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giovedì 30 aprile 2015

Il Senato ha approvato il DDL 1577/A di riorganizzazione della PA

Con 144 voti favorevoli e un'astensione, l'Assemblea ha approvato - nella seduta antimeridiana di giovedì 30 aprile - il ddl n. 1577/A, recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Il testo passa alla Camera dei deputati.

Il provvedimento, collegato alla manovra finanziaria, è articolato in quattro capi: il capo I riguarda le semplificazioni amministrative, il capo II l'organizzazione, il capo III il personale, il capo IV la semplificazione normativa. L'articolo 1 delega il Governo ad adottare uno o più decreti per garantire la totale accessibilità on line alle informazioni e ai servizi della pubblica amministrazione. L'articolo 2 delega il Governo a riordinare la disciplina in materia di conferenza dei servizi. L'articolo 3 disciplina il silenzio assenso tra amministrazioni statali. L'articolo 4 prevede una delega per individuare i procedimenti oggetto di segnalazione certificata di inizio attività o di silenzio assenso. L'articolo 5 modifica la disciplina dell'autotutela amministrativa. L'articolo 6 delega il Governo a riordinare e semplificare le disposizioni in materia di trasparenza e anticorruzione. L'articolo 7 reca deleghe per la riorganizzazione della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici. L'articolo 8 delega il Governo a riordinare funzioni e finanziamento delle camere di commercio. L'articolo 9 prevede una delega in materia di dirigenza pubblica e valutazione di rendimento dei pubblici uffici. L'articolo 10 è volto a promuovere orari di lavoro flessibili. Gli articoli 11, 12, 13 e 14 recano criteri di semplificazione e deleghe in materia di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, riordino dei servizi pubblici locali di interesse economico generale. L'articolo 15 prevede una delega per sopprimere decreti ministeriali e regolamenti che abbiano ostacolato l'attuazione di norme di legge. L'articolo 16 prevede una clausola di salvaguardia per le province autonome di Trento e Bolzano. L'articolo 17 prevede che dall'attuazione delle deleghe non debbano derivare nuovi oneri per la finanza pubblica.
Nella seduta pomeridiana di ieri sono stati approvati, con emendamenti, gli articoli 9, 11, 12, 13, 15, e, senza modifiche, gli articoli 10 e 14.
Oggi, dopo l'approvazione, senza emendamenti, degli articoli 16 e 17, si sono svolte le dichiarazioni di voto finale. Hanno preso la parola i sen. Volpi (LN), Ferrara (GAL), Zeller (Aut), Loredana De Petris (SEL), Augello (NCD-UDC), Crimi (M5S), Paola Pelino (FI-PdL), Cociancich (PD).
Secondo le opposizioni la delega, amplissima e indeterminata, presenta profili di legittimità costituzionale, oltre a costituire un'occasione mancata per riorganizzare realmente, e in tempi certi, le pubbliche amministrazioni. L'accorpamento del Corpo forestale dello Stato mette a rischio competenze specifiche nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel contrasto degli ecoreati e delle frodi alimentari. La soppressione della figura del segretario comunale indebolisce i controlli di legalità. M5S e SEL hanno criticato la delega in bianco sui servizi pubblici locali, che non offre garanzie sulla gestione pubblica del servizio idrico; le norme su silenzio assenso e conferenza dei servizi, che indeboliscono la tutela dell'ambiente e del territorio; il mancato coinvolgimento di cittadini e associazioni nei processi decisionali, la tendenza a verticalizzare la pubblica amministrazione e a comprometterne l'imparzialità. FI-PdL e LN hanno rilevato che la delega non riduce la spesa e hanno contestato l'intervento sulle camere di commercio.
Il Ministro per la pubblica amministrazione Madia ha ringraziato le opposizioni per il contributo offerto e ha preannunciato un approfondimento alla Camera del tema dei piccoli comuni.
Vedi anche il successivo post Il testo ufficiale del DDL 1577/A di riorganizzazione della PA approvato dal Senato.

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