I temi dell’anticorruzione, della partecipazione e del monitoraggio civico saranno al centro, giovedì 19 luglio, dalle ore 9.30 alle 14:00, nella Sala Martorana di Palazzo Comitini, di “Scegliere di partecipare. Strumenti e coscienze contro la corruzione”, incontro a cura di Officine della Legalità, organismo dell’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali (UNSCP) con il patrocinio della Città Metropolitana di Palermo. L’evento è la prima tappa del progetto “Il tempo della legalità”, un ciclo di incontri che toccherà anche Calabria, Campania, Puglia e Piemonte, con cui l’organizzazione UNSCP intende promuovere e riaffermare l’alleanza tra cittadini, istituzioni e movimenti per contrastare il fenomeno corruttivo e mafioso.
«Corruzioni e mafie infangano e rendono prive
di autorevolezza morale e credibilità le nostre istituzioni. Chiediamo a tutti
i funzionari della pubblica amministrazione – spiega il coordinatore di Officine della Legalità - UNSCP, Maurizio Moscara –
di andare oltre il dato formale. Non basta mettere a posto la propria coscienza
con Piani anticorruzione fatti bene nei Comuni in cui ci sono state condanne
per corruzione. Una strategia di prevenzione essenzialmente formale, fine a se
stessa, avulsa dalle realtà quotidiane in cui vivono funzionari e amministratori
minacciati, è totalmente inidonea ad affrontare un fenomeno dilagante e
pervasivo. E il problema non è certo l’ANAC – recentemente fatta oggetto di critiche
ingiustificate e gratuite e alla quale esprimiamo la nostra vicinanza - ma
sconfiggere tutti quei comportamenti che deteriorano il valore pubblico del
ruolo esercitato da chi opera all’interno delle istituzioni. In tal senso, un
intervento efficace non può prescindere dalla collaborazione con chi vive e
opera contro corruzione e mafia anche fuori dai Palazzi».
Ad apire i lavori a Palazzo Comitini, giovedì alle ore 9:30, sarà il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A seguire, nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio, Libera, Avviso Pubblico, Officine della Legalità si confronteranno sul tema “Ricordare il 19 Luglio 1992 a Palermo: l’attacco alle e dalle istituzioni”. A chiarire le ragioni che hanno portato alla nascita di “Officine della Legalità” e alla costruzione del ciclo di incontri che si apre il 19 luglio a Palermo, sarà Maurizio Moscara, con l’intervento “Vivere o morire nelle istituzioni. La nostra scelta per un tempo di libertà”. Leonardo Ferrante, referente nazionale del settore anticorruzione civica e cittadinanza monitorante di Libera e Gruppo Abele parlerà alla platea, in skype-call, delle caratteristiche distintive dell’anticorruzione civica, mentre Francesco Vignola, responsabile formazione di Avviso Pubblico, farà un focus su “La prevenzione della corruzione nelle autonomie locali tra dimensioni etiche e tecniche: quale responsabilità condivisa con i cittadini?”. A Giuseppe D’Avella e Francesco Saija dell’associazione Parliament Watch Italia il compito di analizzare gli strumenti di azione in ottica anticorruttiva e di partecipazione civica, con l’intervento “Anticorruzione e partecipazione. L’applicazione strutturale dei patti di integrità nel contesto locale”. A presentare una sperimentazione in corso sul territorio siciliano ci penserà Antonio Le Donne, segretario generale del Comune di Messina, con “L’anticorruzione partecipata applicata: Messina laboratorio d’Italia”. Antonio Cappiello, rappresentante di IMO Fondazione internazionale sviluppo umano e organizzativo, tratterà “Lo sviluppo dei processi organizzativi come strumento di prevenzione della corruzione: una leadership orizzontale per l’etica delle organizzazioni pubbliche”. Infine, prima del dibattito e delle conclusioni, Lucio Guarino, componente della commissione consultiva permanente Avviso Pubblico, dedicherà il suo intervento a “Le patologie della politica: gli enti commissariati, il rapporto con i cittadini. Curare le ferite, ricostruire la fiducia”.
«Considerando che la legge assegna al
segretario degli enti locali la funzione di responsabile dell'anticorruzione –
sottolinea Antonio Le Donne – riteniamo
prioritario innovare il paradigma anticorruttivo attuale attraverso una
massiccia iniezione di “socialità”. La partecipazione concreta e non
“decorativa” della società civile alla lotta contro la corruzione, con strumenti innovativi come il monitoraggio
civico, per esempio, è un antidoto all’anticorruzione sclerotizzata e meramente
adempimentale. Chiudersi dentro il circuito ripetitivo e interno all'ente
riduce e depotenzia la forza anticorruttiva dell’azione, altrimenti solitaria,
del segretario».
La data scelta per l’incontro di Palermo è
emblematica perché coincide con una delle pagine più nere della storia
repubblicana: la strage di via D’Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino
e la sua scorta. «Borsellino era un servitore dello Stato, un funzionario che,
come noi, aveva pronunciato un giuramento di leatà alle istituzioni
democratiche. Giuramento che oggi non c’è più per molti categorie di dipendenti pubblici (e anche questo è un segno evidente del nostro
deterioramento) – conclude Moscara – ma che riassume bene l’impegno che ciascun
segretario e funzionario della Pubblica amministrazione deve assumersi. Per
questo abbiamo scelto di ricordarlo chiedendo a tutti i dipendenti pubblici di
avere lo stesso coraggio di Borsellino, operando concretamente per la
promozione di una coscienza anticorruttiva al fianco di associazioni che hanno
fatto una precisa scelta di campo: la scelta di costruire legalità e di costruire
una rinnovata etica pubblica».
Fonte: Segretarientilocali
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