No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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venerdì 3 marzo 2017

Atti dell’incontro su “Incarichi di consulenza, servizi legali, patrocinio giudiziale: la disciplina per il loro affidamento da parte della p.a. alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici”

Sul sito della Camera Amministrativa dell'Insubria sono pubblicati gli atti dell’incontro “Incarichi di consulenza, servizi legali, patrocinio giudiziale: la disciplina per il loro affidamento da parte della p.a. alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici”.

Si tratta delle relazioni del consigliere della Corte dei conti, Sezione Regionale per la Lombardia, dott. Donato Centrone e dell'avv. Gianni Mantegazza del Foro di Como,illustrate durate un incontro formativo del 3 febbraio 2017, tenutosi a Como, presso il Tribunale Ordinario.

Scheda di lettura del Servizio Studi della Camera sul DL. n. 14/2017 "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città"

In un precedente post abbiamo segnalato che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 42 del 20 febbraio, il DL. n. 14 del 20/02/2017 rubricato "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città".
Tra le norme, si segnalano le interessanti nuove previsioni contenute nell'art. 8 del DL con riferimento ai poteri di ordinanza dei Sindaci.
Segnaliamo ora la pubblicazione a cura del Servizio Studi della Camera di un'interessante scheda di lettura sul D.L. 14/2017.

Ministero dell'Interno: rilevazione sullo stato dell'iter di approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2017-19 dei Comuni

Con comunicato del 2 marzo, il Ministero dell'Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, ha reso noto che nella sezione TBEL è stato inserito un apposito form, destinato alla rilevazione dello stato dell'iter di approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2017-19 dei Comuni, che i responsabili del Servizio Finanziario di tali enti sono pregati di voler compilare entro il 10 marzo p.v.

Il fondo, la contrattazione ed i recuperi: DL 244/2016, Aran e Corte Conti Toscana

Vengono ampliati i termini entro cui può essere effettuato il recupero delle somme illegittimamente inserite nei fondi per la contrattazione decentrata. Si deve considerare vietata la erogazione di indennità senza la stipula del contratto collettivo decentrato integrativo. Nella costituzione del fondo si deve fare riferimento a quello effettivamente speso del 2015 e si possono sommare al fondo, negli enti senza dirigenti ed al fine di determinare il tetto invalicabile, le risorse destinate al salario accessorio delle posizioni organizzative. Sono queste le principali novità che derivano in materia di fondi per la contrattazione decentrata dalla legge di conversione del DL n. 244/2016, cd milleproroghe, e da una recente indicazione dell’Aran. Occorre inoltre segnalare che, per la Corte dei Conti della Toscana, delibera 59/2017, gli enti privi di dirigenti possono sommare al fondo per la contrattazione decentrata le risorse destinate al salario accessorio delle posizioni organizzative ai fini della determinazione del tetto complessivo di cui al comma 236 della legge n. 208/2015. E ciò stante che in questi enti le indennità di posizione e di risultato delle posizioni organizzative sono a carico del bilancio e non del fondo per la contrattazione decentrata.

Il silenzio dell'amministrazione sull'istanza di accesso civico generalizzato: quale possibile tutela processuale

L’articolo 5 del d. lgs 33/2013, come novellato dal d. lgs 97/2016, introduce nell’ordinamento italiano (a decorrere dallo scorso 23 dicembre) l’istituto dell’accesso civico generalizzato, sulla scorta dell’esperienza maturata nei paesi anglosassoni con il modello FOIA (Freedom of Information Act). Con tale disciplina si assicura la possibilità, per tutti i cittadini, di conoscere le informazioni, i dati e i documenti nella disponibilità delle amministrazioni e afferenti all’organizzazione e all’attività delle stesse, dati che potranno essere richiesti e appunto conosciuti nel rispetto dei limiti rivenienti dall’esigenza di tutelare interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti, quali individuati espressamente ai commi 1 e 2 dell’art. 5 bis del decreto trasparenza (d. lgs. 33/2013). Lo scopo di questa breve disamina non è tanto quello di illustrare la disciplina relativa al c.d. accesso “aperto” ovvero generalizzato, ma è quello di comprendere il ruolo che la novella legislativa assegna in materia al giudice amministrativo: in particolare, ciò che si rivela di particolare interesse, in questa fase di prima attuazione del nuovo istituto, è provare a delineare, alla luce del dato normativo, quali soluzioni possono venire, in sede interpretativa, dal giudice amministrativo alle criticità che la norma indubbiamente pone quanto allo specifico profilo della tutela giurisdizionale nella particolare ipotesi in cui il cittadino non ottiene risposta alla sua istanza dall’amministrazione competente ovvero quando non abbia risposta neanche dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza investito della richiesta in sede di riesame, per come consentito dalla disciplina.

giovedì 2 marzo 2017

Testo Ufficiale e relazione tecnica dello schema di D.lgs. contenente modifiche al Testo unico del pubblico impiego

Abbiamo dato notizia dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, in esame preliminare, di cinque decreti legislativi contenenti disposizioni di attuazione della riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124).

