Riprende oggi in Commissione Affari Costituzionali del Senato l'esame del DDL di riorganizzazione della PA (AS 1577) ed appare utile fare il punto sullo stato dell'arte in merito alla proposta di abolizione della figura del segretario comunale.
La ripresa dell'esame del provvedimento avviene dopo il caso dei "Vigili di Roma", che ha fatto balzare agli onori della cronaca nazionale il provvedimento all'esame del Senato. Tanto il Premier Renzi, quanto il Ministro Madia in questi giorni hanno promesso la rapida approvazione del provvedimento, per impedire il ripetersi situazioni intollerabili quali quelle capitate nella notte di capodanno al comune di Roma (come se attualmente fossero normativamente ammissibili), . L'approvazione del DDL a palazzo Madama entro il mese di febbraio-marzo è stata ritenuta dal relatore Pagliari realistica.
In un commento alle vicende romane ed ai successivi comunicati dei membri del governo apparsi sulla stampa di Vladimiro Zagrebelsky dal titolo Come colpire la mancanza di senso civico in realtà si paventa un grande rischio in cui potrebbe incorrere il legislatore "E’ possibile che l’episodio romano offra il destro alla rapida ed incisiva introduzione di nuove norme di riforma del rapporto di lavoro pubblico. E’ possibile che garanzie che meriterebbero di essere riconosciute, vengano invece abolite. Chi vi resistesse si troverebbe nell’opinione pubblica nell’intollerabile compagnia dei vigili romani e del corteo di loro simili che i giornali di questi giorni ci ricordano. Se vi saranno eccessi o approssimazioni si dovrà dire grazie anche a vicende come quella cui abbiamo assistito".
Ricordiamo che nel DDL è prevista, all'art. 10, l'abolizione della figura del Segretario comunale.
Su tale previsione sono stati presentati numerosi emendamenti, rispetto ai quali abbiamo pubblicato su questo blog i seguenti post:
- Prospetto di raffronto degli emendamenti al DDL 1577 di riorganizzazione della PA;
- Il testo dell'emendamento 10.74 al DDL 1577 di riorganizzazione della PA;
- Pubblicati sul sito del Senato gli emendamenti al DDL 1577 di riorganizzazione della PA;
- DDL 1577 di riorganizzazione della Pa: emendamenti bipartisan per non sopprimere i segretari comunali;
- ANSA: tra emendamenti del PD al DDL di riorganizzazione della PA "recupero" della figura del Segretario Comunale.
Contrarietà rispetto all'ipotizzata abolizione dei Segretari comunali è stata espressa da numerosi consigli regionali che hanno approvato mozioni in tal senso. Le mozioni sono state approvate da parte dei Consigli delle Regioni Toscana, Marche, Lombardia, Puglia, Liguria, Campania, Basilicata ed Abruzzo. La stessa Conferenza delle Regioni in data 16 ottobre 2014 ha approvato un documento riguardante il Disegno di legge recante riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche proponendo l'istituzione di un Albo unico dei dirigenti con sezione dei Segretari comunali e provinciali.
Sulla formulazione originaria dell'art. 10 anche il Servizio bilancio del Senato ha espresso forti dubbi.
Il Presidente dell'ANAC Cantone ha espresso forti perplessità in merito alla proposta di abolizione dei Segretari comunali, perplessità che lo stesso Presidente ha manifestato direttamente al Presidente del Consiglio Renzi. Membri dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) si sono espressi rimarcando l'importanza della figura dei Segretari comunali come garanti della legalità e dell’imparzialità dell’Amministrazione, nonché come responsabili della prevenzione della corruzione in moltissime amministrazioni locali.
L'Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani (ANPCI) ha espresso un secco ed appassionato no alla proposta di abolizione nel corso dell'audizione svolta in Commissione Affari costituzionali del Senato, depositando un documento in tale direzione. L'ANCI nella propria audizione ha espresso la necessità che sia prevista una figura apicale unica per tutti i Comuni, le Unioni, le Province, le Città metropolitane.
Esponenti del mondo accademico si sono dichiarati fortemente contrari e preoccupati dalla proposta contenuta nel DDL. Ad esempio, il Prof. Saitta, nel corso delle audizioni, ha espressamente invitato la Commissione a rivalutare con attenzione la decisione dell'abolizione della figura del Segretario comunale, "norma sorprendente e della quale dall'articolato e dalla relazione non se ne capisce l'utilità. La figura del Segretario comunale risponde ad un'idea dell'Amministrazione che ha due vertici uno di indirizzo politico ed uno strutturale. I Segretari comunali rappresentano un corpo di funzionari pubblici spesso di altissima competenza professionale che nei comuni piccoli, medi, ma anche grandi, rappresentano un riferimento di competenze prezioso. Inoltre, lo sviluppo della carriera dei Segretari comunali fa si che gli stessi ricoprono l'incarico in diverse amministrazioni e questo costituisce anche un dialogo fruttuoso di arricchimento per le strutture amministrative degli enti locali. D'altra parte la dirigenza degli enti locali, soprattutto quella assunta a tempo determinato, non è il più delle volte dotata della necessaria esperienza". Anche Vittorio Italia ha auspicato un rafforzamento della posizione giuridica del Segretario. Carlo Mochi Sismondi si è augurato che non vi siano improvvide corse sul tema delicato dell'abolizione dei Segretari comunali. Molti, poi, sono stati gli esponenti del mondo accademico che hanno aderito al manifesto promosso dall'Associazione Vighenzi.
Dal punto di vista politico molti esponenti della maggioranza, a cominciare dal Ministro dell'Interno Alfano e dal capogruppo del NCD Di Girolamo, hanno presso una chiara posizione contro la proposta di abolizione, così come Dore Misuraca, deputato del Nuovo Centrodestra e Responsabile Nazionale degli Enti locali. Anche numerosi ed autorevoli esponenti del PD hanno sottoscritto emendamenti contro l'abolizione del Segretario comunale. Il movimento 5 stelle ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge, a firma dell'On. Federica Dieni, per valorizzare la figura del Segretario comunale. Nando Dalla Chiesa ha segnalato il rischio che la riforma Madia elimini le sentinelle della legalità.
Ricordo che la proposta di abolizione della figura del segretario comunale figurava anche tra i 44 punti della riforma della PA presentati dal premier Renzi e sottoposti a consultazione pubblica. L'esito della consultazione pubblica per il punto n. 13, riguardate l'abolizione dei segretari comunali, è stato un secco NO alla proposta. Nel corso della consultazione è stata pubblicata anche sul Sole24Ore una risposta del ministro Madia ai Segretari comunali.
Lasciate per ultime, per evitare che questo memorandum possa sembrare una difesa corporativa, le forti critiche delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei Segretari, a cominciare dall'Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali, nel corso dell'audizione in Commissione, per passare alla CO.DIR.P. (Confederazione Dirigenti Pubblici).
In argomento si vedano anche i successivi post La Madia in Commissione Affari Costituzionali: il governo considera prioritario il progetto di riforma della PA ed auspica l'approvazione entro la primavera e DDL di riorganizzazione della PA: in arrivo l'emendamento del relatore Pagliari sull'art. 10 in tema di dirigenza pubblica e Segretari comunali.
In argomento si vedano anche i successivi post La Madia in Commissione Affari Costituzionali: il governo considera prioritario il progetto di riforma della PA ed auspica l'approvazione entro la primavera e DDL di riorganizzazione della PA: in arrivo l'emendamento del relatore Pagliari sull'art. 10 in tema di dirigenza pubblica e Segretari comunali.
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