La tematica relativa all’affidamento di incarichi legali da parte delle pubbliche Amministrazioni, che da sempre interessa gli operatori del settore per la necessità di contemperare contrapposti interessi pubblici di rango costituzionale - quali il buon andamento e la trasparenza, da un lato, e la effettività della tutela dei diritti, dall’altro - è, ad oggi, ancora priva di una disciplina giuridica di riferimento.
Dopo la bocciatura ricevuta da parte dei Giudici di Palazzo Spada riuniti in sede consultiva, infatti, tarda ancora a vedere la luce il testo definitivo delle “Linee Guida per l’affidamento dei servizi legali”, la cui bozza aveva formato oggetto di apposito documento di consultazione pubblicato sul sito dell’ANAC nell’aprile 2017.
In particolare, nel parere n. 2109/2017 la Commissione Speciale del Consiglio di Stato aveva invitato l’Autorità Nazionale Anticorruzione a rivedere la propria posizione in ordine ad una presunta inversione di tendenza operata dal legislatore della riforma rispetto alla disciplina in tema di servizi legali rinvenibile nel previgente Codice dei contratti pubblici di cui al D. lgs. n. 163/2006.
Inizia così l'articolo di Francesco Paolo Bello pubblicato su Italiappalti dal titolo I servizi legali tra vocazione fiduciaria e istanze di procedimentalizzazione.
In argomento si veda anche il precedente post Affidamento di servizi legali - L'ANAC avvia una consultazione on line (invio contributi entro il 10 maggio 2017).
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