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giovedì 29 ottobre 2015

Il vertice amministrativo degli enti locali nella riforma della PA: il dirigente apicale e il direttore generale

Pubblicato sulla rivista Management locale - Rivista di amministrazione, finanza e controllo, n. 9/2015, un mio articolo dal titolo Il vertice amministrativo degli enti locali nella riforma della PA: il dirigente apicale e il direttore generale.

Questa la premessa:
E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 187 del 13/8/2015, la Legge 7 agosto 2015, n. 124 avente ad oggetto: "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche". La legge delega conferma all’art. 11, comma 1, lett. b), n. 4), che il legislatore delegato dovrà procedere all’abolizione della figura del segretario comunale e prevedere l’obbligo per tutti gli enti locali di nominare un dirigente apicale; per le città metropolitane e i comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti, la normativa delegata dovrà prevedere la facoltà di nominare, in alternativa al dirigente apicale, un direttore generale, attribuendo in tal caso ad altro dirigente di ruolo alcuni compiti attribuiti al dirigente apicale, quali la funzione di controllo della legalità dell’azione amministrativa e la funzione rogante. All’abolizione dei segretari comunali ed alla soppressione dell’albo dei segretari comunali e provinciali segue l'inserimento degli attuali segretari nel ruolo unico dei dirigenti degli enti locali.
In un precedente articolo pubblicato su questa rivista (1), scritto sulla base del testo approvato in Commissione Affari Costituzionali del Senato in prima lettura, erano state fatte alcune riflessioni sull’abolizione della figura del segretario comunale e sulla “nuova” figura del dirigente apicale. Il testo normativo preso in esame nel precedente articolo è stato in più parti modificato nel corso dei lavori parlamentari, rendendo il testo stesso di difficile lettura e per alcuni versi contraddittorio ed alquanto disordinato. Il legislatore delegato sarà chiamato quindi a cercare di “tradurre” i principi e criteri direttivi contenuti nell’art. 11, comma 1, lett. b), n. 4) della L. n. 124/2015, in forma omogenea, organica e soprattutto introducendo norme che aspirino a rendere efficiente e funzionale la riforma del vertice amministrativo degli enti locali. 
Nel presente articolo l’esame del testo normativo inizierà dal dirigente apicale, per poi analizzare le differenze con la figura del direttore generale. Si precisa che per le questioni trattate nel presente articolo, più che soluzioni definitive si tenta di fornire spunti di riflessioni, anche tenuto conto dei molti dubbi interpretativi che apre la confusa formulazione della norma.
Questo il sommario dell'articolo:
1. Premessa
2. Le funzioni del dirigente apicale
2.1 L’attribuzione al dirigente apicale dei compiti di attuazione dell’indirizzo politico, coordinamento dell’attività amministrativa e controllo della legalità dell’azione amministrativa
2.2 Il “mantenimento” della funzione rogante al dirigente apicale  avente i prescritti requisiti
2.3 L’attribuzione al dirigente apicale della direzione degli uffici
2.4 L’attribuzione al dirigente apicale di ulteriori compiti da parte del legislatore delegato
3. Chi potrà ricoprire l’incarico di dirigente apicale
4. Le procedure di nomina del dirigente apicale
5. Il soggetto competente alla nomina del dirigente apicale e la durata dell’incarico
6. La revoca del dirigente apicale
7. Il direttore generale
7.1 Le funzioni del direttore generale
7.2 Chi potrà ricoprire l’incarico di direttore generale
7.3 Le procedure di nomina del direttore generale
7.4 Il soggetto competente alla nomina del direttore generale e la durata dell’incarico
7.5 La revoca del direttore generale
In argomento si vedano anche i precedenti post:

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