No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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mercoledì 3 febbraio 2016

Criteri di computo delle spese di personale per gli enti interessati da processi associativi (Corte Conti Lombardia 8/2016)

Il Sindaco del comune di Pertica Alta pone alla Corte dei Conti – sezione regionale di controllo per la Lombardia, un quesito in merito al computo della spesa di personale per i comuni interessati da processi associativi alla luce della vigente normativa (articolo 14, comma 31-quinquies del d.l. 78/2010).
Il comune, in particolare, richiede se sia corretto che gli enti interessati procedano:
- a calcolare le spese del personale in modo cumulato, dunque sommando le rispettive risultanze del costo del personale derivanti dai singoli bilanci;
- a computare i conseguenti limiti di spesa previsti dalle vigenti disposizioni in maniera cumulata;
- a effettuare eventuali compensazioni tra i costi del personale dei singoli comuni, in modo che i limiti di spesa del personale dei singoli enti, eventualmente diversi - in eccesso o in diminuzione - rispetto alle risultanze dei singoli bilanci, vengano rispettati nella cifra complessiva data dalla sommatoria delle spese del personale, ferma restando l'invarianza della spesa complessivamente considerata.
La Sezione (con deliberazione n. 8/2016/PAR del 20 gennaio 2016) illustra che, al fine di incentivare l’esercizio di funzioni in forma associata, nel caso di convenzione, il Legislatore ha consentito al singolo comune di compensare le eventuali maggiori spese sostenute per il personale alle proprie dipendenze che svolge le funzioni a vantaggio degli altri comuni, con i risparmi di spesa derivanti dal mancato impiego di personale per l’esercizio di altre funzioni associate, assicurate dal personale a carico degli altri enti convenzionati.
In ogni caso, resta fermo che, attesa la cogenza dei vincoli di finanza pubblica, il contenimento dei costi imposti da detti vincoli deve essere valutato in termini sostanziali e complessivamente sommando gli spazi che fanno a capo a ciascun comune.
Fonte: Publika.
In argomento si vedano i precedenti post:

1 commento:

  1. Riconoscere i propri errori è, a mio avviso, la miglior prova di maturità che un uomo possa dare. Solo i bambini capricciosi e gli ignoranti credono di avere sempre ragione: Ma basta uscire dall’infantilismo e affrontare con un minimo di senso critico qualsiasi problema per capire che la verità è complessa e che ragione e torto non sono mai da una parte sola. I nostri antenati, sottili conoscitori della natura umana, usavano due celebri frasi per esprimere questi concetti. Dicevano:” E’ saggio l’uomo che sa cambiare opinione” e aggiungevano:” Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”. In parole schiette volevano intendere che non è disonorevole ammettere di aver sbagliato, ma che è delittuoso battere sugli stessi errori per testardaggine, per falso orgoglio o per presunzione. C’è una sottile frase di Jenkins che vi consiglio di meditare: “Errare è umano, ma quando la gomma per cancellare si consuma prima della matita vuol dire che si sta esagerando”. Vittorio Buttafava

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