In un'intervista di Gianni Trovati apparsa questa mattina, 25 gennaio, sul quotidiano Il Sole24Ore a pag. 9, il Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia dichiara espressamente che sul DDL 1577 di riorganizzazione della pubblica amministrazione ci sarà una discussione parlamentare aperta che potrà condurre a modifiche del testo proposto.
Nella stessa intervista il Ministro spiega che con il sistema dello sistema spoils system dei dirigenti verrà creato un argine a tanti fenomeni, primo tra tutti quello della corruzione.
A prescindere dalle valutazioni in merito alla conformità costituzionale di tale idea, credo che a questo punto il Ministro ed il Parlamento dovrebbero necessariamente effettuare un passaggio che, a mio avviso "colpevolmente", non hanno fino ad ora effettuato. In Italia esiste un'Autorità Nazionale Anticorruzione che questo governo sta arricchendo di poteri.
Perchè non procedere ad un'audizione del Presidente Cantone su questa idea di Amministrazione pubblica funzionale alla lotta alla corruzione?
Se uno degli scopi della riforma della PA è anche quello di arginare il fenomeno della corruzione, più che qualunque altra parola credo sia fondamentale ascolare il parere dell'Autorità Nazionale Anticorruzione.
Mi auguro che questo passaggio sia fatto al più presto. D'altra parte a cosa servirebbe un'Autorità Nazionale Anticorruzione se al momento di riscrivere le regole fondamentali sul funzionamento dell'Amministrazione pubblica, non si chiedesse il suo parere autorevole e sicuramente illuminato.
Di seguito uno stralcio delle dichiarazioni del Ministro Madia nell'intervista pubblicata questa mattina dal quotidiano Il Sole24Ore.
«Lo scopo della riforma è il rafforzamento dell’autonomia dei dirigenti – spiega al Sole 24 Ore il ministro della Funzione pubblica Maria Anna Madia – e se c’è bisogno di cambiamenti e miglioramenti perché l’obiettivo sia più certo li accoglieremo. Martedì scadono i termini per i sub-emendamenti, e vogliamo che la discussione parlamentare sia aperta come lo è stata qualche mese fa sul decreto sulla Pa: “sanatorie” o “colpi di spugna” non sono nelle nostre intenzioni».