No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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venerdì 22 aprile 2016

Nuovo Codice Appalti, Anac: la prossima settimana la bozza di linee guida

All’inizio della prossima settimana potrebbe essere messa in consultazione la bozza delle linee guida per l’attuazione del nuovo Codice Appalti. Lo ha annunciato Michele Corradino, consigliere dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), intervenuto a Milano al forum internazionale sul BIM organizzato da Oice, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura italiane aderente a Confindustria.

Codice appalti, saltano norme su tutela del lavoro e trasparenza. “Il governo ignora i dipendenti”

Nel testo definitivo del nuovo Codice dei Contratti è saltata l'obbligatorietà della clausola sociale, che impegna l'impresa subentrante a mantenere gli addetti al loro posto. Troppo debole, secondo le sigle sindacali, anche la stretta sui subappalti, che pure è stata fortemente caldeggiata da Raffaele Cantone.

Nuovo Codice degli Appalti: i criteri di aggiudicazione dopo il Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50

Con la pubblicazione del nuovo Codice degli Appalti cambiano le norme relative alla progettazione in materia di lavori pubblici. Con il D.Lgs. n. 50/2016 cambiano i criteri di aggiudicazione degli appalti a disposizione delle stazioni appaltanti.

Riforma PA: dossier del Servizio studi di Camera e Senato sul D.lgs. di riforma della SCIA

Abbiamo segnalato in un precedente post che il Governo ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124 in tema di SCIA.

Il Consiglio di Stato nell'adunanza della Commissione Speciale del 15 marzo ha reso il prescritto parere sullo schema di D.lgs. (Cons. St., comm. spec., parere 30 marzo 2016, n. 839). Questi i punti principali del parere.
Sullo schema di decreto legislativo è stata raggiunta l'intesa in Conferenza Unificata e lo stesso è ora stato trasmesso al Parlamento per il prescritto parere (Atto n. 291).

giovedì 21 aprile 2016

Dossier del Servizio Studi di Camera e Senato sullo schema di D.lgs. riguardante la falsa attestazione della presenza in servizio e licenziamento disciplinare dei dipendenti pubblici

Abbiamo segnalato in un precedente post che il Governo ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo recante modifiche all’articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera s) della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di licenziamento disciplinare.

Le donne amministratrici, la rappresentanza di genere nei comuni. Una ricerca curata da Cittalia

Pubblicata dall'ANCI una sintesi del quaderno ‘Le donne amministratrici – La rappresentanza di genere nelle amministrazioni comunali' curata da Cittalia. 

Presentato il V Rapporto Anci-Ifel sul personale dei Comuni italiani

“Dal 2007 ed il 2014, periodo caratterizzato da norme sul contenimento del turn-over e della spesa di personale, i dipendenti in servizio nei Comuni sono passati da 479.233 a 416.964 persone, con una riduzione del 13,0%, cioè poco più di 62 mila unità in meno. Questa riduzione, che ha riguardato anche le unità di personale per mille abitanti passate da 8,04 del 2007 a 6,89 del 2014, è molto grave: i Comuni non sono meri apparati burocratici, ma Enti che erogano servizi, e sono punto di riferimento per cittadini, imprese, associazioni”. Lo ha sottolineato Umberto di Primio, vicepresidente ANCI con delega alla Pubblica amministrazione, al personale e alle relazioni sindacali nel suo intervento alla presentazione del V Rapporto Anci-Ifel sul personale dei Comuni italiani, illustrato in una conferenza stampa in via dei Prefetti insieme a Guido Castelli, presidente Ifel e delegato per la Finanza locale, il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra, ed il vice segretario generale Stefania Dota.

Una delibera dell'AGES Lazio del 2002: un esempio di come trattare le convenzioni di segreteria "eccessive"

Considerato altresì che l’art.97 del d.lgs 18 agosto 2000, n.267, prevede espressamente, per province e comuni, l’obbligatorietà della figura segretario, e che, per quanto sopra affermato, una convenzione che interessa complessivamente sei comuni, incidendo sull’effettività della funzione esercitata dal segretario, si presenta elusiva ed in inadempimento della previsione di legge e, quindi, in violazione del principio di buon andamento dell’amministrazione di cui all’art.97 della Costituzione.

Gli incarichi di progettazione dopo il Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50

Con la pubblicazione del nuovo Codice degli Appalti cambiano le norme relative alla progettazione in materia di lavori pubblici.Il D.Lgs. n. 50/2016 prevede, innanzitutto, 3 livelli della progettazione per gli appalti, per le concessioni di lavori nonché per i servizi.

