Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato nella seduta di ieri, in esame preliminare, cinque decreti legislativi contenenti disposizioni di attuazione della riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124).
Questo Blog ha lo scopo di mantenere costanti i rapporti tra i Segretari Comunali e Provinciali, non solo quelli in servizio nella Regione Lazio, per creare una "comunità di pratica" mettendo in comune le esperienze, gli aggiornamenti e le informazioni, al fine di consentire un confronto continuo tra colleghi. Il Blog fornisce anche informazioni di natura sindacale relative all'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali - Unione Regionale del Lazio.
No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)
venerdì 24 febbraio 2017
Le modifiche al Testo unico del pubblico impiego approvate in esame preliminare dal Governo
Tra i cinque decreti legislativi contenenti disposizioni di attuazione della riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124) approvati nella seduta di ieri dal Consiglio dei Ministri, in esame preliminare, vi è anche quello che introduce "modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g) , h), l), m), n), o), q), s) e z) della legge 7 agosto 2015, n.124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche"
Il decreto introduce disposizioni mirate al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
Le modifiche alla disciplina della valutazione della performance dei dipendenti pubblici approvate in esame preliminare dal Governo
Tra i cinque decreti legislativi contenenti disposizioni di attuazione della riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124) approvati nella seduta di ieri dal Consiglio dei Ministri, in esame preliminare, vi è anche quello che introduce "modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150, in attuazione dell’articolo 17, comma 1, lettera r), della legge n.124 del 2015".
Il provvedimento persegue l’obiettivo generale di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e di garantire l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Con il decreto, ispirato ai principi di semplificazione delle norme in materia di valutazione dei dipendenti pubblici, di riconoscimento del merito e della premialità, di razionalizzazione e integrazione dei sistemi di valutazione, di riduzione degli adempimenti in materia di programmazione e di coordinamento della disciplina in materia di valutazione e controlli interni, si introducono, tra le altre, le seguenti novità:
Approvato in esame preliminare il correttivo al Codice degli appalti (il testo del correttivo sottoposto a consultazione)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo correttivo del Codice degli appalti, adottato a norma dell’articolo 1, comma 8, della legge delega n. 11 del 2016 e in esito alla consultazione pubblica.
L’intervento apporta modifiche e integrazioni al Codice, volte a perfezionarne l’impianto normativo confermandone i pilastri fondamentali. Le modifiche apportate seguono tre direttrici:
Approvato in via definitiva il Milleproroghe (testo definitivo e Nota di lettura)
Nella seduta di ieri la Camera la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dal Senato (S. 2630), avente ad oggetto “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, recante proroga e definizione di termini. Proroga del termine per l'esercizio di deleghe legislative” (cd Milleproroghe).
lunedì 20 febbraio 2017
Milleproroghe: il Dossier contenente la scheda di lettura del provvedimento come modificato nel corso dell'esame da parte del Senato
Abbiamo dato notizia che il Senato della Repubblica, il 16 febbraio 2017, ha approvato il disegno di legge, d’iniziativa del Governo recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, recante proroga e definizione di termini. Proroga del termine per l’esercizio di deleghe legislative".
Il provvedimento è ora passato all'esame della Camera.
I Servizi Studi di Camera e Senato hanno realizzato un Dossier contenente le schede di lettura del provvedimento, così come modificato nel corso dell'esame da parte del Senato.
Gli incentivi per le funzioni tecniche
Utili indicazioni sull’applicazione delle disposizioni dettate dall’articolo 113 del D.Lgs n. 50/2016 in materia di incentivazione delle funzioni tecniche sono dettate dalle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti. Esse hanno stabilito i seguenti principi interpretativi:
- “la nuova disciplina riconosce gli incentivi anche in relazione ad appalti per forniture e servizi, a prescindere da ogni collegamento con l’esecuzione di lavori, sempre che siano rispettate le condizioni richieste dall’art.113 del D.Lgs. n.50/2016 (Sez. controllo Lombardia n.333/2016; Sez. controllo Emilia Romagna n.118/2016);
- il compenso incentivante non spetta per la progettazione e il coordinamento della sicurezza (Sez. controllo Lombardia n.333/2016);
- gli incentivi riguardano in via esclusiva e tassativa le attività indicate (Sez. controllo Puglia n.204/2016);
- l’adozione del regolamento “continua ad essere una condizione essenziale ai fini del legittimo riparto tra gli aventi diritto delle risorse accantonate sul fondo” (Sez. controllo Veneto n.353/2016)”;
- questi incentivi non spettano per le manutenzioni ordinarie e straordinarie (sez. controllo Puglia n. 5/2017).
