No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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mercoledì 24 dicembre 2014

Legge di stabilità: la nota di lettura delle norme di interesse per gli enti locali della Fondazione Logos Pa

La Camera ha approvato, in via definitiva, il disegno di legge recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (C. 2679-bis-B).
Abbiamo pubblicato su questo blog in argomento:
Segnaliamo ora la nota di lettura alla Legge di stabilità predisposta dalla fondazione LogosPa, con approfondimento sulle norme di interesse per gli enti locali

ANCI: nel milleproroghe ci siano norme di rinvio per l'obbligo di gestioni associate e per gli acquisti e forniture dei piccoli comuni

"Preso atto della mancata risposta alle nostre richieste sulla necessità di superare le criticità della normativa sulle gestioni associate obbligatorie nella legge di stabilità, rivolgiamo ora un pressante appello al Governo affinché le stesse richieste siano recepite da subito nel ‘Milleproroghe’ di prossima emanazione". Lo ha detto il Coordinatore nazionale Anci Unioni di Comuni e Gestioni Associate e Sindaco di Montiglio Monferrato Dimitri Tasso.

"La data del 31 dicembre è ormai prossima – spiega Tasso - e c’è il rischio concreto che il tutto si riduca ad un mero adempimento burocratico senza ricadute effettive in termine di miglioramento ed efficienza dei servizi, con rischio di paralisi soprattutto pensando, inoltre, al mancato ripristino dell’esenzione fino alla soglia dei 40.000 euro relativamente alle forniture e servizi attraverso le Centrali Uniche di Committenza anche per i Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, tra i quali ovviamente ricadono tutti i 5600 comuni soggetti all’obbligo delle gestioni associate delle funzioni fondamentali".
Fonte: ANCI
In argomento si veda anche il successivo post Il Governo vara il milleproroghe: anticipazioni in attesa del testo ufficiale.

martedì 23 dicembre 2014

Legge di stabilità: la sintesi dei contenuti

Come scritto in un precedente post, la Camera ha approvato, in via definitiva, ieri 22 dicembre, il disegno di legge recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (C. 2679-bis-B).
In argomento su questo blog:

IMU sui terreni agricoli: sospeso il decreto interministeriale dal Presidente del TAR Lazio

Il decreto interministeriale del 28.11.14 avente ad oggetto "Esezione dall'IMU prevista per i terreni agricoli ai sensi dell'art. 7 co. 1 lett. h) del decreto legislativo n. 504/92" è stato impugnato da Anci Liguria con Anci Veneto, Abruzzo e Umbria, innanzi al TAR del Lazio.
Il Presidente del TAR adito, con decreto n. 6651 del 22.12.2014, ha sospeso gli effetti del decreto, che "determina eccezionale e grave pregiudizio", fissando la camera di consiglio per il 21 gennaio 2015.
Secondo il Presidente del TAR il pregiudizio proviene dalla "assoluta incertezza dei criteri applicativi" del decreto "con particolare riguardo a quello dell’altitudine, ben potendo essere assoggettato a imposizione un terreno posto a più di 600 metri in agro di comune collocato notevolmente al di sotto di tale altezza".
In secondo luogo, si legge nel Decreto Presidenziale "trattandosi di misura compensativa questa interviene quando ormai gli impegni finanziari da parte dei comuni sono stati assunti con effetti gravi sul pareggio di bilancio tali da ingenerare, in alcuni casi, una procedura finalizzata alla declaratoria di dissesto e, comunque, con pesanti conseguenze sulla erogazione dei servizi alla comunità di riferimento". 

Legge di stabilità 2015: la nota di lettura dell'UPI

La Camera ha approvato, in via definitiva, ieri 22 dicembre, il disegno di legge recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (C. 2679-bis-B).

L'UPI ha pubblicato una nota di lettura delle principali disposizioni per le Province e Città metropolitane inserite nella legge di stabilità 2015.
In argomento vedi su questo blog anche i post:

lunedì 22 dicembre 2014

I Dossier del Servizio studi della Camera sulla Legge di stabilità: sintesi delle modifiche apportate dal Senato

Oggi la Camera dei Deputati esamina il DDL contenente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)" (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (C. 2679-bis-B).

Il Servizio studi della Camera dei Deputati ha predisposto due Dossier:


Personale province e città metropolitane nella Legge di stabilità: la rideterminazione delle dotazioni organiche e le procedure di mobilità

Sono aggiunti i commi da 421 a 429 che dispongono, in primo luogo, la riduzione del 50 e del 30 per cento della dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane con la contestuale definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso regioni, comuni e altre pubbliche amministrazioni, a valere sulle facoltà assunzionali degli enti di destinazione; alla copertura degli oneri, pari a 2 milioni nel 2015 e 3 milioni nel 2016 si provvede mediante riduzione del fondo per gli interventi strutturali di politica economica.