Tra questi figura quello contenente le modifiche al Testo unico del pubblico impiego approvate in esame preliminare dal Governo.
Presentato ora in Parlamento lo Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con la relativa relazione.

Testo Ufficiale e relazione tecnica dello schema di D.lgs. contenente modifiche alla disciplina della valutazione della performance dei dipendenti pubblici approvate in esame preliminare dal Governo

Abbiamo dato notizia dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, in esame preliminare, di cinque decreti legislativi contenenti disposizioni di attuazione della riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124).

Presentato ora in Parlamento, per l'acquisizione delle competenti Commissioni, lo Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150, in attuazione dell'articolo 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015, n. 124, con annessa relazione tecnica.

martedì 28 febbraio 2017

Sanatoria dei contratti decentrati: cinque anni in più ma incognite su platea e vincoli

Le amministrazioni regionali e locali che hanno deliberato il recupero delle somme illegittimamente inserite nei fondi per la contrattazione decentrata possono avere cinque anni di tempo in più per completare il recupero di queste risorse. 
È l'effetto determinato dall'inserimento nella legge di conversione del Milleproroghe(Dl 244/2016) del comma 15-quater all’articolo 1. Va ricordato che il termine previsto dal legislatore era lo stesso numero di anni in cui nei fondi erano state illegittimamente o erroneamente inserite risorse aggiuntive.

lunedì 27 febbraio 2017

Le regole per le assunzioni del personale nel 2017 (Video e slides)


Il video riprende la prima edizione del webinar Le regole per le assunzioni del personale nel 2017 con la partecipazione dei relatori Agostino Bultrini  e Giuseppe Canossi.
Il Webinar intende offrire un quadro pratico e attuale delle possibilità di programmazione del fabbisogno di personale alla luce delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2017 e degli effetti dell’attuazione del processo di mobilità del personale di Città metropolitane e Province.

Le condizioni per le assunzioni

Le amministrazioni dare corso ad assunzioni di personale a tempo indeterminato entro i tetti fissati dal legislatore e nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa. Tali condizioni e tali tetti sono stati oggetto di numerose modifiche nel corso degli ultimi anni, il che determina numerosi problemi interpretativi ed applicativi. Occorre ricordare che è possibile un allentamento di tali vincoli con l’emanando decreto legge sugli enti locali.
Occorre in premessa ricordare che le assunzioni in mobilità volontaria, ex articolo 30 del D.Lgs. n. 165/2001, se il dipendente proviene da un ente che ha vincoli alle assunzioni di personale, non incidono sulle capacità assunzionali, così come specularmente le cessazioni che sono dirette ad amministrazioni che hanno vincoli alle assunzioni di personale non determinano risparmi da potere utilizzare per finanziare nuove assunzioni. Siamo cioè in presenza di scelte che devono essere considerate come neutre. Le amministrazioni devono comunque rispettare i vincoli dettati dal legislatore, costituendo comunque la mobilità in entrata una nuova assunzione, quanto meno in termini sostanziali.
Sempre in premessa deve essere ricordato che le capacità assunzionali, così come le spese per le assunzioni, devono essere sempre valutate su base annua.

La Corte dei Conti sul fondo per la contrattazione decentrata


I vincoli di tetto del fondo e di riduzione per la diminuzione del personale in servizio sono in vigore e si applicheranno fino a che il legislatore non avrà dettato una disciplina differente. Il fondo può, per la diminuzione del personale in servizio, essere tagliato sia utilizzando il metodo della media aritmetica, sia quello dei risparmi effettivi, metodo quest’ultimo che appare come preferibile. La costituzione del fondo è una scelta che appartiene alla competenza dell’ente. Sono queste le più recenti indicazioni dettate dalle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti del Lazio, dell’Umbria e della Toscana in tema di costituzione del fondo per la contrattazione decentrata.