In Gazzetta il DL. 20 febbraio 2017, n. 14 "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città"
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 42 del 20 febbraio, il DL. n. 14 del 20/02/2017 rubricato "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città".
Le più recenti indicazioni dell’Aran sull’applicazione dei contratti nazionali
In caso di mancata integrale fruizione dei permessi per il diritto allo studio da parte dei soggetti cui sono stati concessi l’ente può dare luogo alla assegnazione dei residui ad altro dipendente richiedente. I dipendenti ex LSU o LPU assunti con contratto a tempo determinato hanno diritto a ricevere lo stesso trattamento economico accessorio dei dipendenti a tempo indeterminato ed i relativi oneri devono essere finanziati dal fondo per la contrattazione decentrata. Il periodo di preavviso si calcola sul servizio prestato presso l’ente a cui si aggiunge quello svolto presso un’altra amministrazione solamente nella ipotesi di mobilità volontaria. Ai dipendenti in part time orizzontale per una giornata di sciopero si deve sottrarre il trattamento economico maturato nella stessa, ovviamente determinato in proporzione al periodo più ridotto. I dipendenti di categoria A non possono essere nominati come agenti contabili. Possono essere così riassunte le principali indicazioni dettate di recente dall’Aran in risposta ai quesiti posti dai comuni.
Nella Pubblica Amministrazione non solo “furbetti del cartellino”. Ma la strada del recupero dell’efficienza è lunga e irta di ostacoli
Pubblicato sul sito internet Contabilità Pubblica un editoriale del Direttore Salvatore Sfrecola dal titolo Nella Pubblica Amministrazione non solo “furbetti del cartellino”. Ma la strada del recupero dell’efficienza è lunga e irta di ostacoli.
I contenuti dei due decreti approvati dal Governo il 17 febbraio su "furbetti" del cartellino e società partecipate
Il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi contenenti disposizioni integrative e correttive ai decreti di attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124) e al testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175).
Via libera del Cdm a decreto correttivo su antiassenteismo. Slittano testo unico pubblico impiego e nomine manager Asl
Primo via libera del Consiglio dei ministri al decreto Madia bis sul licenziamento lampo per gli assenteisti. Il decreto “correttivo” si è reso necessario dopo la sentenza della Consulta n. 251/2016 del 25 novembre scorso, che aveva dichiarato parzialmente incostituzionale la legge delega per la riforma della pubblica amministrazione (Riforma Madia, legge 124/2015) nella parte in cui aveva previsto solo il “parere”, e non l'“intesa”, con le Regioni per cinque decreti legislativi di attuazione (dirigenza sanitaria, licenziamento disciplinare, società partecipate, dirigenza pubblica, servizi pubblici). Fumata nera invece sul riordino della dirigenza sanitaria delle Asl, rinviato dal momento che la ministra per la semoplificazione della Pa, Marianna Madia, avrebbe chiesto la presenza anche della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, firmataria del decreto, assente. Quanto al Testo unico per la riforma degli statali, con novità varie che vanno dalla valutazione alle assunzioni, i testi sono attesi nel Cdm della prossima settimana.
Comuni, illegittimo anche il decreto sui fondi 2015
Dopo la spending review di Mario Monti sui bilanci comunali 2013, dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale, e i tagli compensativi del maggior gettito Imu sui conti 2014, bocciati dal Consiglio di Stato, cade anche il decreto di Palazzo Chigi che ha distribuito ai sindaci i fondi del 2015. A segnare il filotto è un gruppo di sentenze pubblicate ieri dal Tar Lazio, che ha accolto tre ricorsi sul tema: i primi due presentati dal Comune di Padova (sentenza n. 2252/2017) e da un gruppo di enti del trevigiano (sentenza n. 2554/2017) - tutti difesi da Luca Antonini, l’ex presidente della commissione sul federalismo fiscale che ha accompagnato la Regione Veneto alla vittoria in Corte costituzionale sulla riforma Madia - e il terzo arrivato dal Comune calabrese di Cotronei (sentenza n. 2553/2017) - rappresentato da Ettore Jorio. La finanza locale, insomma, resta un terreno minato, e la nuova pronuncia impone di correre ai ripari come si sta cercando di fare sui tagli del 2014: a meno che, naturalmente, Palazzo Chigi ricorra in appello e il Consiglio di Stato ribalti la decisione del Tar.
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