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martedì 17 luglio 2018

L'ANAC impone la previsione di misure alternative alla rotazione del personale nel piano di prevenzione della corruzione di un comune con popolazione inferiore a 15.000 abitanti (del. n. 555 del 13 giugno 2018)

Con l'interessante deliberazione n. 555 del 13 giugno 2018 l'ANAC impone ad un ente con popolazione inferiore a 15.000 abitanti di adottare misure di prevenzione della corruzione finalizzate ad evitare il consolidarsi di posizione di privilegi nell’ambito degli uffici.
Di particolare interesse il passaggio della deliberazione in cui si identificano i piccoli comuni. Nel PNA 2016 l'ANAC aveva ritenuto piccoli comuni gli enti con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (pag. 38). Nella deliberazione n. 555/2018, invece, l'ANAC rileva che in ambito amministrativo la definizione di piccolo comune "attualmente più diffusa è quella riportata nella Legge 6.10.2017, n. 158 recante “misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni” che all’art. 1, comma 2, definisce piccoli comuni quelli con popolazione residente fino a 5.000 abitanti. In considerazione di ciò non si ritiene possa considerarsi piccolo un Comune di poco meno di 15.000 abitanti (14.352.000), adeguatamente strutturato ed organizzato, che conta circa 30 dipendenti e 9 posizioni organizzative".
La definizione è di particolare rilievo, in quanto nella delibera è possibile leggere "la costante osservazione delle realtà locali ha fatto rilevare come moltissime amministrazioni adducono, a giustificazione dei propri inadeguati comportamenti, le piccole dimensioni del Comune. Tale definizione costituisce, spesso, la linea di confine tra un’applicazione piena del PNA e un’applicazione soft ovvero tra un comportamento virtuoso ed uno omissivo".

Nella delibera segnalata l'Anac, preso atto che non è prevista la misura della rotazione nel PTPC dell'ente, impone all’Amministrazione, pertanto, di adottare "misure alternative, come di seguito indicate a titolo esemplificativo:
- per le istruttorie più delicate nelle aree a rischio, promuovere meccanismi di condivisione delle fasi procedimentali prevedendo di affiancare al funzionario istruttore un altro funzionario, in modo che, ferma restando l’unitarietà della responsabilità del procedimento, più soggetti condividano le valutazioni degli elementi rilevanti per la decisione finale dell’istruttoria;
- utilizzare il criterio della c.d. “segregazione delle funzioni”, che consiste nell’affidamento delle varie fasi di procedimento appartenente a un’area a rischio a più persone, avendo cura di assegnare la responsabilità del procedimento ad un soggetto diverso dal Dirigente cui compete l’adozione del provvedimento finale. A tal fine, dovrebbero attribuirsi a soggetti diversi compiti relativi a:a) svolgimento d’istruttorie e accertamenti; b) adozione di decisioni; c) attuazione delle decisioni prese; d) effettuazione delle verifiche. 
L’Amministrazione deve, inoltre, dare luogo alla fondamentale misura della formazione dei dipendenti per garantire che sia acquisita da parte degli stessi la qualità delle competenze professionali e trasversali necessarie per dare alla rotazione in senso stretto.
Le integrazioni richieste dovranno essere inserite nel PTPC 2018-2020 nel termine di 60 giorni. L’Autorità procederà ad eseguire le opportune verifiche alla scadenza dei termini".

1 commento:

  1. E se anziché controllarsi si mettono in combutta tra loro?

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