Pa, negli enti locali il 66% dei precari. Piano straordinario stabilizzazioni: incognità sanità, esclusi i dirigenti medici ma prorogati di un anno i concorsi extra avviati nel 2016

Tre anni di anzianità maturati negli ultimi otto anni. Su queste due cifre si gioca il nuovo «piano straordinario» di assunzioni per i precari “storici” della pubblica amministrazione, una platea che dalla Funzione pubblica calcolano in circa 50mila persone. Il piano riguarda tutta la Pa, ma i suoi effetti sono destinati a concentrarsi negli enti territoriali. 
Sanità, regioni ed enti locali, come mostrano i numeri della Ragioneria generale, assorbono da soli il 70% dei contratti a tempo determinato, che rappresentano l’ampia maggioranza delle forme di lavoro “flessibile” nella Pa; se si guarda invece alla somministrazione, la quota di questi comparti sale all’89%, e arriva al 95% fra i lavoratori socialmente utili. Il peso di Regioni ed enti locali scende al 36% solo per i co.co.co., ma per il primato degli enti di ricerca in questo ambito: fatta la media, gli enti territoriali assorbono il 66% della precarietà nel pubblico impiego. La nuova finestra per la “stabilizzazione”, se saranno confermati fino all’approvazione definitiva del decreto legislativo i contenuti dei testi esaminati giovedì in consiglio dei ministri, al primo via libera, rimarrà aperta tre anni (2018-2020).

Conoscere la corruzione per combatterla. Una prospettiva interdisciplinare all’analisi dei fenomeni corruttivi. Roma, 9 marzo 2017

Si svolgerà il 9 marzo presso la sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il convegno ‘Conoscere la corruzione per combatterla. Una prospettiva interdisciplinare all’analisi dei fenomeni corruttivi’.
Per la lotta alla corruzione non sono sufficienti soltanto gli interventi repressivi: azioni di prevenzione, di diffusione e consolidamento di un senso dell’interesse generale nella società civile e nella pubblica amministrazione costituiscono parte essenziale di tale lotta. A questo fine occorre promuovere una condivisione critica delle conoscenze scientifiche disponibili, in modo da favorirne la conversione in strumenti per incidere sui fenomeni corruttivi o per valutare l’efficacia relativa degli strumenti di prevenzione.

Pubblico impiego e valutazione dipendenti. Contratti, precari, premi, fondi decentrati, disciplinari: la riforma voce per voce (con testo e relazione illustrativa)

Gli ingredienti centrali della riforma del pubblico impiego, approvata ieri dal Consiglio dei ministri, sono il superamento degli “organici” attuali, sostituiti da una programmazione che potrà differenziare i vincoli di turn over anche all'interno dei singoli settori della Pa, con l’intenzione di “premiare” gli enti in base alle attività svolte e quindi al bisogno di personale per garantirle. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare e a valutare la performance con riferimento all'amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti o gruppi di dipendenti. Gli organismi indipendenti di valutazione dovranno verificare l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi programmati durante il periodo di riferimento e segnalare eventuali necessità di interventi correttivi. Viene riconosciuto, per la prima volta, un ruolo attivo dei cittadini ai fini della valutazione della performance organizzativa.

Con la riforma sanzioni disciplinari «blindate»

Addio alle battaglie di carta bollata e alle contestazioni sul calendario delle notifiche o sui passaggi procedurali: per difendersi dalle sanzioni disciplinari, licenziamenti compresi, bisognerà parlare del merito. Questo, almeno, è l'obiettivo ambizioso del nuovo codice disciplinare dei dipendenti pubblici scritto nel decreto legislativo della riforma Madia che giovedì ha ottenuto il primo via libera in consiglio dei ministri. Questa mossa, che si affianca all'accelerazione sui tempi delle procedure e al rafforzamento delle responsabilità dei dirigenti, è stata finora la meno fortunata sul piano mediatico, ma potrebbe rivelarsi la più efficace all'atto pratico. Vediamo perché.

Decadenza del consigliere per assenze alle sedute del Consiglio comunale (Cons. St., sez. V, 20 febbraio 2017, n. 743)

Le assenze per mancato intervento dei consiglieri alle sedute del Consiglio comunale non devono essere giustificate di volta in volta in via preventiva, potendo le giustificazioni essere fornite, anche dopo la notificazione all’interessato della proposta di decadenza, ferma restando l’ampia facoltà di apprezzamento del Consiglio comunale in ordine alla fondatezza e serietà ed alla rilevanza delle circostanze addotte a giustificazione delle assenze (1).
E' questa la massima della sentenza del Cons. St., sez. V, 20 febbraio 2017, n. 743, oggetto di commento nell'articolo Il consigliere comunale può giustificare le assenze anche a posteriori.

Società pubbliche: Tavola rotonda lunedì 6 marzo a Roma

Si terrà lunedì 6 marzo a Roma, presso l'Università LUISS, Sala Colonne Viale Pola, 12, la Tavola Rotonda in occasione della pubblicazione del Commentario Il testo unico sulle società pubbliche. Commento al d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175, diretto da Giorgio Meo e Antonio Nuzzo, Cacucci, Bari, 2016.