Si prevede, inoltre, che città metropolitane e province possano finanziare temporaneamente (nei limiti di 60 milioni di euro, a valere sul fondo di rotazione per la formazione professionale e l’accesso al fondo sociale europeo) il personale a tempo indeterminato e la proroga dei contratti a termine e flessibili dei servizi per l’impiego, al fine di garantirne il regolare funzionamento anche in relazione all’attuazione della Garanzia giovani.
Più nel dettaglio:
il comma 421 prevede che la dotazione organica delle città metropolitane e delle province delle regioni ordinarie (di seguito “enti”) sia stabilita in misura pari alla spesa del personale di ruolo alla data di entrata in vigore della legge n.56 del 2014, ridotta, rispettivamente, in misura pari al 30% e al 50% (30% per le province con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri). Gli enti possono comunque deliberare una riduzione superiore;
il comma 422 dispone che entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge venga individuato il personale che rimane assegnato agli enti e quello da destinare alle procedure di mobilità, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente;
il comma 423 prevede che siano definite le procedure di mobilità del personale interessato, secondo criteri fissati con decreto del ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Il personale destinatario delle procedure di mobilità, che conserva la posizione giuridica ed economica maturata, è ricollocato, prioritariamente, ai sensi del comma 424 (ossia verso regioni ed enti locali) e, in via subordinata, ai sensi del comma 425 (ossia verso altre P.A.);
il comma 424 disciplina il ricollocamento del personale in mobilità presso regioni ed enti locali. La norma dispone che le regioni e gli enti locali, per gli anni 2015 e 2016, destinano le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all’immissione nei ruoli dei vincitori di concorso pubblico collocati nelle proprie graduatorie vigenti e delle unità soprannumerarie destinatarie dei processi di mobilità; inoltre, la restante percentuale della spesa relativa al personale di ruolo cessato negli anni 2014 e 2015 è destinata esclusivamente alla ricollocazione del personale in mobilità. Le spese del personale così ricollocato non si calcolano ai fini del rispetto del tetti di spesa di personale (di cui all’articolo 1, comma 557, della legge n. 296 del 2006, in base al quale dal 2014 regioni ed enti locali devono, nella programmazione triennale dei fabbisogni di personale, contenere le spese di personale ”con riferimento al valore medio del triennio precedente”);
il comma 425 disciplina il ricollocamento del personale in mobilità presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, le università e gli enti pubblici non economici, sulla base di una ricognizione dei posti disponibili da parte del Dipartimento della funzione pubblica. Le pubbliche amministrazioni sono tenute a comunicare un numero di posti, riferiti soprattutto alle sedi periferiche, corrispondente, sul piano finanziario, alla disponibilità delle risorse destinate, per gli anni 2015 e 2016, alle assunzioni di personale a tempo indeterminato secondo la normativa vigente, al netto di quelle finalizzate all’assunzione di vincitori di concorsi pubblici collocati nelle graduatorie vigenti, dando priorità alla ricollocazione presso gli uffici giudiziari; in tal caso si fa ricorso al fondo per il miglioramento dell’allocazione del personale presso le PA (istituito dall’articolo 4, comma 1, del DL n. 90 del 2014), prescindendo dall’acquisizione al fondo medesimo del 50 per cento delle trattamento economico spettante al personale trasferito facente capo all’amministrazione cedente. Il Dipartimento pubblica l’elenco dei posti comunicati sul proprio sito istituzionale. Fino al completamento del procedimento di mobilità previsto dal presente comma le amministrazioni non possono effettuare assunzioni a tempo indeterminato;
il comma 426 proroga (dal 31 dicembre 2016) al 31 dicembre 2018 il termine relativo alla stabilizzazione dei precari della P.A. In particolare, la disposizione proroga il termine entro il quale le amministrazioni possono (secondo quanto previsto dall’articolo 4, commi 6, 8 e 9, del DL n.101/2013) bandire procedure concorsuali per assunzioni a tempo indeterminato con riserva di posti a favore di titolari di contratti a tempo determinato; prorogare contratti di lavoro a tempo determinato dei soggetti che abbiano maturato almeno 3 anni di servizio alle loro dipendenze; procedere ad assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori socialmente utili (iscritti in apposito elenco regionale secondo criteri di “priorità”);
il comma 427 prevede che nelle more della conclusione delle procedure di mobilità il relativo personale rimane in servizio presso le città metropolitane e le province, con possibilità di avvalimento da parte delle regioni e degli enti locali sulla base di apposite convenzioni;
il comma 428 prevede che nel caso in cui il personale interessato dalla mobilità non sia completamente ricollocato, presso ogni ente di area vasta si proceda a definire criteri e tempi di utilizzo di forme contrattuali a tempo parziale delle personale non dirigenziale con maggiore anzianità contributiva, previo esame congiunto con le organizzazioni sindacali che deve comunque concludersi entro 30 giorni dalla relativa comunicazione; in caso di mancato completo riassorbimento dei soprannumeri, a conclusione dei processi di mobilità il personale è collocato in disponibilità, con esclusione di tutte le obbligazioni inerenti al rapporto di lavoro e un'indennità pari all'80 per cento dello stipendio, per la durata massima di ventiquattro mesi (ai sensi dell’articolo 33, commi 7 e 8, del d.lgs. n.165/2001);
il comma 429 prevede che allo scopo di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l’impiego e l’attuazione della "Garanzia per i giovani", le città metropolitane e le province che, a seguito o in attesa del riordino delle funzioni, continuino ad esercitare le funzioni ed i compiti in materia di servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro, fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa complessiva di personale, possano finanziare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa strettamente indispensabili per la realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali e di interventi da essi finanziati, a valere su piani e programmi nell’ambito dei fondi strutturali. Allo scopo di consentire il temporaneo finanziamento di tali rapporti di lavoro, in attesa della successiva imputazione ai programmi operativi regionali, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è autorizzato, nei limiti di 60 milioni di euro (a valere sul Fondo di rotazione per la formazione professionale e l’accesso al fondo sociale europeo, di cui all’articolo 25 della legge n. 845/1978), a concedere anticipazioni delle quote europee e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle regioni cofinanziati dall’Unione europea con i fondi strutturali; per la parte nazionale, le anticipazioni sono reintegrate al Fondo a valere sulle quote di cofinanziamento nazionale riconosciute per lo stesso programma a seguito delle relative rendicontazioni di spesa.