No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)
No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

giovedì 22 ottobre 2015

Per il Dup obbligo di approvazione anche in consiglio (il Dup da ieri non è più nebuloso?)

Per il via libera al Documento unico di programmazione serve un'approvazione vera e propria da parte del consiglio comunale, che di conseguenza deve ricevere il Dup accompagnato dal parere dei revisori.

È questo l'orientamento di cui ha discusso ieri la commissione Arconet, cioè l'organismo che presso il ministero dell'Economia guida l'applicazione della riforma della contabilità, ed è in linea con il carattere «strategico» che l'armonizzazione assegna al nuovo documento: per quest'anno, comunque, i revisori hanno un po' più di tempo, grazie al rinvio al 31 dicembre per il varo del Dup in giunta appena deciso alla luce del continuo movimento che caratterizza la finanza locale.
Inizia così l'articolo Per il Dup obbligo di approvazione anche in consiglio di G. Trovati pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.
Con questo orientamento ARCONET è da chiedersi se il Dup da ieri sia ancora nebuloso, come aveva lamentato ANCI Veneto in un recente documento.
In argomento si vedano i precedenti post:

martedì 20 ottobre 2015

Stato-Città - Prorogato al 31/12 il termine di presentazione del DUP

La Conferenza Stato-Citta’, nella riunione odierna, ha prorogato al 31 dicembre 2015 il termine del 31 ottobre per la presentazione, da parte degli Enti Locali, del Documento Unico di Programmazione (Dup) per il 2016.

Era stata proprio l’Associazione dei Comuni ad evidenziare questa richiesta, in ragione del fatto che al momento non sussistono gli elementi necessari per una corretta compilazione del Dup: in particolare, sussiste ancora incertezza normativa riguardo l’eliminazione di importanti segmenti di prelievo immobiliare e le relative modalita’ di compensazione, nonche’ indeterminatezza circa i vincoli di finanza pubblica e il superamento del Patto di stabilita’ interno.
Il DUP prevede infatti una programmazione delle entrate e della spese molto analitica, in particolare per la parte ‘‘operativa’‘ del documento, che allo stato attuale rischia di concretizzarsi in un inutile aggravio, dovendo poi essere radicalmente rivisto alla luce delle norme di cui si attende l’emanazione con la Legge di Stabilita’ 2016, che ha appena iniziato il suo iter parlamentare.
‘’La proroga decisa oggi e’ dunque una decisione di buon senso – commenta il Presidente del Consiglio Nazionale ANCI, Enzo Bianco - e per questo motivo apprezziamo la sensibilita’ dimostrata dal Governo che ha saputo cogliere la fondatezza delle nostre osservazioni’’.
La Conferenza Stato-Citta’ di oggi, inoltre, ha stabilito che l’aggiornamento del Dup dovra’ operarsi entro il 28 Febbraio, e ha prorogato al 31 marzo il termine per l’approvazione dei bilanci 2016.
Fonte: ANCI

Il Dup slitta a fine anno - Preventivi 2016 verso il 31 maggio

Nella Conferenza Stato-Città di oggi dovrebbe arrivare il rinvio a fine anno del Dup 2016-2018, il documento di programmazione chiesto dalla riforma dei bilanci che sta incontrando parecchie incognite sul contenuto e sulla procedura, e affacciarsi il rinvio dei preventivi 2016, probabilmente a fine maggio. Completano il menu i correttivi all'Addendum fra Economia e Cdp per far partire lo sblocca-debiti (850 milioni) previsto dal decreto enti locali e il censimento avviato dai Prefetti sui problemi delle gestioni associate obbligatorie, per le quali il Parlamento già prospetta una nuova proroga. Il rinvio del Dup, che sarà accolto con favore dagli enti in ritardo nonostante la scadenza di fine ottobre sia nota da mesi, nasce dalle incognite poste dalla manovra, che cambia ancora una volta il quadro di entrate e uscite, e dalla scarsa chiarezza sulle procedure, a partire dall'obbligo o meno di un'approvazione in consiglio: tema su cui dovrebbe pronunciarsi domani la commissione Arconet.
Inizia così l'articolo Il Dup slitta a fine anno - Preventivi 2016 verso il 31 maggio di G. Trovati e P. Ruffini pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA e segnalato dal sito dell'Associazione Vighenzi.
Vedi anche il successivo post STATO-CITTÀ - PROROGATO AL 31/12 IL TERMINE DI PRESENTAZIONE DEL DUP.

