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mercoledì 30 dicembre 2015

Pubblicata in Gazzetta la Legge di Stabilità (L. n. 208 del 28 dicembre 2015)

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge di Stabilità approvata definitivamente il 22 dicembre dal Senato.

La Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016) è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.302 del 30-12-2015 - Suppl. Ordinario n. 70.
La legge entrerà in vigore il 1.01.2016.
In argomento si veda la specifica sezione del blog dedicata alla Legge di Stabilità 2016.

3 commenti:

  1. Tutti vorremmo campare più a lungo: novant’anni, cent’anni. Magari centoventi. Ma per vivere di più, dovremmo mangiare poco, non esagerare con il lavo, non fare strapazzi, non lasciarci abbattere dai dispiaceri, non fumare, bere il meno possibile, non fare troppo all’amore, non trascurare il sonno, non avere emozioni, non essere depressi né ansiosi né inquieti né smaniosi né frenertici né avidi né ambiziosi. Insomma per vivere di più dovremmo imparare a non vivere affatto.
    Vittorio Buttafava

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  2. Il rimedio più sicuro, quando siete angosciati da un problema che vi pare enorme, è aprire a caso un qualsiasi libro di astronomia. Vi può capitare, ad esempio, di leggere che il corpo celeste più lontano da noi è a tredici milioni di anni luce ( in chilometri ci vorrebbe un numero con una trentina di zeri); che la stella più vicina, eccettuato il sole, è a quarantamila miliardi di chilometri; che la galassia di cui facciamo parte ha almeno dieci miliardi di anni; che la vita sul nostro pianeta è giovane, avendo appena settanta miliardi di anni; che la temperatura del sole è di trentacinque milioni di gradi, e avanti così. Di fronte ad una realtà così impressionante, come è possibile prendere sul serio i nostri problemi? Provate ad abbandonarvi in questo infinito, a naufragare nel tempo e nello spazio, e dopo un minuto sentirete dissolversi la vostra angoscia e rimpicciolire sino a scomparire il vostro “enorme” problema. Basta poco: un minuscolo manualetto di astronomia.
    Vittorio Buttafava

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  3. Questi sudici soldi, laceri e spiegazzati. Li conserviamo nei portafogli come reliquie, li ripieghiamo con cura, li contiamo dieci volte prima di prenderli e altre dieci prima di spenderli. Fatichiamo otto ore al giorno, per conquistarne una manciata a fine mese e subito ci sfuggono dalle mani, si squagliano come la neve. La gente ci guarda con fastidio, magari con disprezzo, se non ne abbiamo, ma si fa ossequiente solo se mettiamo mano alla borsa. Per un pugno di soldi tutti diventano amici. Senza soldi siamo soli; l’ultimo cialtrone, il più meschino dei farabutti, si sentono in diritto d’insultare un genio appena si accorgono che è povero. Al contrario, il più ottuso degli uomini, solo perché è ricco, può mettere in ginocchio un genio, quando lo voglia.
    I soldi, questi diabolici pezzi di carta. Comperano tutto, anche la giustizia, anche la vita e la morte, l’onestà delle donne, la salute, la coscienza degli uomini. Mi pare, stringendoli nel pugno, che debbano sprizzare sangue. Il sangue, le lacrime e il sudore della gente.
    Vittorio Buttafava

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