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martedì 4 marzo 2014

Gli incarichi dirigenziali al Segretario comunale

Da qualche giorno è stato pubblicato sulla rivista giuridica "Diritto.it" un articolo di Pasquale Russo dal titolo “Il conflitto d’interessi nella funzione di responsabile della prevenzione della corruzione e della direzione dei controlli interni negli enti locali”. Nell’articolo si esamina la problematica riguardante la compatibilità di incarichi dirigenziali aggiuntivi attribuiti al Segretario comunale ai sensi dell’art. 97 del D.lgs. 267/2000, con le nuove attribuzioni al Segretario in materia di anticorruzione e controlli.  L’articolo 97, comma 4, lett. d) del TUEL, nell’autorizzare gli enti locali ad attribuire – mediante norme statutarie o regolamentari o provvedimenti sindacali – funzioni aggiuntive al Segretario comunale, consente, senza limiti prestabiliti, l’attribuzione ad esso di funzioni dirigenziali.
La problematica è stata esaminata anche dalla collega Silvia Salvai, in un articolo dal titolo “Gli incarichi dirigenziali al Segretario Comunale.
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P.s.
Il post si sarebbe dovuto concludere qui, ma la citazione della collega Silvia Salvai, mi impone una breve digressione.
Durante il corso SEFA 2010 era presente un nutrito “gruppo laziale”, al quale si associarono durante le settimane di permanenza a Via Veientana (sede del corso) diversi colleghi, provenienti da altre regioni. Il “Gruppo laziale” si allargò principalmente con colleghi, toscani, calabresi, lombardi e piemontesi, creando tra tutti i componenti del gruppo una forte sintonia ed amicizia. Le settimane del corso trascorrevano velocemente e piacevolmente: alle lezioni in aula seguivano “impegni istituzionali” con calendario settimanale che prevedeva la visita all’enoteca Palatium, la visita all’IKEA (imposta da alcune donne del gruppo) con conseguente pizza, la classica cena al Casale a base di maialino.
Il “Gruppo laziale integrato” aveva poche certezze, oltre all’affetto tra i suoi componenti. Le certezze erano principalmente due: 1) avevamo chi durante le settimane ci guidava per affrontare la vita con “un approccio culturale diverso” (Grazia); 2) avevamo un modello di serietà da seguire per la presenza in aula, anche se in questo purtroppo non tutti si dimostrarono brillanti. Il modello da seguire in aula era appunto Silvia Salvai, per la serietà e per l’attenzione che riusciva a dimostrare durante le lezioni.

A tutti i componenti il “Gruppo laziale allargato” (per brevità gruppo a c.d.c.) un grande abbraccio ed un commosso ringraziamento per i piacevoli ricordi.

3 commenti:

  1. grazie a te Amedeo! Ci hai coinvolti con la tua contagiosa simpatia!

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    1. Amedeo! mi hai commosso. UN abbraccio a tutti i colleghi, laziali e non.

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  2. Che nostalgia!!! Non dico che sarei pronta a rifare tutto il SEFA con relativo esame, ma sicuramente ne è valsa la pena. Ci sono stati momenti indimenticabili......

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