Il Prof. D'Alessio in audizione sul DDL di riorganizzazione della PA: gli aspetti critici della riforma della dirigenza

Ripubblichiamo un post del 25 maggio relativo all'intervento del Prof. D'Alessio sulla riforma della PA in Commissione Affari Costituzionali della Camera, ricordando che i riferimenti all'art. 9 debbono oggi essere intesi, nella stesura definitiva del testo normativo, all'art. 11.

La Commissione affari costituzionali della Camera prosegue le audizioni sul DDL di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Nella seduta del 20 maggio 2015 la Commissione ha ascoltato alcuni esperti, tra i quali Gianfranco D'Alessio, professore ordinario di diritto amministrativo presso l'Università di Roma Tre, che ha effettuato alcune considerazioni sulla riforma della dirigenza pubblica contenuta nell'art. 9 del DDL.
Ho provato a riassumere e schematizzare l'intervento che mi è parso particolarmente interessante.
Il Prof. D'Alessio, dopo aver premesso che il DDL parte dalla scelta di fondo di disciplinare tutte le dirigenze pubbliche, si è soffermato su alcuni aspetti "critici" della norma.
ACCESSO ALLA DIRIGENZA (art. 9, comma 1, lett. c)
E' previsto un doppio canale di accesso alla dirigenza quello del corso concorso per esterni e quello del concorso per i funzionari. Pur condividendo il sistema, che comunque privilegia il sistema del corso concorso, la criticità della previsione viene individuata nell'eccessiva durata del percorso necessario ad accedere alla dirigenza mediante corso concorso.
CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI (art. 9, comma 1, lett. f)
Il sistema previsto dall'art. 9 consentirà di nominare il dirigente tra tutti coloro che sono iscritti ai tre ruoli (Stato, Regioni ed Enti locali). Mediante degli interpelli le amministrazioni avvieranno le procedure per la nomina del dirigente, interpelli a cui potranno rispondere tutti i dirigenti. Da qui l'importanza di introdurre un filtro, sia per ragioni di funzionalità del sistema sia per limitare l'eccessiva discrezionalità della scelta. In tale ottica appare significativa la previsione delle tre Commissioni per la gestione dei ruoli, che interverranno nella procedura di nomina o a monte mediante individuazione di una rosa di candidati o con una verifica ex post sulla nomina effettuata.
La reale rilevanza di tali Commissioni deriverà anche da come verranno organizzate: se non si attribuisce alle stesse una funzionalità reale, le Commissioni non avranno senso.
INCARICHI A SOGGETTI ESTERNI AI RUOLI (art. 9, comma 1, lett. f)

Il Senato ha introdotto nell'art. 9, comma 1, lett. f), la possibilità di conferire incarichi a soggetti esterni ai ruoli "fermi restando i limiti previsti dall’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165".