Nuovo Codice degli Appalti, abrogazione a singhiozzo per il DPR n. 207/2010

Con la pubblicazione in Gazzetta del nuovo Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 la speranza degli operatori è che il nuovo Codice possa da una parte dare stabilità e certezza, e dall'altra incentivare un settore fondamentale per il Paese ma che negli ultimi anni ha subito un pesante rallentamento.
Purtroppo, però, la speranza deve sempre scontrarsi con una realtà che nel caso di specie è ben lontana dalla perfezione e che addirittura rischia di paralizzare ulteriormente il mercato dei lavori pubblici italiano. Lasciando stare l'assenza di una fase di vacatio legis, anche minima, o di un periodo transitorio che avrebbe concesso alle stazioni appaltanti e a tutti gli operatori di studiare le nuove procedure, il nuovo Codice degli Appalti prevede l'abrogazione di diverse norme che creeranno un confusione normativa di non poco conto.

«Sì» al gettone di presenza per i consiglieri dei Comuni con meno di mille abitanti

Un ente locale con popolazione inferiore ai mille abitanti, che ha proceduto ad eleggere i nuovi amministratori comunali nell’esercizio finanziario 2013, ha formulato un’istanza di parere articolata nei seguenti quattro quesiti:

1) se, in base al comma 18 dell’articolo 16 del Dln. 138/2011, ai consiglieri è ancora dovuto il gettone di presenza di cui all’articolo 82 del Dlgs n. 267/2000 (cd Tuel);
2) se il principio di invarianza della spesa imponga di considerare la situazione antecedente all’entrata in vigore della legge n. 56/2014, ovvero se esso debba assumere a parametro l’importo complessivo sostenuto per l’organo di guisa che, fermo il limite di spesa, essa possa essere differentemente ripartita tra i componenti l’organo;
3) se il gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali, pur determinato alla stregua dei più restrittivi criteri, debba comunque essere erogato sino all’effettiva costituzione delle Unioni dei Comuni o all’associazione delle funzioni mediante convenzioni, ovvero debba ritenersi che non ne sia già più consentita l’erogazione;
4) al fine di garantire l’invarianza della spesa, quale è il limite da non superare e quindi la spesa massima ammissibile per i viaggi o le missioni.

Il contratto di avvalimento nel nuovo codice dei contratti pubblici: il persistente problema della sua natura giuridica

Il nuovo codice dei contratti pubblici disciplina l’istituto dell’avvalimento all’art. 89, emanato in attuazione della legge delega 28 gennaio 2016 n. 11, art. 1 lett. zz), e risolve molti dei problemi emersi nella giurisprudenza pratica, ammettendosi il cosiddetto avvalimento “plurimo” e negandosi il cosiddetto avvalimento “a cascata”, nel senso che l’impresa ausiliaria non può avvalersi, a sua volta, di altro soggetto per fornire i requisiti richiesti dalla gara. E’, invece, ammesso il subappalto nei confronti dell’impresa ausiliaria nei limiti dei requisiti prestati, mentre non è ammessa la possibilità che la stessa impresa ausiliaria fornisca i requisiti a più imprese partecipanti.

Dalla legge delega al nuovo ‘Codice’: opportunità e profili di criticità

La genesi del nuovo Codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione (pubblicato il 19 aprile ed entrato in vigore lo stesso giorno) è stata seguita con grande interesse dagli addetti ai lavori e la sua emanazione è stata accompagnata da una campagna anche mediatica la cui intensità raramente può essere riscontrata per le novità che riguardano il mondo del diritto.

Ma si può davvero credere che il nuovo Codice riuscirà a recare in settori cruciali per l’economia del Paese i decisivi elementi di semplificazione auspicati dal Parlamento e dal Governo, così da non tradire le numerose aspettative che lo accompagnano?

Nuovo codice degli appalti: per gli architetti “più ombre che luci”

“Il nuovo Codice degli Appalti disattende in modo clamoroso alcuni fondamentali principi della Legge delega nella quale erano confluite alcune proposte formulate dagli architetti italiani e dalla Rete delle Professioni Tecniche. Disattende, soprattutto, uno dei cardini della riforma, quello della centralità del progetto – pur se previsto l’affidamento dei lavori su progetto esecutivo e non più preliminare - e, conseguentemente, del concorso di architettura, relativamente al quale non ci sono strumenti per renderlo più credibile ed efficace. Se, da un lato, viene enunciata la necessità di porre il progetto al centro del processo di realizzazione dell’opera pubblica, dall’altro, il nuovo Codice abolisce la disciplina speciale del D.Lgs. 163/2006, trattando i servizi di architettura alla stregua di quelli generici come, ad esempio, quelli di ristorazione.”

mercoledì 20 aprile 2016

Tavole di raffronto e riepilogo delle procedure e della pubblicità nei settori ordinari relative al nuovo Codice dei Contratti pubblici

Abbiamo segnalato in un precedente post che è stato pubblicato sulla G.U. n. 91 del 19 aprile il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 "Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto".

