No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)
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venerdì 8 marzo 2019

La nuova definizione agevolata delle liti pendenti (art. 6 dl 119/2018)

Il decreto legge n.119/2018 ha disciplinato, con l'articolo 6, la nuova definizione agevolata delle liti pendenti, estendendo la sua applicazione anche agli enti territoriali e quindi ai Comuni (co.16).
L'applicazione della nuova disciplina rende necessario qualche adattamento ai tributi locali di una norma pensata per i tributi erariali, che una nota predisposta da IFEL si propone di facilitare. Allegati alla Nota anche uno schema di Regolamento, con la relativa delibera consiliare, che il Comune dovrà adottare se deciderà di applicare anche ai propri tributi il dispositivo di definizione agevolata.

Le società a partecipazione pubblica: il delicato equilibrio tra finalità pubblicistica e disciplina privatistica (Roma 15 marzo)

Si terrà Venerdì 15 marzo 2019 dalle ore 15.00 alle ore 19.00 presso la Sala Lauree del Dipartimento di Scienze Politiche, sita a Roma in P.le Aldo Moro, 5, il convegno, organizzato dall'Università La Sapienza dal titolo "Le società a partecipazione pubblica: il delicato equilibrio tra finalità pubblicistica e disciplina privatistica".

“Foia: che cosa non ha funzionato?” - Convegno il 13 marzo a Roma

In occasione della terza edizione della Settimana dell’Amministrazione Aperta, il Dipartimento della funzione pubblica organizza un’iniziativa rivolta alla società civile, alle Ong, agli studiosi e ai giornalisti.
L’incontro dal titolo: “Foia: che cosa non ha funzionato?” si terrà il 13 marzo dalle 10.30 presso la Sala Tarantelli di Palazzo Vidoni, Corso Vittorio Emanuele 116.
L’evento dà avvio a un percorso condiviso di riflessione permanente con i principali utilizzatori del FOIA, per fare il punto sui problemi legati all’attuazione dell’istituto dell’accesso civico generalizzato da parte delle pubbliche amministrazione e per promuovere un ricorso all’istituto sempre più ampio da parte dei cittadini.
Questo il programma della giornata:

giovedì 7 marzo 2019

Risulta incostituzionale la norma che impone la gestione associata ai Piccoli Comuni

La Corte Costituzionale con sentenza n. 33 datata 4 marzo 2019 si è pronunciata in ordine alla costituzionalità della norma che impone la gestione associata obbligatoria delle funzioni fondamentali per i Comuni più piccoli (art. 14, comma 28 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78). La norma è stata dichiarata incostituzionale “nella parte in cui non prevede la possibilità, in un contesto di Comuni obbligati e non, di dimostrare, al fine di ottenere l’esonero dall’obbligo, che a causa della particolare collocazione geografica e dei caratteri demografici e socio ambientali, del Comune obbligato, non sono realizzabili, con le forme associative imposte, economie di scala e/o miglioramenti, in termini di efficacia ed efficienza, nell’erogazione dei beni pubblici alle popolazioni di riferimento”.

Rassegna ragionata delle massime di precontenzioso in tema di “subappalto” 2017 – 2018

Pubblicato sul sito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione la Rassegna ragionata delle massime di precontenzioso in tema di
“subappalto” 2017 – 2018.

Rassegna ragionata delle massime di precontenzioso in tema di partecipazione in forma associata alle procedure di affidamento anni 2017 – 2018

Pubblicato sul sito dell'Autorità Nazionale Anticorruzione la Rassegna ragionata delle massime di precontenzioso in tema di partecipazione in forma associata alle procedure di affidamento anni 2017 – 2018.

La pubblicazione dei redditi di tutti i dirigenti pubblici e l’incostituzionalità della previsione (nota a margine della sentenza della Corte Cost. n. 20 del 21 febbraio 2019)

Pubblicato sul sito Diritto dei servizi pubblici un articolo di Maurizio Lucca dal titolo La pubblicazione dei redditi di tutti i dirigenti pubblici e l’incostituzionalità della previsione (nota a margine della sentenza della Corte Cost. n. 20 del 21 febbraio 2019).
Questo il sommario.
1. Intermezzo. 2. Il pronunciamento in pillole. 3. Il caso. 4. La sintesi dei rilievi. 5. Il diritto alla tutela dei dati personali e la trasparenza. 6. L’evoluzione normativa. 7. Il merito. 8. La questione parzialmente fondata. 9. La via.