I limiti per il conferimento di incarichi a soggetti esterni sono tuttavia differenti per le amministrazioni pubbliche. In particolare se è previsto il limite ordinario del 10% nell'art. 19, comma 6, del D.lgs. 165/2001, per gli enti locali il limite è determinato nella misura superiore del 30% della dotazione organica dirigenziale. Questa differenza è sempre stata giustificata dalla carenza di dirigenti degli enti locali. Il sistema previsto dall'art. 9 fa riferimento esclusivamente all'art. 19, comma 6, quindi dovrebbe superare le differenziazioni, anche perchè non più giustificate dall'attuale sistema di nomina, che consente di reperire dirigenti in tutti i tre ruoli. Inoltre, il richiamo all'art. 19, comma 6, introduce un ulteriore profilo problematico, in quanto il conferimento di incarichi esterni è legittimo "a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione", cosa che con l'attuale sistema di nomina appare difficilmente realizzabile. Come giustificare che tra le migliaia di dirigenti dei tre ruoli non ve ne sia alcuno in grado di ricoprire quel determinato incarico?
DURATA DEGLI INCARICHI (art. 9, comma 1, lett. g)
Il Senato è intervenuto sulla norma prevedendo la durata di 4+2 anni (in argomento si veda il precedente post Riforma Madia, un anno in più per il primo incarico ai dirigenti - Arriva la formula «4+2»). La previsione dovrebbe essere modificata con l'introduzione di elementi di maggiore flessibilità (prevedendo ad esempio un minimo ed un massimo). Non tutti gli incarichi sono uguali. Inoltre, la normativa anticorruzione prevede per alcuni incarichi "a rischio" una maggiore rotazione, cosa che non è richiesta e non è necessaria per altri.
LICENZIAMENTO PER I DIRIGENTI
La fuoriuscita dai ruoli va necessariamente collegata ad una valutazione negativa della dirigenza (in argomento si veda il precedente post Madia: «Solo la valutazione negativa farà decadere dal ruolo unico»).
VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI
Nel riscrivere le regole sulla valutazione sarebbe opportuno chiedersi perchè il sistema di valutazione non ha funzionato. A prescindere da altre situazioni, in molti casi il sistema non ha funzionato perchè è mancata la base su cui poggiare la valutazione, ossia la programmazione. Se non si parte da questo il sistema non funziona. Occorre pertanto prevedere vincoli maggiori per chi è chiamato a programmare.

Riforma della Pubblica Amministrazione: il contesto e gli obiettivi della riforma

Sul sito dell'Associazione Vighenzi è pubblicato un articolo di Bernardo Giorgio Mattarella sulla L. 124/2015 di riforma della pubblica amministrazione, dal titolo Il contesto e gli obiettivi della riforma.

L'articolo è stato pubblicato su Giornale di diritto amministrativo 5/2015. 

Nuove assunzioni con la capacità del 2014 derivante dai «resti» del triennio 2011/2013

Secondo la deliberazione della Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Toscana, 6 ottobre 2015, n. 396/2015/PAR, mentre i budget 2015/ 2016 (derivanti anche dalle cessazioni dei trienni precedenti il 2014 e 2015) sono integralmente destinati alle finalità di cui all’articolo 1, comma 424, della legge n. 190/2014, può essere utilizzata per effettuare nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato la capacità assunzionale del 2014 derivante dai «resti» relativi al triennio 2011/2013, sempre che sia assicurato il rispetto dei vincoli di finanza pubblica (rispetto del patto di stabilità, dell’articolo 1, commi 557 e ss., della legge n. 296/2006, delle percentuali di turn over, quantificate in base alla spesa di personale cessato nell’anno precedente, secondo le previsioni dell’articolo 3, comma 5, del DL n. 90/2014) e siano stati osservati, a suo tempo, gli obblighi previsti dall’articolo 3, comma 3, del DL n. 90/2014 (programmazione finanziaria e contabile del fabbisogno di personale).
Inizia così l'articolo di Giovanni G.A. Dato dal titolo Nuove assunzioni con la capacità del 2014 derivante dai «resti» del triennio 2011/2013 pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA.

In argomento su questo blog si vedano anche i precedenti post:

L'autonomismo federale di Luigi Sturzo, dirigente dell'ANCI

Pubblicato dalla rivista on line Federalismi.it un articolo dal titolo L'autonomismo federale di Luigi Sturzo, dirigente dell'ANCI di Andrea Piraino, Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico dell'Università degli Studi di Palermo.
Questo il sommario:
1. La nuova prospettiva politico-istituzionale dell’ autonomismo federale e l’ingresso di Sturzo in ANCI. 2. Il realismo politico–amministrativo di Sturzo carta vincente della nuova ANCI contro il massimalismo e lo statalismo.3. Il Consiglio direttivo dell’ANCI come “gruppo di lavoro” teso alla riorganizzazione dell’amministrazione periferica nazionale.4. L’acquisizione da parte dell’ANCI di una sensibilità meridionalistica improntata all’autonomia responsabile ed al riscatto della subalternità sociale e politica del Mezzogiorno.5. Il ruolo decisivo di Sturzo per il rilancio dell’Associazione dei Comuni e l’adozione della linea di collaborazione e cooperazione dell’ANCI con lo Stato.6. La secessione dall’ANCI dei Comuni a guida socialista e l’azione di Sturzo per una ricomposizione dell’unità istituzionale dell’Associazione. 7. Il XIV Congresso dell’ANCI dall’idea della rifondazione dell’Associazione alla debàcle della linea politica proposta da Sturzo per una riforma tributaria dei Comuni “a coordinamento” statale.8. La rottura nel Consiglio direttivo dell’ANCI sul ddl Soleri ed il protagonismo politico del nuovo presidente, Teofilo Rossi, in favore di una apertura al Fascismo. 9. La decadenza dalla vice-presidenza dell’ANCI chiude il ciclo della narrazione autonomistica e federale di Sturzo e consegna l’Associazione dei Comuni al centralismo statalistico del Fascismo.

