In un articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera, il Prof. Sabino Cassese individua nell'amministrazione pubblica la ragione dell'inefficienza dello Stato. Dico subito che l'articolo non lo condivido per le ragioni che illustrerò in seguito in altro post, ma mi preme subito scrivere che un'affermazione contenuta nell'articolo mi ha lasciato profondamente perplesso. L'affermazione è quella secondo la quale la riforma della dirigenza sarebbe stata "azzoppata in dirittura d'arrivo, nel momento di massima debolezza del governo, dall'azione congiunta dei vertici ministeriali e dalla Corte Costituzionale".
Questa affermazione, fatta da chi ha ricoperto l'incarico di Ministro della Funzione Pubblica e giudice costituzionale, mi inquieta ed anche tanto.