La legge per l'autonomia differenziata

L’art. 116, terzo comma, Cost. prevede: “Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni,” (diverse da quelle a statuto speciale di cui al primo comma) “con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata”. Tale disposizione non ha trovato ancora attuazione anche se è in itinere il procedimento avviato da tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che avevano sottoscritto con il Governo Gentiloni, il 28 febbraio 2018, tre “Accordi preliminari in merito all’intesa prevista dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione”, rivisti insieme al Governo Conte nella XVIII legislatura con la definizione di bozze di intese recanti un sostanziale ampliamento degli ambiti di autonomia differenziata riconosciuti a tali regioni e l’eliminazione del termine di durata decennale e della possibilità di modifica concertata dell’intesa in corso di vigenza, in origine previsti. Tali atti preliminari nella dimensione della “procedura dell’intesa” di cui all’art. 116, terzo comma, Cost. costituiscono fasi di interlocuzione e concertazione tra Stato e Regioni interessate, sentiti i relativi enti locali, all’insegna del principio di leale collaborazione, nonché dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza ex art. 118, primo comma, Cost. ai fini dell’allocazione delle funzioni amministrative.

Le Province a cinque anni dalla legge ''Delrio''

l tema della sorte delle Province è al centro del dibattito politico-legislativo da alcuni anni. In un’epoca nella quale si persegue, con reiterati tentativi non sempre riusciti, l’intento di un ridisegno complessivo dell’articolazione istituzionale della Repubblica, non potevano, infatti, rimanere escluse le Province, con i loro sistemi di ripartizione territoriale di funzioni, poteri e soprattutto risorse finanziarie. Il legislatore non si è però accontentato del risultato che avrebbe potuto perseguire con i tempi lunghi e incerti della riforma costituzionale e ha preteso risultati immediati, preferendo avvalersi della legge ordinaria e talora anche dell’eccezionale decreto legge (ipotesi, quest’ultima, pesantemente censurata dalla Corte costituzionale). Cosi, negli ultimi sei/sette anni, si è assistito ad un susseguirsi di riforme e controriforme, a partire dagli interventi “estemporanei” del 2011 e del 2012 - clamorosamente bocciati dalla Corte costituzionale per inidoneità dello strumento normativo usato (il decreto legge) in materia da disciplinare, invece, con legge – fino alla l. n. 56/2014, la quale avrebbe dovuto, in realtà, rappresentare, per espressa indicazione del legislatore, una disciplina transitoria, nel senso che essa avrebbe dovuto temporaneamente fungere da “ponte” tra il previgente sistema di organizzazione degli enti locali e quello che sarebbe conseguito al compimento del procedimento di revisione costituzionale, avviato con il d.d.l. costituzionale “Boschi-Renzi” (A.S. n. 1429-B – A.C. n. 2613-B). La riforma Renzi-Boschi era sembrata offrire l’occasione propizia per giungere all’abolizione (o, meglio, ad una “decostituzionalizzazione”) delle Province; obiettivo, sin qui sempre rimandato. 

martedì 5 marzo 2019

Incostituzionale la norma che impone la gestione associata ai piccoli comuni (Corte Cost. n. 33/2019)

La disposizione che impone ai Comuni con meno di 5.000 abitanti di gestire in forma associata le loro funzioni fondamentali (trasporto pubblico, polizia municipale, ecc.) è incostituzionale là dove non consente ai Comuni di dimostrare che, in quella forma, non sono realizzabili economie di scala e/o miglioramenti nell’erogazione dei beni pubblici alle popolazioni di riferimento. Lo ha affermato la Corte costituzionale con la sentenza n. 33 depositata oggi (relatore Luca Antonini) in riferimento all’art. 14, comma 28 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. 

L’ampliamento delle capacita’ assunzionali a tempo indeterminato

L’ampliamento delle capacità assunzionali a tempo indeterminato con la estensione a 5 del numero di anni precedenti in cui i risparmi derivanti da cessazioni possono essere utilizzati e l’anticipo, per il triennio 2019/2021, allo stesso anno della possibilità di utilizzazione dei resti delle capacità assunzionali, nonché l’introduzione del vincolo ai neo assunti della permanenza nella stessa sede per almeno 5 anni. Sono queste le principali novità dettate per le assunzioni di personale dal testo della legge di conversione del DL n. 4/2019 approvato in prima lettura dal Senato, che ricordiamo essere il provvedimento che detta le misure per l’applicazione della cd quota 100 per il collocamento in quiescenza e per il reddito di cittadinanza. Il testo è adesso passato all’esame della Camera e dovrebbe essere convertito entro la fine del mese di marzo.

Responsabile Unico del Procedimento (RUP) e Commissione aggiudicatrice: nessuna incompatibilità automatica

Nessuna incompatibilità automatica tra la funzione di commissario di gara e quella di Responsabile Unico del Procedimento (RUP).

Lo aveva già chiarito il Consiglio di Stato con la sentenza n. 6082 del 26 ottobre e lo ha ribadito l'Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera n. 59 del 30 gennaio 2019 con la quale ha risposto ad un'istanza di precontenzioso presentata in merito all'affidamento di un servizio per il quale si è chiesto il Responsabile del procedimento possa legittimamente sostituire la Presidente della Commissione in una seduta della Commissione.
Nell'attesa dell'entrata in vigore delle nuove regole per l'estrazione dei commissari di gara prevista per il 15 aprile 2019, l'ANAC ha ribadito quanto sancito all’art. 77, comma 4, secondo periodo del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti) per il quale non vi è incompatibilità automatica tra la funzione di RUP e quella di commissario di gara e che tale eventualità andrebbe dimostrata in concreto a sostegno della asserita incompatibilità, motivando con l’ausilio di comprovate ragioni di interferenza e di condizionamento tra gli stessi.

Gli obblighi di pubblicazione dei dati patrimoniali dei dirigenti alla luce delle indicazioni della Corte Costituzionale

E’ costituzionalmente illegittima la norma che pone in capo a tutti i titolari di incarichi dirigenziali a qualsiasi titolo conferiti, compresi quelli attribuiti discrezionalmente senza procedure pubbliche di selezione, gli obblighi di pubblicazione riferiti alla loro situazione patrimoniale. La Corte Costituzionale ha posto fine, con la sentenza n. 20 del 21 febbraio scorso, alla querelle sorta all’indomani dell’entrata in vigore del d. lg. 97/2016 che, con un inaspettato colpo di “penna” dell’ultimo momento, aveva inserito nell’ambito soggettivo di applicazione dell’art. 14 del d. lg. 33/2013 anche i dirigenti pubblici. L’imposizione di siffatto obbligo, secondo la Consulta, può ritenersi legittimo solo qualora sia riferito ad alcune categorie dirigenziali apicali, quali i Segretari generali o i Direttori generali in ragione dei rispettivi ruoli e dei compiti svolti. L’obbligo “indiscriminato” di pubblicare i dati riferiti alla situazione patrimoniale di una così ampia categoria di soggetti, quella cioè dei dirigenti pubblici tout court considerati, anche in ragione della indicizzabilità degli stessi dati si pone, inoltre anche, in contrasto con la disciplina prevista a tutela dei dati personali.

Piano triennale dei fabbisogni di personale e relazione sindacale

Il Piano triennale del fabbisogno di personale è oggetto di relazione sindacale?
Per me la risposta è no. Ecco perchè.
L’art. 6 del d.lgs. 165/2001 prevede al comma 4 che: Nell’adozione degli atti di cui al presente comma, è assicurata la preventiva informazione sindacale, ove prevista nei contratti collettivi nazionali.
Se cerchiamo all’interno del CCNL 21.05.2018 non vi alcuna indicazione esplicita a tal proposito. E tanto basta.

domenica 3 marzo 2019

Comuni, l’Unscp incontra l’Albo dei segretari: “Bene corsi, ma problemi su reclutamento”

Una riunione che ha avuto un esito positivo per quanto riguarda la programmazione dei corsi, ma ambiguo sul versante del reclutamento di nuovi segretari
ROMA – L’Unione nazionale dei segretari comunali e provinciali, insieme alle altre organizzazioni sindacali di categoria, ha incontrato ieri i rappresentanti dell’Albo nazionale. Una riunione che ha avuto un esito positivo per quanto riguarda la programmazione dei corsi, ma ambiguo sul versante del reclutamento di nuovi segretari. Il Consiglio direttivo dell’Albo ha infatti confermato di aver deliberato l’avvio sia dei corsi Spes che dei Sefa, che dovrebbero partire in estate. A livello di formazione sul territorio si organizzeranno 3 corsi in circa 18 Prefetture su management e personale, anticorruzione e Codice dei contratti.
L’Unione ha chiesto esplicitamente, supportata poi anche dalle altre sigle, che i contenuti didattici di tutta la formazione (non solo territoriale ma anche Spes, Sefa e COA6) siano oggetto di concertazione, proposta accettata dalla controparte. Per il segretario nazionale dell’Unscp, Alfredo Ricciardi, “l’Unione, assieme alle altre organizzazioni, ha preso atto positivamente dell’annunciato sblocco dei corsi di specializzazione e della ripresa dell’attività di formazione anche del territorio. Non senza ribadire il rammarico per i due anni trascorsi dagli ultimi corsi di specializzazione e dalle ultime attività di formazione”.

Primo commento dell’Unione alla sentenza della Consulta sullo spoils system. Confermato il ruolo apicale del Segretario

La Consulta conferma il ruolo apicale del segretario negli enti locali.
Com’è noto lo scorso venerdì 22 è stata depositata la sentenza della Corte Costituzionale con la quale è stata dichiarata non fondata la questione di legittimità costituzionale dello spoils system dei Segretari Comunali e Provinciali.
La Corte ha affrontato il tema con una decisione di alto profilo, vagliandone la legittimità alla luce di una ricostruzione complessiva del Segretario quale figura apicale di assoluta centralità negli enti locali, rispetto alla quale lo spoils system si palesa coerente con l’assetto istituzionale e normativo vigente.
La sentenza, dunque, da un lato conferma la costituzionalità dello spoils system e dall’altro, per le argomentazioni svolte, e pur senza sottacere aspetti di contraddizione, restituisce una innegabile valorizzazione di una componente importante della più elevata dirigenza pubblica quale la Corte conferma essere il Segretario Comunale e Provinciale.
Inizia così il documento della Segreteria Nazionale dell'Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali di commento alla sentenza della Corte Costituzionale n. 23 del 22 febbraio 2019.

Il resoconto del Consiglio Nazionale del 26 gennaio a Roma

Il Consiglio Nazione dell'Unione Nazionale dei segretari comunali e provinciali debitamente convocato con nota del Presidente del Consiglio Nazionale Roberto Nobile del 12.01.2019, si è riunito in ROMA, c/o Salone Risorgimento dell'Hotel Massimo D'Azeglio, via Cavour 18, il giorno sabato 26 gennaio 2019, in prima convocazione alle ore 9.00 con il seguente ordine del giorno:
1. Mancato avvio dei corsi di specializzazione Spes e Sefa: ulteriori azioni e forme di lotta conseguenti allo stato di agitazione;
2. Riforma del TUEL e Contratto Nazionale: nuove proposte sulla figura e sulle funzioni del Segretario dell'Ente Locale;
3. Presentazione del nuovo Piano di Comunicazione dell'Unione;
4. Varie ed eventuali.

Dieci DDL per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore. Tra questi la riforma del Codice degli appalti.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato in data 28 febbraio dieci disegni di legge di delega al Governo per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore.
Tra questi figura anche quello di modifica del Codice degli appalti.

Il Fondo incentivi per potenziare la gestione delle entrate. La nota di approfondimento IFEL

Pubblicata sul sito ANCI la Nota di approfondimento sul “Nuovo strumento di sostegno alle attività di gestione delle entrate comunali”, previsto dall’articolo 1, comma 1091, della Legge di bilancio 2019, che reintroduce nell’ordinamento delle entrate comunali un dispositivo che permette di accantonare una quota di gettito tributario in un apposito Fondo, da utilizzare per il potenziamento della gestione delle entrate. La disposizione pone qualche dubbio interpretativo, cui questa Nota cerca di dare risposta.

Redditi on line dei dirigenti Pa: la sentenza della Consulta indica un percorso di bilanciamento tra protezione dei dati personali e interessi costituzionalmente rilevanti. Dichiarazione di Antonello Soro

La sentenza 20/2019 della Corte costituzionale indica con nettezza un percorso virtuoso di bilanciamento tra la protezione dei dati personali e gli altri interessi costituzionalmente rilevanti, che alla prima possano contrapporsi nell’ambito delle politiche pubbliche. Il legislatore spesso, anche in queste settimane, ha opposto una certa insofferenza al nostro richiamo al rispetto del principio di proporzionalità che deve governare il bilanciamento tra diritti, libertà e altri beni giuridici primari. 

La Corte Costituzionale sui segretari e sui vincoli di trasparenza per i dirigenti

Sono costituzionalmente legittime le disposizioni che disciplinano la nomina dei segretari comunali e provinciali, in quanto le funzioni assegnate giustificano i meccanismi di spoil system all’interno di uno specifico albo previsti dal legislatore. Solamente ai dirigenti generali delle amministrazioni pubbliche, oltre che agli amministratori, e non a tutti i dirigenti possono essere legittimamente imposti gli obblighi di pubblicazione dei propri redditi, mentre a tutti i dirigenti si applica il vincolo di rendere noti i compensi erogati dalla propria amministrazione. Sono queste le principali indicazioni dettate nei giorni scorsi dalla Corte Costituzionale.

“Codice dei Contratti”: le nuove modifiche introdotte dal “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”


Il “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, approvato con il Dlgs. n. 14/2019, prevede anche modifiche al Dlgs. n. 50/2016: si tratta di novità che entreranno in vigore il prossimo anno, per le procedure indette successivamente al 15 agosto 2020, ma già sin d’ora se ne può formulare una breve analisi. 
L’art. 372 Dlgs. n. 14/2019 modifica in particolare i seguenti articoli del Dlgs. n. 50/2016: 
  • l’art. 48, commi 17 e 18; 
  • l’art. 80, comma 5, lett. b); 
  • l’art. 110. 
Gran parte di tali modifiche ruotano attorno a 2 perni fondamentali: 
  1. l’abbandono del termine “fallimento” in favore di diciture più soft (“liquidazione giudiziale”); 
  2. la modifica delle modalità di partecipazione alle gare dei soggetti in concordato preventivo.