lunedì 19 ottobre 2015

La bozza della Legge di Stabilità 2016, via Imu-Tasi su prima casa

Legautonomie pubblica la bozza della Legge di Stabilità 2016, che dovrà iniziare l'iter parlamentare. Nel testo il governo prevede di abolire le tasse sulla prima casa dal 2016: la misura vale 3,7 miliardi. Niente Imu e Tasi, saranno mantenuti anche i bonus per le ristrutturazioni. Il governo ha detto che il gettito perduto dall'abolizione Imu-Tasi per i Comuni sarà compensato dallo Stato.

Il testo prevede anche un allentamento del patto di stabilità per i comuni con i bilanci a posto e lo sblocco di pagamenti per investimenti già effettuati, finora fermi per via del patto.
In argomento si veda anche il precedente post Focus Logos PA: la Legge di stabilita' 2016.

Dup: non necessita di un’approvazione del consiglio

Il Dup non deve essere approvato dal consiglio comunale come atto proprio. Sono sufficienti deliberazioni che esprimano la posizione di maggioranza ed opposizione, approvando mozioni specifiche.
Con l’approssimarsi della scadenza del 31 ottobre, quando il Documento unico di programmazione dovrà essere adottato dagli enti locali imperversa il dibattito relativo al ruolo al quale deve assolvere il consiglio.
Il problema sorge dalla circostanza che la normativa sul Dup nasce apparentemente incompleta. Infatti, l’articolo 170, comma 1, del d.lgs. 267/2000 stabilisce che “la Giunta presenta al Consiglio il Documento unico di programmazione per le conseguenti deliberazioni”, senza aggiungere altro. Dunque, molti si chiedono in cosa consistano le “deliberazioni” che dovrebbero adottare i consigli, senza che gli organismi tecnici, come ad esempio la commissione Arconet, siano fin qui riusciti a fornire orientamenti sul tema.
Tuttavia, la soluzione a questioni di questa natura non deve necessariamente essere ricavata dalla singola norma di dettaglio. Se, cioè, lo specifico articolo e comma che disciplina il Dup resta vago in merito alle competenze ed al ruolo che uno specifico organo dell’ente locale deve esercitare, la risposta allora deve essere reperita nelle norme generali che disciplinano le competenze degli organi.
Inizia così l'articolo pubblicato sulla Gazzetta degli enti locali dal titolo Dup: non necessita di un’approvazione del consiglio.

Vige l’obbligo di rimborso spese ai revisori dei conti degli enti locali

Ai revisori dei conti degli enti locali spetta il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute per lo svolgimento dell’incarico. Detto rimborso va riconosciuto a prescindere dal fatto che esso fosse previsto dal regolamento di contabilità o dalla deliberazione di nomina dei revisori o, comunque, fosse stato pattuito “in maniera specifica al momento del conferimento dell’incarico”. L’interpretazione, che conferma analogo pronunciamento della sezione regionale di controllo Sicilia (deliberazione n. 407/2013), è stata ribadita nei giorni scorsi dalla Corte dei conti Lombardia (deliberazione n. 329), chiamata a rispondere al quesito di un comune della provincia di Como relativo ai rimborsi spese all’organo di revisione.

