C'è attesa sulle nuove regole delle assunzioni nelle Pa già ormai da più di due mesi: il provvedimento attuativo dell'articolo 33 del decreto Crescita, che doveva essere emanato entro il 28 agosto 19, non ha ancora visto la luce. Era stata annunciato l'abbandono della regola del turn over (che lega le assunzioni ai risparmi prodotti dalle uscite) per la nuova regola che lega le assunzioni alla soglia del rapporto percentuale fra la spesa di personale e la media triennale delle entrate correnti degli ultimi tre rendiconti approvati, al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità, all'interno dei vincoli generali dell'equilibrio di bilancio, per fasce demografiche, salvo un regime transitorio, con esclusione dai calcoli sui tetti generali alle uscite (ovvero spesa del 2008 per gli enti inferiori ai mille abitanti o media del triennio 2011-2013, articolo 1 comma 557-quater e comma 562 della legge 296/2006). Ciò significa che la capacità assunzionale potrà aumentare per gli enti virtuosi, mentre si ridurrà drasticamente per gli altri.
Inizia così l'articolo di Milena Fontanaro pubblicato sul Sole 24 Ore Enti Locali & PA dal titolo Programmazione fabbisogno personale, enti locali fermi alle vecchie regole.
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