La battaglia sulla manovra l’ha fatto sparire dai radar, ma sul rinnovo contrattuale dei dirigenti pubblici il quadro appare dominato dallo stallo.
Dopo il riscaldamento pre-pausa estiva, la macchina del confronto sembra arenata e l’agenda non prevede incontri più o meno decisivi a stretto giro. I tempi insomma si allungano, e gli unici segnali (negativi) arrivano dalla sanità dove i medici hanno aperto lo stato di agitazione annunciando «una o più» giornate di sciopero. Il tutto mentre il triennio contrattuale sta per scadere e l’ulteriore rinnovo per tutto il pubblico impiego faticherà parecchio a farsi strada nelle griglie della manovra. Intanto, perlatro, la Funzione pubblica ha iniziato a lavorare a una legge delega sulla riforma della dirigenza (si veda Il Sole 24 Ore del 4 settembre) per affrontare il terreno su cui era inciampata la legge Madia.
Inizia così l'articolo di Gianni Trovati pubblicato sul Sole 24 ore dal titolo Per incarichi e performance è stallo sul contratto dirigenti. Dal ministro Bongiorno l’indicazione di rispettare la «riserva» del Testo unico
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