Qualche giorno fa abbiamo dato notizia in un precedente post della presentazione di un ordine del giorno alla Camera dei Deputati ad opera dei deputati della lega Nord Caon (primo firmatario), Invernizzi, Matteo Bragantini (odg. n. 9/1542-A/16) volto a rendere facoltativa all'interno degli enti locali la figura del Segretario comunale. L’ordine del giorno prevede “coerentemente con la strategia di liberalizzazione delle professioni, di permettere all'amministrazione di valutare secondo propri criteri discrezionali di avvalersi anche di altre categorie professionali, accrescendo, allo stesso tempo, con un bagaglio culturale differenziato, lo standard di qualità nell'ambito lavorativo delle amministrazioni locali”
A prescindere dal fatto che il Segretario comunale svolge una funzione pubblica e non una professione, l’idea “simpatica” alla base di questo ordine del giorno è quella di equiparare persone appartenenti a categorie professionali diverse a coloro che hanno vinto un pubblico concorso, di particolare complessità, ed hanno effettuato sviluppi di carriera in base a percorsi e selezioni estremamente dure. Ovviamente la scelta di questi soggetti appartenenti ad altre categorie professionali dovrebbe essere “ampiamente discrezionale”. Il tutto ovviamente in barba all’art. 97 della Costituzione, in base al quale ai pubblici uffici si accede mediante concorso pubblico e ignorando qualsiasi principio meritocratico.
La cosa più incredibile è che il proponente, On. Caon, nella seduta del 24 ottobre 2013, in un intervento nel corso dell’esame del “Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 101 del 2013: Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” (A.C.1682-A) ebbe testualmente ad affermare: “Signor Presidente, il nostro Paese ha bisogno di una scossa. La scossa viene data anche riconoscendo la meritocrazia. Se vogliamo rimanere al passo con gli altri Paesi, dobbiamo far sì che chi merita sia riconosciuto, e non sempre cercare di fare come abbiamo fatto con gli anni, quei passaggi che poi portano al discredito della pubblica amministrazione. Dobbiamo far sì che le persone che meritano, o le persone che affrontano determinati concorsi e poi vincono, non debbano essere accomunate a degli altri. Il passaggio che riconosce la meritocrazia è basilare per il nostro Paese” (parole tratte dal resoconto di seduta). Per i diffidenti è possibile anche vedere al seguente link l’intervento in aula.
La ricetta in quella sede per dare una scossa al nostro paese, in materia di pubblica amministrazione, è individuata dall’On. Caon in poche misure: meritocrazia, distinzione tra chi vince un concorso e gli appartenenti ad altre categorie, evitare manovre che portano discredito alla pubblica amministrazione.
Una domanda per l’On. Roberto Caon a questo punto è d’obbligo. Ci spiega la coerenza tra il suo intervento del 24.10.2013 nell'aula di Montecitorio e l’ordine del giorno presentato come primo firmatario il 21.12.2013 relativo ai Segretari comunali, perché sinceramente quest’ultimo va in direzione diametralmente opposta alle sue condivisibili affermazioni fatte in Aula appena due mesi prima.
Altra domanda per lo stesso Onorevole: quando parla di soggetti appartenenti a categorie professionali diverse a cosa pensa? Geometri, architetti, commercialisti, avvocati, parrucchieri, barbieri, ciclisti o quale altra professionalità ha in mente per accrescere il "bagaglio culturale differenziato" all'interno degli enti locali?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per la risposta.
Amedeo Scarsella
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per la risposta.
Amedeo Scarsella
Due semplici domande a @RobertoCaonLN http://t.co/LiXeQEOuq1
— Amedeo Scarsella (@AmedeoScarsella) 18 Gennaio 2014