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venerdì 26 agosto 2016

Il primo commento del Segretario Nazionale dell'UNSCP allo schema di Decreto recante la disciplina della dirigenza della Repubblica

Il Segretario Nazionale dell'Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali, Alfredo Ricciardi, è intervenuto nelle discussioni riguardanti lo schema di Decreto recante la disciplina della dirigenza della Repubblicaapprovato in esame preliminare dal Governo, che si svolgono nei gruppi whatsapp e Facebook degli iscritti e simpatizzanti dell'Unione con il seguente messaggio, che riteniamo utile riportare.
Care colleghe e cari colleghi, 
devo (e come intera Segreteria Nazionale dobbiamo) ancora leggere in modo più freddo e lucido il testo approvato, e ribadisco come già detto che comunque questa licenziata ieri dal Consiglio dei Ministri è solo una prima bozza che apre un percorso parlamentare e di pareri di conferenze unificate e organi terzi che darà ampio spazio a modifiche integrazioni e rivisitazioni.
Ciò detto, tuttavia il testo nella sua forma attuale non appare affatto soddisfacente e la prima valutazione, ripeto a caldo e con riserva di approfondire, mi induce a ritenere che l'Unione debbe mettere in campo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane una azione forte decisa e rinnovata, anche se necessario alzando i toni, per ottenere significativi miglioramenti che oggi mi appaiono come indispensabili per continuare a ritenere accettabile per tutti noi il futuro professionale delineato dalla riforma. 
L'approccio di realismo che abbiamo sempre avuto come unica vera grande forza sindacale della categoria non venga frainteso e preso per debolezza o peggio sudditanza. Abbiamo gli occhi per vedere e ciò che vediamo non ci piace e vogliamo e dobbiamo cambiarlo. 
Chiedo a tutte le colleghe e a tutti i colleghi di avere fiducia nell'Unione e nella nostra determinazione a correggere e rimediare alle storture di questa prima bozza, chiedo di partecipare mai come ora alla vita sindacale nel proprio territorio, chiedo ai Regionali di organizzare di intesa con la Segreteria riunioni sul territorio per mobilitare la categoria e per consentire l'espressione di idee, di confronto, di suggerimenti. 
È il momento più che mai di credere in noi stessi, nella nostra capacità di esserci e di saper determinare il nostro futuro. 
Forza e coraggio. Iniziamo un percorso nuovo. E inziamolo con serietà, senza isterismi inutili o peggio dannosi, ma con determinazione e chiarezza sì! Non accetteremo supinamente gli errori e le mancanze di questo decreto, e non cesseremo di agire in tutti i modi necessari, nessuno escluso, finché questo decreto non raccoglierà le nostre legittime aspettative.

Alfredo Ricciardi

2 commenti:

  1. Si commenta da solo......come tutta la passata..strategia sindacale...veramente non ci sono parole........

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  2. l'unica categoria ad essere stata "massacrata" senza aver avuto nemmeno un minimo riconoscimento di salvaguardia.
    Anzi, quelle figure presenti nella categoria (e mi riferisco ai segretari che da un punto di vista anagrafico superano i 58 anni)difficilmente, o quasi certamente, potranno giungere ad una dignitosa conclusione della carriera, senza subire gli oltraggi di una classe politica che si dimostra di essere sempre più cinica, potranno essere i "TROFEI", che i "GIUDA" che hanno guidato la categoria negli ultimi 30 anni, possono vantare di aver in tutti i modi spinto alle condizioni di difficoltà, che ogni lavoratore dopo 35 anni e oltre di duro ed onesto lavoro al quale a dedicato tutto se stesso non ritiene giusto meritare e ricevendo in cambio parole di solidarietà di questo tenore: " Forza e coraggio. Iniziamo un percorso nuovo. E inziamolo con serietà, senza isterismi inutili o peggio dannosi,..." che dire? considerato che chi le ha pronunciate, invita, anzi, esorta a non essere maleducati o isterici, dico semplicemente : Mi vergogno, per non offendere la mia dignità, di commentarle. Resta fermo e certo che questi saranno gli ESODATI dei prossimi più immediati anni.
    Alla fine, quanti erano i segretari che si trovano in questa condizione ? 200...300? avevano qualche minimo diritto? avevano vinto un concorso per esami su base nazionale (al quale avevano migliaia di partecipanti) per l'accesso alla carriera?
    Comunque, per non lasciare non sottolineato un fatto incontrovertibile ed evidente per la storia, i DIRETTORI GENERALI (erano circa 70 in totale quelli che chiedevano l'ingresso nell'albo dei segretari e per questi, pochi quelli che si facevano portatori di questa istanza, che oggi, hanno dato il loro decisivo contributo a questa riforma e sono ancora lì, non hanno nemmeno dovuto rinunciare con la stessa a doversi ancora chiamare direttori generale: un trionfo...!!!?

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