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lunedì 21 maggio 2018

Firmato il Contratto Nazionale Funzioni Locali. Partono gli aumenti, arrivano gli arretrati

Firmati in via definitiva i contratti nazionali di Sanità ed Enti Locali. Oggi 21 maggio in Aran, dopo il via libera da parte della Corte dei Conti del 15 maggio scorso sui due contratti, è stata apposta la firma definitiva sui due testi che interessa circa 1,2 milioni di lavoratori. Dopo le intese raggiunte il 21 febbraio per le Funzioni Locali e il 23 febbraio per la Sanità, nonché la sottoscrizione definitiva del contratto delle Funzioni Centrali dello scorso 12 febbraio, oggi si chiude definitivamente il percorso per il rinnovo dei contratti pubblici. Dopo quello delle amministrazioni centrali dello stato, entrano in vigore anche i contratti per il comparto della Sanità Pubblica e delle Funzioni Locali.
La GCIL FP ha predisposto una scheda illustrativa degli aumenti contrattuali e degli arretrati.

Anci, Stipula contratto 2016-2018. Di Primio: “A giugno aumenti per 400mila dipendenti comunali. Ora si passi ai dirigenti”

“Acquisita la certificazione positiva della Corte dei Conti, il nuovo contratto nazionale del personale degli enti locali è stato finalmente stipulato oggi in ARAN. Si tratta del punto di arrivo di un percorso che ci ha impegnato negli ultimi mesi per ridare piena dignità ai lavoratori dei Comuni che hanno subito un blocco contrattuale quasi decennale”. Così il vice presidente Anci Umberto Di Primio, Sindaco di Chieti e presidente del Comitato di settore delle autonomie locali, commenta la firma del contratto nazionale del comparto “Funzioni locali”. Il contratto concerne il periodo 1 gennaio 2016 - 31 dicembre 2018, ed entra in vigore il giorno successivo la data di stipula.

Venturi: sottoscritti definitivamente i contratti sanità e funzioni locali

Il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Sergio Venturi (Assessore Regione Emilia-Romagna) ha espresso “soddisfazione per la sottoscrizione definitiva dei contratti del personale dei livelli della sanità e delle funzioni locali (dipendenti di Regioni, Province e Comuni) che riguardano complessivamente circa 1.200.000 lavoratori”.
“Si tratta – ha spiegato Venturi – di un risultato atteso dopo un lavoro durato mesi mesi che ha impegnato il comitato di settore, a fianco dell’Aran. La firma odierna perfeziona un testo in cui sono state individuate le migliori soluzioni contrattuali possibili in un momento di scarsa disponibilità di risorse economiche, anche in ragione del mancato incremento del fondo sanitario nazionale”.

L’incentivo per le funzioni tecniche al di fuori del tetto del salario accessorio

Le risorse che alimentano gli incentivi per le funzioni tecniche vanno collocate al di fuori del tetto del salario accessorio e, si deve ritenere di conseguenza, anche di quello del personale. Sono queste le indicazioni di maggiore rilievo contenute nella deliberazione della sezione autonomie della Corte dei Conti n. 6/2018. Si arriva a tale conclusione sulla base delle modifiche apportate all’articolo 113 del D.Lgs. n. 50/2016 dalla legge di bilancio del 2018. In questo modo si toglie una pesante ipoteca sulla contrattazione decentrata, come subito rilevato dall’Anci, e si rende di fatto possibile la erogazione di queste risorse, dando il via libero alla definizione delle necessarie disposizioni regolamentari ed alla conseguente ripartizione. La deliberazione detta il seguente principio di diritto: “Gli incentivi disciplinati dall’articolo 113 del D.Lgs. n. 50/2016, nel testo modificato dall’articolo 1, comma 526, della legge n. 205 del 2017, erogati su risorse finanziarie individuate ex lege facenti capo agli stessi capitoli sui quali gravano gli oneri per i singoli lavori, servizi e forniture, non sono soggetti al vincolo posto al complessivo trattamento economico accessorio dei dipendenti degli enti pubblici dall’articolo 73, comma 2, del d.lgs. n. 75/2017”.

