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giovedì 16 marzo 2017

Società partecipate; intesa raggiunta, Rughetti: c'è soddisfazione

Governo, Regioni e Comuni hanno trovato un'intesa sulla riforma delle società partecipate. Tra i punti dell'accordo la riduzione della soglia minima di fatturato che le spa pubbliche dovranno rispettare per rimanere in vita. Con l'accordo ci sarà un periodo ponte di tre anni: per il triennio 2017-2019 la soglia da raggiungere è di 500mila euro. Dal 2020 invece salirà per tutte a un milione in tre anni. Questo - secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa - incentiverà l'aggregazione delle ex municipalizzate. 
Previsto anche un sostanziale via libera alle gare fuori ambito per le società partecipate che hanno i conti in regola. E' anche questo uno dei punti dell'intesa raggiunta.
A quanto si apprende a termine della Conferenza Unificata, è stato deciso di inserire nel decreto "correttivo" una norma che consentirà alle società comunali e regionali di partecipare a gare d'appalto per i servizi pubblici di acqua, luce, gas, rifiuti e trasporti al di fuori del loro territorio. Uniche due clausole: le spa dovranno avere i bilanci in ordine (almeno quattro degli ultimi cinque come previsto dall'articolo 2 del decreto Madia) e affidamenti solo tramite appalto e non diretti.
Raggiunto anche accordo sulla norma per salvare le sale da gioco pubbliche. Queste, secondo quanto riportato dall'agenzia public policy - , saranno escluse dall'articolo 20 del decreto Madia, dunque potranno continuare a operare anche se in perdita. Ciò eviterà la chiusura dei casinò in rosso (cfr. notizia precedente). Inoltre, viene consentito alle sale l'estensione di un anno del piano strutturale triennale per il rifinanziamento delle perdite. Tutte le altre norme della riforma Madia, invece, continueranno ad applicarsi.
C'è "soddisfazione", si è fatto un "passo in avanti, nonostante le complicazioni subentrate dopo l'emanazione della sentenza" della Corte costituzionale che sui decreti attuativi della riforma P.a ha imposto l'intesa con gli enti territoriali. Così il sottosegretario alla Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, ha commentato l'accordo raggiunto con Regioni e Comuni, al termine della conferenza unificata sui provvedimenti bis relativi ai 'furbetti del cartellino' e al taglio delle partecipate. "Si è sostanzialmente dato vita - sottolinea Rughetti - a un nuovo schema di formazione della legge". Si tratta, ha spiegato il sottosegretario, "di una delega attribuita al Governo - la riforma P.a - sulla quale la Corte costituzionale ha detto che serve l'intesa con gli esecutivi degli enti territoriali. È la prima volta che succede nel nostro ordinamento ed è una novità importante, soprattutto in una materia dove il potere legislativo è stato delegato al Governo. Il dominus della formazione della legge, che è il Parlamento, rischia di dovere prendere atto di decisioni che vengono prese fuori dal Parlamento stesso".
Per approfondimenti e per il commento ANCI si veda il successivo post Raggiunta oggi l'Intesa sul correttivo riguardante le Società partecipate: il commento di Di Primio (ANCI).

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