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sabato 19 maggio 2018

Proposta ANCI in materia dirigenza apicale nei grandi enti: ferma contrarietà dell'Unione ad una proposta irragionevole

L’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali apprende con sorpresa che, nell’ambito del documento “Liberiamo i Sindaci”, l’Anci avanza, tra l’altro, una proposta in materia di riforma della dirigenza apicale degli enti di maggiore dimensione che sembra tesa esclusivamente a lasciare mano libera ai Sindaci nella nomina del loro dirigente anche al chiaro prezzo di diminuire il livello di professionalità rispetto a quello richiesto oggi dall’ordinamento.
Ci si riferisce in particolare all’art. 13 della proposta di disegno di legge contenuta nel documento “Liberiamo i Sindaci”, e che nella relativa relazione è motivata con la finalità di “fornire ai Sindaci di Comuni Capoluogo e Città Metropolitane la possibilità di superare l’attuale dualismo tra segretari e direttori generali, semplificando in tal modo l’organizzazione di strutture burocratiche complesse, anche in un’ottica di riduzione dei costi del personale”.
Se questa è la finalità ci si aspetterebbe, allora, esaminando il documento, di trovare una ampia e articolata proposta innovativa che faccia sintesi dell’esperienza attuale e introduca un modello di nuovo dirigente pubblico capace di assicurare meglio di oggi tanto la managerialità quanto la legalità dell’azione amministrativa.
E invece questo superamento alla fine in cosa si riduce? Si riduce ad una disciplina di poche righe per la quale alla funzione di massimo vertice dirigenziale degli enti in questione possono accedere tutti coloro che… abbiano i requisiti per l’accesso alla dirigenza pubblica.. E con quale modalità di nomina? Quelle di cui all’art. 108, quindi le stesse oggi previste per la nomina del Direttore Generale.
Requisiti rigorosissimi! Ora si che abbiamo creato una nuova dirigenza pubblica di qualità! In realtà non ci sono requisiti, né rigorosissimi né rigorosi, e non c’è nemmeno la dirigenza pubblica, perché questa è dirigenza privata.
L’unico reale elemento di novità sta nella definizione delle funzioni, che riprendono quelle del Dirigente Apicale di cui alla Legge Delega Madia, e che quindi includono anche quella di controllo dell’azione amministrativa, assorbendo inoltre le ulteriori funzioni tradizionali del Segretario.
Piccolo inciso, per la verità nella Legge Madia la definizione era “controllo della legalità dell’azione amministrativa”, qui è omessa la parola “legalità”, ma non sottilizziamo, è evidente che si parla di quello, anche se la parola è stata omessa per brevità o al più, ad essere malpensanti, per non irritare chi della legalità vorrebbe fare a meno..
Inciso a parte, questo ampliamento delle funzioni, l’inclusione della funzione di legalità e controllo fra quelle del nuovo dirigente unico, rende ancora più incomprensibile l’abbassamento, anzi diremmo l’assenza, delle garanzie di professionalità rispetto a quanto prevede l’ordinamento attuale.
Sotto questo aspetto la proposta ci appare non solo non condivisibile ma anche profondamente contraddittoria con la finalità che l’Anci stessa dichiara di perseguire. Se non si immaginano e definiscono, infatti, requisiti di professionalità seri e rigorosi, se non si dota il sistema degli enti locali di una nuova dirigenza PUBBLICA che, come tale, possa esprimere una cultura professionale unitaria e completa, tanto del fare quanto del saper fare legalmente, il dualismo è destinato a rimanere ed anzi resta, semmai, l’unica garanzia che il sistema tenga.
Se il dualismo può essere superato, quindi, non è su questa logica, ma in quella, esattamente contraria, di un nuovo modello, che risponda a quei requisiti.
L’Unione dei Segretari, pur prendendo atto che quella presentata è solo una bozza di massima, sulla quale l’Anci stessa ha infatti avviato una sorta di campagna di consultazione, mentre esprime la propria ferma contrarietà nel merito, rileva inoltre come essa non sia stata preceduta da alcuna forma di confronto, confronto che appare invece indispensabile nell’interesse del perseguimento di soluzioni che diano davvero maggiore autorevolezza al sistema amministrativo locale e alla sua dirigenza.

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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