Induzione indebita, dunque. Questa norma introdotta nel 2012 fra le “disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione dell’illegalità nella pubblica amministrazione” ha portato una novità: la punibilità della vittima.
Per questo i segretari comunali sono passati dal ruolo di vittima a quella di indagati. E con loro altri sei, fra tecnici e dipendenti comunali. La traccia l’ha fornita il giudice Martalò nelle 61 pagine di ordinanza per dire che non ci fu nessuna forzatura, “l’induzione non costringe ma convince”, nell’indurre i segretari comunali a rivolgersi alla società della convivente dell’ex direttore della Conservatoria dei registri immobiliari di Lecce.