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lunedì 23 giugno 2014

Autonomie locali, Cgil Cisl Uil lanciano mobilitazione: 5 proposte per il cambiamento

Al centro del documento la richiesta di un percorso vero di riforma delle amministrazioni territoriali e di riorganizzazione degli enti, per ricostruire il raccordo tra modello amministrativo e tessuto produttivo, e restituire legittimità e prospettiva al lavoro pubblico come “produttore di valore” e alla P.A. come volano di crescita per cittadini, famiglie e imprese.
Cgil Cisl e Uil propongono 5 azioni concrete, con l'intento di lanciare una sfida al Governo nazionale e a quelli locali:
1. Avviare subito le cabine di regia per ridisegnare le funzioni degli enti locali e definire i fabbisogni di professionalità: garanzia dei livelli occupazionali, formazione e investimento nelle competenze.
2. Applicare i costi standard a tutti gli enti locali e unificare gli acquisti: in ogni regione una sola centrale d’acquisto per comuni, province e città metropolitane.
3. Realizzare un vero turn-over generazionale con almeno 50mila giovani da collocare all’interno di una nuova rete dei servizi, per portare innovazione, velocità, cambiamento organizzativo in un welfare locale disegnato sui bisogni e finalizzato allo sviluppo.
4. Innovare con la partecipazione: piani di riorganizzazione obbligatori in ogni ente e rilancio della contrattazione integrativa.
5. Contrattazione: superare l’ingiusto blocco dei ccnl, che dura ormai dal 2010, garantire il salario accessorio in godimento ai lavoratori, recuperare la funzione organizzativo/sociale del contratto.
Da queste proposte – che Cgil Cisl e Uil hanno inviato oggi al Governo - parte la mobilitazione dei lavoratori delle autonomie locali.

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