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sabato 24 giugno 2017

I servizi pubblici locali dopo la delega Madia

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto legislativo recante il Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale, dopo i pareri favorevoli della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti, sembrava essere finalmente pervenuti al termine della lunga fase di incertezza e di instabilità che ha caratterizzato l’assetto normativo del settore. Questo Testo unico, infatti, come si vedrà, si configurava come una stabilizzazione in forma organica delle disposizioni in essere, in particolare di quelle intervenute nell’ultimo quinquennio a seguito sia dell’emanazione delle direttive europee in materia di appalti e concessioni (le Direttive 23 e 24 del 2014), sia del varo del nuovo Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs 50/2016 integrato e corretto con il D.Lgs 56/2017), sia di una serie di disposizioni sul tema tra cui, in particolare, quelle contenute nelle leggi di stabilità 2014 e 2015 (L. 147/2013 e L. 190/2014). La pronuncia di incostituzionalità da parte della Consulta (Sentenza n. 251/2016), che ha censurato parte delle disposizioni della c.d. “Delega Madia” (L. 124/2015), ha prodotto un’interruzione di questo processo.

Inizia così l'articolo di Bruno Spadoni dal titolo I servizi pubblici locali dopo la delega Madia.

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