Città metropolitane e province - Enti locali della regione Siciliana - Ulteriore differimento, dal 30 luglio al 30 settembre 2015, del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione 2015
Firmato il decreto dal Ministro dell’interno, On.le Angelino ALFANO
Si è svolta questa mattina, presso il Ministero dell’interno-sala Roma, una riunione della Conferenza Stato-città ed autonomie locali, presieduta dal Ministro dell’interno On.le Angelino ALFANO.
La Conferenza Stato-città ed autonomie locali, con riferimento alle questioni poste all’ordine del giorno ha tra l’altro espresso PARERE FAVOREVOLE (ai sensi dell'articolo 151, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267-T.U.E.L.) sulla richiesta dell'ANCI e dell'UPI di ulteriore differimento, dal 30 luglio al 30 settembre 2015, del termine per l'approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2015 da parte delle città metropolitane e delle province. Per la regione Siciliana il differimento riguarda anche i comuni ed i Liberi Consorzi Comunali - istituiti dalla legge regionale n. 8 del 24 marzo 2014 – coincidenti con le Province regionali, di cui continuano a svolgere le funzioni.
Con il provvedimento, adottato d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze, è stato anche autorizzato per i predetti enti locali l’esercizio provvisorio del bilancio, ai sensi dell’art. 163, comma 3, del T.U.E.L., avvalendosi della nuova facoltà prevista dalle più recenti disposizioni in materia di armonizzazione dei bilanci (decreti legislativi 23 giugno 2011, n. 118 e 10 agosto 2014, n. 126), per consentire un margine di maggiore flessibilità rispetto alla gestione provvisoria degli stessi bilanci.
Il decreto è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale, per la pubblicazione che dovrebbe avvenire nell’edizione n. 175 odierna.
Roma, 30 luglio 2015
La dichiarazione che però personalmente mi ha più colpito è quella del
Presidente Fassino, che dopo essersi rammaricato per la mancata proroga, ha affermato "
Ringrazio comunque, a nome dei Comuni italiani, la disponibilità dimostrata dal Ministro dell’Interno, il quale ha assicurato una sensibilizzazione dei Prefetti, per un rapporto collaborativo con i Sindaci circa tempi e modalità di approvazione dei bilanci".
Quindi, i Prefetti potranno discrezionalmente valutare le ragioni che hanno portato al mancato rispetto dei termini, sulla base di un'indicazione del Ministro dell'Interno.
In realtà la normativa vigente non solo non sembra consentire alcuna discrezionalità in materia, richiedendo l'invio della diffida semplicemente allo scadere del termine, ma riconduce alla mancata approvazione del bilancio entro il termine concesso con diffida la sanzione più grave: lo scioglimento degli organi ed il successivo commissariamento dell'ente.
Dalle parole di Fassino sembrerebbe desumersi che ciascun Prefetto potrà decidere quando inviare la diffida, valutando in assoluta discrezionalità (senza un criterio predeterminato da una norma) se ritenere valide le ragioni avanzate dalle singole amministrazioni a giustificazione del ritardo. Ciò potrebbe comportare che comuni che appartengono a province diverse alle prese con le stesse difficoltà nella stesura del documento contabile potranno vedere atteggiamenti differenti da parte dei Prefetti; non solo, i Prefetti potrebbero inviare la diffida ad alcuni comuni della provincia e ad altri no.
E così succede che qualche Sindaco annunci formalmente in Consiglio comunale che il bilancio si approverà a settembre ringraziando pubblicamente il Prefetto per la sensibilità mostrata.
Chi voleva ulteriore caos è servito.