiace alle limitazioni introdotte dal citato comma 424, restando regolata da quanto previsto, per gli enti soggetti al patto di stabilità interno, dall’art. 3, comma 5, del D.L. n. 90/2014, convertito con legge n. 114/2014, che indica le quote percentuali di turn over consentite per le assunzioni di personale a tempo indeterminato".
In argomento si vedano i precedenti post:
Sul DL 78/2015 si veda il post La Camera dei Deputati esamina il DDL di conversione del DL 78/2015 ed i documenti nello stesso post richiamati.

La Camera dei Deputati esamina il DDL di conversione del DL 78/2015

Inizia lunedì mattina alle ore 9,30 in Aula l'esame del DDL di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali (C 3262), approvato dal Senato mercoledì 28 luglio.
La fiducia sul provvedimento verrà votata martedì 4 agosto alle 12. Il decreto scade il 18 agosto. 
Il Relatore è l'on. Misiani (PD)
Sul DL 78/2015 si vedano su questo blog i precedenti post: 

DL 78/2015: il dossier del Sevizio studi della Camera

Pubblicato dal Servizio Studi della Camera il Dossier n. 231 contenente la scheda di lettura del DDL di conversione del DL 78/2015.
Il Dossier è redatto tenendo conto del testo approvato mercoledì 28 luglio dal Senato.
Pubblicato, inoltre, il Dossier n. 94 contenente gli Elementi di valutazione sulla qualità del testo e su specificità, omogeneità e limiti di contenuto del decreto-legge.

DL 78/2015: il testo del DDL di conversione approvato il 28 luglio dal Senato

Il Senato della Repubblica, il 28 luglio 2015, ha approvato il seguente disegno di legge, d’iniziativa del Governo "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali".
Qui il link al testo ufficiale del DDL di conversione che è passato all'esame della Camera dei Deputati.
In merito agli ultimi emendamenti introdotti nella legge di conversione possono vedersi:
Dossier del Servizio Studi n. 234 sull'A.S. n. 1977 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali" Sintesi degli emendamenti approvati dalla Commissione Ed. provvisoria;

Nel DDL di conversione del DL 78/2015 la soluzione per le assunzioni dei vigili stagionali

I Comuni non possono assumere vigili stagionali, ma devono fare ricorso esclusivamente al personale della polizia provinciale: la violazione di tale principio è sanzionata con la nullità del rapporto. È questa, senza dubbio, la conseguenza di maggiore rilievo determinata in materia di personale dalla entrata in vigore del Dl 78/2015.