La legge di bilancio mette sul piatto del prossimo anno 1,1 miliardi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Ma il 70% di questi fondi è già «prenotato» per vincoli di legge o per destinazioni di fatto obbligate. Sul tavolo delle trattative restano insomma 330 milioni, che si tradurrebbero in un aumento medio da poco meno di 10 euro a dipendente. Difficile quindi che il confronto parta davvero. E anche per il 2020 e 2021 i binari sono stretti.
È la relazione tecnica trasmessa in Parlamento insieme alla legge di bilancio a trasformare in cifre i risultati del confronto tra la Funzione pubblica e il ministero dell’Economia sulle buste paga degli statali. Tra le voci del programma inviato a Bruxelles il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici non c’era. Nella manovra è stato invece inserito un articolo, il 34, intitolato al «rinnovo contrattuale 2019-2021» dei dipendenti pubblici. Ma le tabelle della relazione tecnica svelano l’arcano.
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