Il diritto al rimborso spese è disciplinato dal Decreto del Ministero dell’Interno del 20 maggio 2005, che sotto la rubrica “Aggiornamento dei limiti massimi del compenso spettante ai Revisori dei conti degli Enti Locali”, all’art. 3 dispone che “ai componenti dell’Organo di revisione economico finanziaria dell’Ente avente la propria residenza al di fuori del Comune ove ha sede l’Ente, spetta il rimborso delle spese di viaggio, effettivamente sostenute, per la presenza necessaria o richiesta presso la sede dell’Ente per lo svolgimento delle proprie funzioni.
Inizia così l'articolo di Patrizia Ruffini pubblicato sul sito LeggiOggi dal titolo Vige l’obbligo di rimborso spese ai revisori dei conti degli enti locali.

Poca chiarezza attorno al documento unico di programmazione, meglio rinviarlo

Questa la posizione di ANCI Veneto sul documento unico di programmazione.
Per quanto riguarda il prossimo adempimento delle Amministrazioni locali, il DUP - documento unico di programmazione, tutto rimane nella nebulosità totale, nonostante la scadenza sia a fine ottobre p.v..
Innanzitutto é difficile capire ed anche spiegare agli altri, perché i Comuni (anche quelli minori dimensioni) debbano fare una dettagliata programmazione delle proprie attività per il prossimo triennio, quando lo Stato riesce a farla si e no solo per l'anno dopo ed in notevole ritardo.
Ad oggi poi, non si conoscono ancora le norme della legge di stabilità 2016 che, tra l'altro, sono necessarie per far quadrare il bilancio preventivo; occorre ad esempio conoscere a quanto ammonta la compensazione e per l'abolizione dell'imu sulla prima casa, le nuove regole del saldo finanziario che sostituirà quello del patto di stabilità, L'effettiva possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione, i limiti reali dell'indebitamento, e così via.
Il DUP, inoltre, deve essere predisposto sulla base del nuovo quadro normativo e poi i tempi di adozione e di presentazione al consiglio comunale non sono immediati nemmeno nei comuni di minori dimensioni.
Infine, non sono ancora pervenute le doverose precisazioni ufficiali sulle competenze ad approvarlo, sull'obbligatoieta o meno del preventivo parere dei revisori, sui contenuti minimi obbligatori; vi sono solamente alcuni pareri non ufficiali, che hanno peraltro contribuito ad aumentare la confusione in materia.
Si ritiene pertanto che sia doverosa una proroga del termine di adozione del DUP facendolo coincidere con quello di approvazione del bilancio preventivo.

domenica 18 ottobre 2015

Focus Logos PA: la Legge di stabilita' 2016

Il Consiglio dei Ministri, durante la seduta del 15 ottobre 2015, ha approvato il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016). L'esecutivo ha varato una manovra finanziaria di 26,5 miliardi di euro, che potrà aumentare fino a 29,5 miliardi in base all'accoglimento o meno della richiesta, avanzata alla Ue, di utilizzare uno 0.2% di spazio di patto in più per la "clausola migranti". La Legge di Stabilità 2016 prosegue il piano di taglio delle tasse, già avviato lo scorso anno, intensifica la lotta contro la povertà e la tutela delle fasce più deboli della popolazione, procede con la spending review.
Il testo del provvedimento non è stato ancora pubblicato dal Governo, che ha presentato i punti principali del ddl e delle slide di presentazione della Stabilità 2016. In attesa del testo della manovra finanziaria, la Fondazione Logos PA ha realizzato un focus di approfondimento sul tema per conoscere i punti centrali del provvedimento.
DOCUMENTI UTILI:
- Slide di presentazione, a cura del Governo;
- I punti principali della legge, comunicato Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- Tutti i numeri della Legge di Stabilità, a cura di Nicolotta Cottone, Il Sole24 ore;
- Solo 200 milioni per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, a cura di Gianni Trovati, Quotidiano Enti Locali&PA;
In argomento si veda anche il precedente post In 12 punti la piattaforma ANCI per la legge di stabilità.

DUP 2016/2018: secondo il Consiglio dei Commercialisti non serve il parere dell'organo di revisione

La Commissione Enti pubblici del consiglio nazionale dei dottori commercialisti è intervenuta in merito al DUP e al parere dell'organo di revisione. Nel documento diffuso dalla Commissione, oltre che un richiamo alla normativa che disciplina il Documento Unico di Programmazione, viene espresso un parere circa il ruolo affidato al Consiglio comunale in sede di approvazione del DUP 2016/2018.