Le linee guida per i concorsi pubblici

Obbligo per le amministrazioni statali ed invito per quelle regionali e locali a dare corso a concorsi unici, in particolare per la dirigenza e per i profili comuni, ad aderire allo specifico portale nazionale del reclutamento ed a formare albi dei componenti le commissioni tra cui scegliere con sorteggio. Sono queste le principali indicazioni contenute nella Direttiva 24 aprile del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione n. 3/2018 “Linee Guida sulle procedure concorsuali”. Essa è stata emanata in applicazione delle previsioni dettate dal D.Lgs. n. 75/2017 ed è diretta a tutte le PA e la sua approvazione è stata preceduta dalla intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata.
Si deve evidenziare subito che la natura giuridica di questo documento non è chiara: sicuramente essa costituisce un punto di riferimento, peraltro assai utile, per le scelte delle singole amministrazioni, e per le previsioni regolamentari che i singoli enti si devono dare.
La necessità della modifica dei regolamenti si impone soprattutto sui seguenti aspetti: trovare un punto di incontro ragionevole tra i requisiti da richiedere e le singole professionalità da selezionare; preferenza per procedure semplici anche automatizzate e definizione delle procedure concorsuali che l’ente sceglie di utilizzare tra gli esami per titoli, titoli ed esami, il corso concorso o la selezione per l’accertamento della professionalità richiesta.

Accesso (civico) generalizzato ed esigenze di tutela dei dati personali

Pubblicato sulla rivista on line Federalismi.it un articolo di Diana-Urania Galetta, Professore ordinario di Diritto amministrativo, Università degli Studi di Milano, dal titolo Accesso (civico) generalizzato ed esigenze di tutela dei dati personali ad un anno dall’entrata in vigore del Decreto FOIA: la trasparenza de “le vite degli altri”?
Questo il sommario: 
1.Premessa  introduttiva. 2. Sulle  tre  tipologie  di  accesso  post  D.lgs.  97/2016:  cenni essenziali. 3.Accesso  (civico)  generalizzato  e  tutela  degli  interessi  contrapposti:  esiste  un  principio  di tutela preferenziale dell'interesse conoscitivo? 3.1.Il confuso quadro di riferimento a livello nazionale (fra norme  cogenti  e  strumenti  c.d.  di  soft  law). 3.2.Il  quadro  normativo  di  riferimento  a  livello sovranazionale:  gli  elementi  essenziali. 3.3.Sulla non esistenza di un “principio di tutela preferenziale dell'interesse conoscitivo” e la complessità del giudizio di bilanciamento che le amministrazioni sono chiamate  ad  operare. 4.L’obbligo di consultare i controinteressati e le relative conseguenze. 5.Gli elementi della valutazione discrezionale dell’amministrazione, nel contrasto fra diritto d’accesso (civico) generalizzato ed esigenze di protezione dei dati personali: l’importanza della dimensione sociale dei dati personali. 6. Segue.  L’applicazione  del  principio  di  proporzionalità  quale  strumento  di  corretto bilanciamento dei diritti e degli interessi in gioco. 7. L’importanza della motivazione del provvedimento finale adottato a seguito di un’istanza di accesso (civico) generalizzato. 8. Il rapporto tra accesso (civico) generalizzato e accesso classico: qualche opportuna precisazione. 9.L’accesso (civico) generalizzato, fra tutela di legittime istanze conoscitive e rischi di interferenza indebita ne “le vite degli altri”: riflessioni conclusive.

Online il sito www.foia.gov.it

Il nuovo diritto di accesso civico generalizzato dei cittadini è ancora più semplice grazie al lavoro del Dipartimento della funzione pubblica che ha predisposto un sito esplicativo di supporto per tutte le amministrazioni pubbliche. L’indirizzo è www.foia.gov.it ed all’interno sono illustrati strumenti e indicazioni operative relative all’attuazione della normativa comunemente conosciuta come Freedom of Information Act (FOIA).
Nel sito, costantemente aggiornato e ampliato dal Centro nazionale di Competenza FOIA istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica, è possibile trovare: