No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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martedì 29 aprile 2014

Il potere regolamentare di Città metropolitane e Comuni nella proposta di riforma costituzionale

Come scritto in un precedente post, il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 31 marzo 2014, su proposta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha approvato lo schema di Disegno di legge costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari,la riduzione dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione”.
La Commissione Affari costituzionali
ha avviato l'esame del ddl costituzionale n. 7 e connessi (tra i quali l'Atto Senato n. 1429, presentato dal Governo) di revisione della seconda parte della Costituzione.
Nel progetto di riforma costituzionale il nuovo art. 117 comma 7 Cost. prevede che “……….I comuni e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite, nel rispetto della legge statale o regionale.” .
Rispetto al testo precedente è aggiunta la locuzione finale “…nel rispetto della legge statale o regionale”. Il testo riformato va misurato con il principio di legalità, ed in senso più ampio, con i principi di gerarchia e di competenza.
In un articolo di Alberto Lucarelli pubblicato sul blog Confronti costituzionali, l'esame della portata di tale proposta di modifica costituzionale in ordine al
potere regolamentare di Città metropolitane e Comuni.

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