Con espresso riferimento all'ultima nota pubblicata da Arconet, dove è stato specificato che con riferimento agli adempimenti relativi al DUP 2016/2018, nel rispetto dell'articolo 170, comma 1 del TUEL, il termine del 31 ottobre 2015 si riferisce alla presentazione del DUP 2016-2018 approvato dalla Giunta al Consiglio, per le conseguenti deliberazioni, la Commissione si interroga sulla non espressa previsione di approvazione del documento da parte del Consiglio Comunale.
Secondo la Commissione, l'unica interpretazione corretta, non può che essere quella che nasce combinando il comma 1 dell'art.170 con il comma 1 del successivo articolo 174 e quindi di una preventiva presentazione del DUP al Consiglio entro il 31/7 (a regime), di un'eventuale presentazione di una Nota di aggiornamento entro il 31/10 e della presentazione definitiva all'organo consiliare per l'approvazione unitamente allo schema di bilancio di previsione finanziario unitamente agli allegati e alla relazione dell'organo di revisione entro il 15 novembre di ogni anno. Conseguentemente, la Commissione si è espressa in merito al parere dell'organo di revisione, ovvero: ricordando che i pareri obbligatori richiesti all'organo siano su proposte di deliberazione da sottoporre all'approvazione del Consiglio, la Commissione sostiene che il parere sul DUP non è obbligatorio, essendo presentato al Consiglio ma non sottoposto ad approvazione. Pertanto, il DUP 2016/2018, in mancanza delle precisazioni normative prima richieste, l'organo di revisione, si esprimerà in sede di parere sul bilancio di previsione verificando la coerenza esterna con gli obiettivi di finanza pubblica, la coerenza interna tra documento di programmazione e previsioni di bilancio, nonché la loro attendibilità e congruità come richiesto dal citato comma 1bis del citato articolo 239 del D.lgs. 267/2000.

Il 22 ottobre a Tor Vergata il seminario “Quale futuro per gli enti locali?”

È in programma il 22 ottobre alle ore 10:00, presso la Sala del Consiglio dell’Università di Tor Vergata di Roma (Facoltà di Economia), il seminario “Quale futuro per gli enti locali?”. L’incontro, ad ingresso gratuito, si propone di analizzare la centralità degli enti locali alla luce delle recenti evoluzione normative e delle esigenze delle comunità di cittadini.
Il programma prevede, a seguito dei saluti istituzionali, gli interventi di Enrico Zanetti (Sottosegretario MEF), Pierciro Galeone (Direttore IFEL - Fondazione Anci) e Marco Meneguzzo (Università Roma Tor Vergata).
Nel pomeriggio della stessa giornata, prenderà avvio il Corso di Alta Formazione “Strategia e finanza locale”, collegato al Master MIMAP in innovazione e management nella PA.

Sistema dei controlli e semplificazione amministrativa:una coesistenza difficile?

Pubblicato sulla rivista on line Federalismi.it un articolo di Francesco Zammartino - Professore aggregato di Istituzioni di Diritto pubblico - Università degli studi di Napoli "L'Orientale" dal titolo Sistema dei controlli e semplificazione amministrativa:una coesistenza difficile?
Questo il sommario:
1. Profili ricostruttivi tra natura giuridica e tipologie di controlli. –2. Il vigente regime dei controlli sugli organi –2.1. I controlli sugli enti locali minori –2.2. I controlli sulle Regioni –2.3. Il controllo sostitutivo –3.I controlli esterni della pubblica amministrazione –3.1. I controlli di legittimità –3.2. I controlli ex post di gestione – 3.3. Il controllo economico -finanziario sugli enti pubblici – 3.4. I nuovi controlli della Corte dei Conti sugli enti locali – 4. I controlli interni della pubblica amministrazione. Verso un’amministrazione di risultati? – 4.1. I controlli di regolarità amministrativa e contabile –4.2. I controlli di gestione – 4.3.I controlli strategici – 4.4. Il c.d. ciclo delle performance – 5. Conclusioni: le possibili linee evolutive tra il sistema dei controlli e il regime della semplificazione.