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lunedì 9 febbraio 2015

Sulla conformazione delle Giunte degli Enti locali al canone delle pari opportunità: alcune riflessioni alla luce delle innovazioni legislative e della giurisprudenza più recente

Pubblicato sulla rivista on line forumcostituzionale uno studio di Stefania Leone dal titolo Sulla conformazione delle Giunte degli Enti locali al canone delle pari opportunità: alcune riflessioni alla luce delle innovazioni legislative e della giurisprudenza più recente.

Questo l'inizio dell'articolo:
Con il proposito di incrementare gli sforzi necessari a conseguire un tendenziale riequilibrio tra i sessi nelle Istituzioni politiche più a contatto coi cittadini - ove la partecipazione femminile si è sempre attestata a livelli particolarmente bassi -, il Parlamento è negli ultimi tempi intervenuto a più riprese.
Anzitutto con la legge n. 215 del 2012, che, agendo su molteplici fronti, ha sia introdotto, giusta la competenza statale fissata all’art. 122 Cost., un principio teso a modellare secondo il criterio delle pari opportunità le legislazioni elettorali regionali, sia stabilito nuove regole nell’ambito del procedimento di elezione dei Consigli comunali; nonché inciso sulle modalità di costituzione delle Giunte dei medesimi Enti.
Più di recente, l’art. 51 Cost. ha trovato spazi di attuazione anche nella disciplina sulle Città metropolitane e di riordino delle Province (legge n. 56 del 2014), essendo in essa presenti precetti che vincolano i partiti nella predisposizione delle liste dei candidati alla carica di consigliere metropolitano e di consigliere provinciale. Ma nel testo è altresì rintracciabile una norma “intrusa”, estranea all’oggetto della legge, che dispone nuovamente in ordine alla rappresentanza tra i sessi negli organi di Giunta comunali (art. 1, comma 137).
Le notazioni che seguono si riferiscono proprio a quest’ultimo ambito di disciplina, e dunque a quelle misure approntate per ridurre il gap di genere negli organi esecutivi degli Enti locali.

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