No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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venerdì 14 ottobre 2016

Il Consiglio di Stato ha reso il parere (estremamente critico) sullo schema di decreto legislativo riguardante la dirigenza pubblica

Il Consiglio di Stato ha trasmesso al Governo il parere sullo schema di decreto legislativo riguardante la dirigenza pubblica che prevede, in particolare, la creazione di ruoli unificati e coordinati statali, regionali e locali e l’eliminazione della distinzione in due fasce separate, per assicurare una maggiore mobilità verticale e orizzontale nel conferimento degli incarichi dirigenziali. 
Nel parere espresso dalla Commissione Speciale di Palazzo Spada sono state poste in rilievo le condizioni indispensabili per il funzionamento effettivo della riforma. Partendo dalla questione finanziaria. Il Consiglio di Stato ha, infatti, espresso perplessità sulla circostanza che una riforma così rilevante sia stata approvata con invarianza di spesa. 

Dirigenti pubblici, Consiglio di Stato smonta il decreto attuativo della riforma Madia: “Servono rilevanti modifiche”

Perplessità sull’assenza di copertura finanziaria ma anche sulla mancanza di nuovi sistemi di valutazione, che “rischia di compromettere la funzionalità dell’intero impianto, nonché dei principi per la fissazione degli obiettivi da parte dell’autorità politica“. Sono i dubbi del Consiglio di Stato sul travagliato decreto attuativo della riforma Madia sulla dirigenza pubblica, ora all’esame del Parlamento. “Occorrono rilevanti modifiche al decreto per un miglior risultato sul merito, efficienza e responsabilità dei dirigenti”, è la conclusione a cui arrivano i giudici di Palazzo Spada nel parere inviato al governo, in cui chiedono anche di “di valutare possibili correttivi alla norma primaria di delega”.

La risposta da riformaPA@governo.it: la riforma non vuole abolire il segretario comunale ma riqualificarlo in dirigente apicale

In un precedente post avevo riportato il testo di una mia lettera al Ministro Madia, in merito alla nuova finestra aperta sulla riforma Pa riformaPA@governo.it.
Nel corso del Consiglio nazionale dell'Unione mi è giunta la risposta che provvedo a pubblicizzare dopo averne dato lettura nel corso dei lavori del Consiglio Nazionale dell'Unione.
Questo il testo:

IV quaderno operativo dell’Anci: Piano Nazionale Anticorruzione 2016. Le novità per gli enti locali

Come annunciato in un precedente post, il 13 ottobre si è tenuta a Bari, nell'ambito della XXXIII Assemblea annuale dell’ANCI, la Giornata nazionale dei Responsabili della Prevenzione della Corruzione degli enti locali.
All'evento ha partecipato anche il Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone (nella foto con il Sindaco De Magistris ed Il Vicesegretario ANCI Stefania Dota).
L’evento è stato anche l’occasione per presentare il IV quaderno operativo dell’Anci, disponibile on line sul sito dell’Associazione, che illustra le importanti novità per gli enti locali contenuti nel nuovo PNA 2016.

martedì 11 ottobre 2016

Dirigenti, la Madia fa marcia indietro

Sulla riforma della dirigenza pubblica, il ministro Marianna Madia, apre alle modifiche del testo contestato dai mandarini di Stato. Ieri una delegazione del Comitato per la difesa degli articoli 97 e 98 nato per protestare contro un provvedimento che, a loro avviso, lede il diritto soggettivo all’incarico vinto attraverso un concorso pubblico, è stata ricevuta a Palazzo Vidoni, dalla Madia e dal suo staff composto dal capo di gabinetto, dal capo della segreteria e da quello dell’ufficio legislativo. Il colloquio, che è servito ai dirigenti per esporre le loro motivazioni, si è concluso con un’apertura da parte della ministra. Che ha promesso di considerare la modifica di alcune parti del decreto che attualmente è all’esame delle commissioni parlamentari per gli affari costituzionali. Insomma il muro contro muro che era stato finora l’unico leit motiv del dossier, da ieri, sembra essersi ammorbidito.

lunedì 10 ottobre 2016

riformaPA@governo.it, una finestra sulla riforma (sperando che sia aperta!)

Per seguire da vicino la fase di attuazione della riforma e monitorare i risultati concreti che produce, è stato aperto l’account mail riformaPA@governo.it. La ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, scrive una lettera aperta ad amministratori, lavoratori pubblici, cittadini e imprese per invitarli ad utilizzare questo canale per avere informazioni, formulare suggerimenti o segnalare le loro storie in merito ai temi della legge delega (L.124/2015) e dei suoi decreti attuativi. Per tutte le altre questioni continuano ad essere attivi gli indirizzi del Dipartimento della Funzione pubblica.

