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lunedì 3 febbraio 2014

La Commissione europea pubblica la prima relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione

Pubblicata oggi la Relazione della Commissione dell’Unione europea sulla corruzione in Europa.

La relazione illustra la situazione nei vari Stati membri: quali sono le misure anticorruzione esistenti, quali di queste sono efficaci, cosa si potrebbe migliorare e in che modo. Essa si compone di:

  • un capitolo generale che sintetizza i principali risultati, descrive le tendenze in materia di corruzione in tutta l'UE e analizza il modo in cui gli Stati membri affrontano il problema della corruzione negli appalti pubblici;
  • 28 capitoli per paese che fotografano la situazione della corruzione, individuano gli aspetti che meritano maggiore attenzione ed evidenziano le buone pratiche cui potrebbero ispirarsi altri paesi;
  • i risultati di due sondaggi Eurobarometro sulla percezione della corruzione tanto tra i cittadini europei quanto tra le imprese.
La corruzione continua a costituire un problema per l'Europa. È un fenomeno che interessa tutti gli Stati membri e che costa all'economia europea circa 120 miliardi di euro all'anno. 

Malgrado le molte misure prese negli ultimi anni dagli Stati membri, i risultati sono disomogenei e occorre fare di più a livello di prevenzione e repressione. Queste sono alcune delle conclusioni della prima relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione, pubblicata oggi dalla Commissione europea. 

"In Italia l’adozione, a novembre 2012, della legge anticorruzione segna un importante passo avanti. La nuova normativa rafforza le politiche di prevenzione mirate a responsabilizzare i pubblici ufficiali e la classe politica e a bilanciare l’onere della lotta al fenomeno, che attualmente ricade quasi esclusivamente sulle forze dell’ordine e sulla magistratura. Gli sforzi profusi dall’Italia sono notevoli ma la corruzione rimane un fenomeno preoccupante. Nella relazione presentata oggi la Commissione europea suggerisce di potenziare il regime di integrità per le cariche pubbliche elettive introducendo codici etici e strumenti di rendicontazione del loro operato. L’Italia dovrebbe anche consolidare lo strumentario giuridico e istituzionale sul finanziamento ai partiti e risolvere con la massima urgenza le carenze del regime di prescrizione. La Commissione consiglia anche di estendere i poteri e di sviluppare la capacità dell’autorità nazionale anticorruzione in modo che possa reggere saldamente le redini del coordinamento, garantire maggiore trasparenza degli appalti pubblici e adoperarsi ulteriormente per colmare le lacune della lotta anticorruzione nel settore privato. 

La relazione della Commissione, oltre ad analizzare la situazione in ciascuno Stato membro, rende noti anche i risultati di due ampi sondaggi d’opinione. Per più dei tre quarti dei cittadini europei, e ben il 97% degli italiani, la corruzione è un fenomeno nazionale dilagante. Quasi 2 cittadini europei su 3 e l’88% dei cittadini italiani ritiene che la corruzione e le raccomandazioni siano spesso il modo più facile per accedere a una serie di servizi pubblici".


E' possibile in rete leggere:

In questo blog sulla Legge 190/2012:

Sui piani di prevenzione della corruzione:




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