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lunedì 20 giugno 2016

Il licenziamento dei dipendenti degli enti locali

Il codice disciplinare detta gli ambiti entro cui è possibile il licenziamento dei dipendenti degli enti locali, al pari degli altri dipendenti pubblici. Siamo in presenza di disposizioni che, sia pure caratterizzate da una significativa dose di garantismo, consentono la irrogazione di questa sanzione. Tra i casi in cui, per la Corte di Cassazione, si può ricorrere al licenziamento dei dipendenti pubblici si segnalano i seguenti: il superamento del periodo di comporto, la utilizzazione per altre finalità dei permessi per l’assistenza ai congiunti disabili e la timbratura dei cartelli per un collega assente.
Con la prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del D.Lgs. approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi di attuazione della delega contenuta nella legge n. 124/2015, cd legge Madia, tali possibilità saranno rese più rapide nel caso dei cd furbetti del cartellino, cioè di dipendenti che alterano i sistemi di rilevazione delle presenze: in particolare l’iter si dovrà concludere entro 30 giorni ed in capo ai dirigenti che non danno luogo alla necessaria sospensione ed alla segnalazione all’ufficio per i procedimenti disciplinari possono essere irrogati sia la sanzione del licenziamento sia la condanna per omissione di atti d’ufficio.
Inizia così l'articolo di Arturo Bianco dal titolo Il licenziamento dei dipendenti degli enti locali.

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