I punti principali del parere del Consiglio di Stato sullo schema di “decreto scia”

Mobilità dalle Province, tutte le regole per l'opzione

È tutto pronto per l'incrocio tra domanda e offerta attraverso il portale della mobilità predisposto per favorire il riassorbimento dei dipendenti in soprannumero degli enti di area vasta e della Croce Rossa Italiana. Dopo la prima fase di popolamento dei dati è giunto il momento di dare concreta risposta ai dipendenti che sono stati dichiarati in soprannumero. Il 15 aprile sono state infatti diffuse sul Portale della mobilità le istruzioni operative in capo ai lavoratori inseriti negli elenchi predisposti dalla Regioni e dalla Croce rossa italiana. Dal 18 aprile al 18 maggio attraverso alcune fasi, i dipendenti dovranno, in sintesi, provare a trovare collocazione tra i posti offerti dagli enti locali e dalle altre pubbliche amministrazioni.

Audizione dell'ANCI sul Documento di economia e finanza 2016

“Il Def riconosce in maniera esplicita il grande contributo dei Comuni a beneficio dei saldi di finanza pubblica e questo è significativo. Ora serve un decreto enti locali, per risolvere le questioni rimaste aperte e per dare stabilità, certezza e normalità a un sistema fortemente stressato nel corso di questi anni difficili”. Lo ha detto il delegato alla Finanza locale dell’Anci e sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, al terminedell’audizione di questo pomeriggio presso la Commissione Bilancio della Camera, dove Anci è stata ascoltata sul Documento di economia e finanza 2016.

Revoca e pubblicità dei concorsi e nelle selezioni ex articolo 110

Le amministrazioni hanno una autonomia assai ampia nella scelta di dare corso alla eventuale revoca dei bandi di concorso e la loro scelta in questa direzione può essere censurata solamente per vizi di motivazione. Si applica anche agli enti locali e regionali l’obbligo di pubblicità dei bandi di concorso sulla Gazzetta Ufficiale. Nelle assunzioni ex articolo 110 TUEL le amministrazioni devono utilizzare criteri para concorsuali, non possono cioè lasciare margini di scelta eccessivamente ampi ai sindaci.

martedì 19 aprile 2016

D.lgs 18 aprile 2016, n. 50: il nuovo Codice degli appalti è in Gazzetta Ufficiale (n° 91 del 19-04-2016 - S.O. n° 10)

Con un giorno di ritardo rispetto alle previsioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Codice degli appalti e concessioni, in vigore dal 19 aprile 2016.
Il Codice è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 91 del 19-04-2016 (S.O. n° 10).

Nuovo Codice Appalti, 9 provvedimenti in vigore da subito

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 aprile il nuovo Codice degli Appalti (D.lgs. 50/2016).

Quali i provvedimenti che saranno subito operativi dal momento della pubblicazione in Gazzetta?

lunedì 18 aprile 2016

Appalti, codice semplificato e più poteri a Cantone

Si regge sul ruolo centrale affidato all’Anticorruzione di Raffaele Cantone, ma contiene molte altre misure dai connotati quasi rivoluzionari per il settore la riforma degli appalti varata in via definitiva ieri dal Consiglio dei ministri. Quella più evidente è la semplificazione del quadro normativo. Dagli oltre 600 articoli del vecchio impianto (codice più regolamento) si passa ai 220 articoli del nuovo codice. A parte la forma, è nei contenuti che si gioca la sfida di rimettere in piedi un settore economico messo in ginocchio dalla crisi e sfregiato dalle inchieste della magistratura.

Il termine di diciotto mesi per l'esercizio del potere di autotutela è perentorio: entro il predetto termine va adottato l'atto (TAR Puglia sent. n. 351/2016)

L'esercizio del potere di autotutela, oltre il termine di 18 mesi contemplati dall’art. 21 nonies, novellato dalla L. n.124/2015 (entrata in vigore il 28.8.2015), comporta l'illegittimità dell’atto di secondo grado, a nulla rilevando l'invio della comunicazione di avvio del procedimento entro il termine di 18 mesi. Il termine indicato dalla disposizione novellata è di natura perentoria ed il tenore letterale della stessa rinvia chiaramente, a tal fine, all’adozione effettiva del provvedimento di autotutela.