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venerdì 2 novembre 2018

U.N.S.C.P., CGIL, CISL e UIL dichiarano lo stato di agitazione dei Segretari comunali

Con una nota inviata al Ministero dell’Interno, al Ministero della Funzione Pubblica, all'Anci e all'Upi, le Organizzazioni Sindacali U.N.S.C.P., CGIL, CISL e UIL dichiarano lo stato di agitazione dei Segretari comunali.

Nel documento alla base della dichiarazione le citate Organizzazioni Sindacali "preso atto che:

  • nell’anno 2017 non sono stati banditi né svolti i corsi di specializzazione per l’avanzamento in carriera (Spes e Sefa) e le risorse finanziarie appositamente stanziate, ammontanti a circa 5 milioni di euro sono per tale ragione rimaste inutilizzate e devolute alle autonomie locali;
  • tale mancata attività di formazione, oltre ad impedire l’avanzamento in carriera dei Segretari, costituisce di per sè stessa un oggettivo ed incontestabile disvalore rispetto alla riconosciuta esigenza di investire sull’accrescimento delle competenze e della professionalità della dirigenza pubblica;
  • nell’anno 2018 le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno rappresentato più volte la necessità di indire i corsi di specializzazione, evidenziando come, alla luce della mancata erogazione della formazione nel 2017, il ripetersi di tale eventualità per ben due anni di seguito sarebbe stato un fatto di ancora maggiore gravità;
  • nonostante le rassicurazioni ricevute dal Responsabile dell’Albo nell’incontro del 26.09.2018, in ordine alla riconosciuta rilevanza della questione, ad oggi non risulta né sbloccata l’indizione dei Corsi di Specializzazione in oggetto né convocato il Consiglio Direttivo dell’Albo, sede istituzionale preposta; 
  • tale fatto risulta inaccettabile ed incomprensibile tanto più che non si tratta di decisioni eccezionali ma piuttosto di attività stabili ed ordinarie rientranti nel quadro di una semplice buona gestione ordinaria dell’Albo e delle risorse formative a loro volta ordinariamente previste e stanziate;

Preso atto inoltre che:

  • in relazione alla grave carenza di Segretari, la lunghezza del percorso per l’iscrizione all’Albo previsto dalla procedura vigente - concorso nazionale con preselezione, prove scritte, orale, successivo corso concorso di 18 mesi più 6 di tirocinio - lascia prevedere almeno 3 anni prima di arrivare alla presa di servizio di nuovi Segretari;
  • l’urgenza di rispondere al bisogno immediato dei comuni è incompatibile con simili tempi di attesa, ed occorre evitare che in tale lasso di tempo la situazione divenga ingestibile e ne scaturiscano soluzioni estemporanee, inaccettabili e prive di rigore professionale; 
  • le Organizzazioni Sindacali hanno quindi formulato nei mesi scorsi proposte concrete che consentirebbero, con criteri e requisiti di assoluto rigore, di immettere una quota di Segretari mediante la sola fase concorsuale e quindi entro pochi mesi; 
  • su tali proposte non si registra, ad oggi, un riscontro significativo, mentre è necessario che esse vengano vagliate in modo serio vista la indiscutibile oggettiva difficoltà di gestire i prossimi 3 anni, tanto più che già iniziano a rincorrersi voci su soluzione appunto estemporanee;
PROCLAMANO AD OGNI EFFETTO CONTRATTUALE E DI LEGGE
LO STATO DI AGITAZIONE SINDACALE 
DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI

Chiedono alle Istituzioni coinvolte, ovvero rispettivamente Ministero dell’Interno, Anci e Upi, nonché Ministero della Funzione Pubblica con specifico riferimento alle proposte di velocizzazione dell’iter concorsuale per l’immissione di Segretari all’Albo:
  • di assumere, con senso di responsabilità e con immediatezza, le decisioni dovute per il pieno impegno delle risorse stanziate per la formazione, con particolare riferimento alla indizione dei Corsi di Specializzazione Spes e Sefa per l’anno 2018;
  • di vagliare ed accogliere le proposte formulate per assicurare una più rapida immissione nell’Albo dei Segretari di una quota del fabbisogno già autorizzato con il DPCM del 204.04.2018, mediante la più opportuna valorizzazione della sola fase concorsuale secondo criteri di assoluto rigore.
In assenza di riscontro le scriventi OO.SS. si riservano ogni azione conseguente, nessuna esclusa".

3 commenti:

  1. segretario disseziente3 novembre 2018 alle ore 12:19

    I problemi della categoria sono ben altri a partire da un contratto scaduto da anni,dalla posizione che occupiamo e che ci espone a numerosi rischi,dalle convenzioni anomale,alle sedi vacanti mai messe a selezione ,alle reggenze plurime in capo agli stessi soggetti ...

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  2. Quello che mi fa sorridere e nel contempo mi preoccupa di più è che lo stato di agitazione è stato proclamato il 2 novembre, giornata di alti contenuti religiosi per il ricordo dei cari estinti.
    Tra tante giornate si è scelta la migliore. Uno stato di agitazione me lo sarei aspettato per una definizione chiara ed univoca del nostro ruolo, del nostro contratto, perché solo da una figura rafforzata, non più in bilico, e soprattutto necessaria per i comuni, ne derivano a cascata una serie di provvedimenti necessitati per la categoria tra cui le nuove assunzioni. Per il momento il nostro sembra essere un ruolo ad esaurimento....nervoso

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  3. Concordo pienamente con i colleghi che ganno espresso i loro commenti prima: siamo abbandonati a noi stessi, privi di ogni tutela reale, subissati di adempiemnti, responsabilità, ruoli conflittuali, nessun rinnovo contrattuale, reformatio in pejus se cambiamo fascia in caso di difficoltà nei rapporti con il sindaco o i responsabili dei servizi, cosa molto facile che accada con i ruoli che abbiamo (controllori interni, RPCT, ecc.); discriminazione fra chi percepisce i dirittio di rogito perchè non ha dirigenti e chi invece ha la sfortuna di averli. Non mi setto affatto agitato per quanto sollevato dall'UNSCP. Mi agita sapere che il Sindacato ha perso il contatto con la realtà.

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