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venerdì 27 novembre 2015

Gestioni associate: ANCI richiede nella legge di stabilità la nuova governance dei territori

Pubblicato sul sito ANCI un intervento di Daniele Formiconi, Responsabile dell'Area Affari istituzionali, Personale e Relazioni Sindacali Piccoli Comuni, Unioni, Associazionismo, Fidelizzazione Comuni associati Anci, dal titolo che di seguito riportiamo.
Comuni più uniti e più forti: questo il tema del seminario di studio organizzato ieri dall'Anci con i principali rappresentanti delle istituzioni interessate. Un importante momento di riflessione che arriva nel momento in cui la legge di Stabilità approda alla Commissione bilancio della Camera, con le richieste dell'associazione sulle gestioni associate.
Per tutti i Comuni, non solo quelli piccoli, le gestioni associate sono un'opportunità da cogliere attraverso le convenzioni, le Unioni e le fusioni, come previsto dalla legge 56/2014. Il criterio demografico va sostituito con quello di bacino adeguato e omogeneo individuato dalle assemblee dei Sindaci congiuntamente alle funzioni da associare e premiando le realtà più virtuose. Si riassume così la proposta di autoriforma predisposta dall'Anci tenendo conto dei contenuti del "Manifesto di Cagliari" su un tema sempre più centrale nel riordino della governance locale.
La riflessione promossa dall'Anci nasce dall'esigenza di completare con urgenza, quindi nella legge di stabilità o in altro provvedimento utile, il disegno delle riforme e della nuova governance dei territori.
In tal senso, l'associazione ha già presentato una proposta di autoriforma che darebbe vita a governi del territorio più efficienti ed efficaci nella gestione di servizi e funzioni comunali, potendo ottenere anche economie di scala nel medio periodo, proprio perché alla base di questi processi ci devono essere i territori a indicare gli "ambiti adeguati" nei quali realizzare le forme di cooperazione più funzionali.
Tutto ciò avendo riscontrato che l'impianto attuale – a cinque anni dalla sua prima definizione - è fondato sull'obbligatorietà di gestire insieme tutte le funzioni fondamentali entro il 31 dicembre, non sta dando i risultati immaginati dal legislatore e presenta problemi oggettivi.
Le richieste Anci
Occorre, quindi, un'iniziativa legislativa da adottare quanto prima per evitare il rischio di aver definito un pacchetto parziale di riforme che, dopo il nuovo Senato, gli enti di area vasta, le Città metropolitane e lo svuotamento delle Province, perderebbe efficacia a causa della mancata ridefinizione degli assetti di governance locale.
Per operare in tal senso, l'Anci sostiene innanzitutto la necessità di sospendere il termine che impone ai piccoli Comuni la gestione associata delle funzioni entro il prossimo 31 dicembre, ma non nel senso di un'ulteriore proroga. La sospensione è volta a impostare un percorso più ampio e organico di riforma, investendo le autonomie locali della responsabilità di individuare, in ciascuna area vasta ed entro pochi mesi, i bacini adeguati e omogenei per caratteristiche morfologiche e socio-economiche.
Il disegno proposto dall'Anci, inoltre, prevede anche una mirata semplificazione normativa e un programma di incentivi di tipo economico finanziario, nonché un successivo confronto sulle modalità di gestione associata delle funzioni, in modo da renderle il più possibile utili all'amministrazione efficiente dei territori.
Fonte: ANCI.

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