Mobilità, sbloccate le assunzioni in Lombardia e Toscana

Sono state ripristinate le ordinarie facoltà di assunzione e le procedure di mobilità anche per le Regioni Lombardia e Toscana e per gli enti locali che insistono sul loro territorio. E’ quanto si legge in una nota pubblicata oggi sul Portale mobilità sulla base dei dati acquisiti in relazione all'esiguo numero di personale in soprannumero degli enti di area vasta da ricollocare nella fase 2, ai sensi dell’art. 1, comma 234, della L. 208/2015. 

Le novità per le assunzioni flessibili

Con la legge di conversione del DL n. 113/2016 gli oneri per le assunzioni di dirigenti, responsabili ed elevate specializzazioni effettuate sulla base dell’articolo 110, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000 sono al di fuori del tetto di spesa per le assunzioni flessibili. Questo tetto è fissato per i Comuni in quello del 2009 o, in assenza, nel triennio 2007/2009 e per le altre amministrazioni pubbliche nel 50% di tale cifra; in caso di assenza di tale base di riferimento può essere fissato direttamente in relazione alle esigenze delle amministrazioni. Gli oneri per le assunzioni flessibili vanno compresi nel tetto di spesa del personale. Sono queste le più importanti novità legislative e interpretative in tema di assunzioni flessibili.

L’applicazione delle nuove regole sulle società partecipate ed il relativo personale

Le amministrazioni locali e le società partecipate devono dare attuazione alle nuove disposizioni dettate dal D.Lgs. n. 175 del 19 agosto 2016 “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Ricordiamo che esso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 dello 8 settembre e, di conseguenza, è entrato in vigore lo scorso 23 settembre. Questa disposizione detta misure di grande rilievo sia per il futuro di queste società, sia per le modalità di erogazione dei servizi oggi gestite dalle stesse, sia per il personale dipendente; le conseguenze dipenderanno in buona parte dalle scelte che saranno compiute nelle prossime settimane.

domenica 9 ottobre 2016

Scioperano i dirigenti della Pa: "Ora riveliamo tutti gli sprechi"

Pubblicato sul quotidiano il Messaggero un articolo di Andrea Bassi, sulla riforma della dirigenza pubblica, dal titolo Scioperano i dirigenti della Pa: "Ora riveliamo tutti gli sprechi".
Nell'articolo oltre a dare notizia dello sciopero di 5 ore proclamato dalla Codirp per il 24 ottobre e della posizione critica dell'Anci sul decreto, in merito all'atteso parere che il Consiglio di Stato sta per rendere sul provvedimento si scrive: "Da giorni si rincorrono voci di un parere molto critico, che su alcuni punti sarebbe arrivato a dubitare della costituzionalità del testo predisposto dal governo". Dubbi di costituzionalità in realtà il Consiglio di Stato li ha già espressi con riferimento al decreto sulla nomina dei dirigenti sanitari (si veda il precedente post Il Consiglio di Stato sulla riforma Madia: pregiudiziale l'esito del giudizio di costituzionalità. Slitta la riforma della dirigenza pubblica?).

Il governo offre 900 milioni per il contratto dei dipendenti pubblici. Ma con la quota di Regioni e Comuni si può arrivare a 1,5 miliardi nel triennio. Sindacati divisi

Renzi lo aveva annunciato l’estate scorsa presentando assieme al ministro Madia i decreti attuativi della riforma della Pa: «Dopo sette anni di blocco è venuto il momento di sanare un’ingiustizia». Semaforo verde al rinnovo dei contratti di tutto il pubblico impiego, dunque, con l’unico vincolo di «premiare chi lavora».
Ad una settimana dal varo delle legge di Bilancio i tecnici stanno mettendo a punto le ultime cifre e l’ipotesi che circola, al momento, prevede di stanziare per i rinnovi di tutto il comparto pubblico, all’incirca 600 milioni di euro che si andrebbero ad aggiungere ai 300 già coperti dalla precedente legge di bilancio. In totale sul piatto il governo metterebbe insomma 900 milioni, che sommati alla quota che spetta al sistema delle autonomie locali (Regioni e Comuni) porterebbe lo stanziamento complessivo a quota 1,5 miliardi. Insomma, non siamo ancora ai 7 miliardi in tre anni invocati nelle scorse settimane dai sindacati di settore, ma ci si comincia da avvicinare.