Il governo sta preparando un secondo pacchetto di provvedimenti nell'ambito della riforma della pubblica amministrazione, come anticipato dal ministro Marianna Madia intervenendo alla Conferenza delle Regioni, che riguardano la dirigenza pubblica.
Nel corso della Conferenza Unificata svolta ieri ministro per la Semplificazione, Marianna Madia, si è impegnata a discutere preventivamente con Anci la questione della dirigenza pubblica, prima di licenziare il testo in Consiglio dei ministri.
Nel corso della Conferenza Unificata svolta ieri ministro per la Semplificazione, Marianna Madia, si è impegnata a discutere preventivamente con Anci la questione della dirigenza pubblica, prima di licenziare il testo in Consiglio dei ministri.
“Si tratta di una decisione che apprezziamo molto – ha commentato il vicepresidente Anci Umberto Di Primio -, perché conferma il metodo di ampia condivisione che sta dietro tutta la riforma della Pa”.
Fonte: ANCI
Fonte: ANCI
Sulla riforma della dirigenza pubblica si vadano su questo blog i precedenti post:
- Il documento approvato dal Consiglio Nazionale dell'ANCI del 21 gennaio sulla riforma della dirigenza pubblica;
- Dirigenza pubblica a rischio caos;
- Il Ministro Madia al question time del Senato sul ruolo unico dei dirigenti;
- Istituti di ispirazione anglosassone nella nuova riforma della pubblica amministrazione: le commissioni per la dirigenza;
- Il Prof. D'Alessio in audizione sul DDL di riorganizzazione della PA: gli aspetti critici della riforma della dirigenza;
- La riforma della dirigenza pubblica con particolare riguardo alla dirigenza locale: riflessioni a margine della legge delega 124/2015;
- Quale dirigenza per gli enti locali;
- Rinnovo degli incarichi dirigenziali senza procedura solo se motivati e a seguito di valutazione positiva;
- Riforma Pa, per i dirigenti pubblici decadenza solo dopo «valutazione negativa»;
- Riforma Madia: per i dirigenti risoluzione del rapporto solo in caso di valutazione negativa;
- Madia: «Solo la valutazione negativa farà decadere dal ruolo unico»;
- Dalla riforma Madia rischio esuberi per i dirigenti locali.
- Interventi al Seminario a porte chiuse sulla Legge Madia organizzato da federalismi, Osservatorio sui processi di governo e FormAP;
- La riforma della dirigenza pubblica con particolare riguardo alla dirigenza locale: riflessioni a margine della legge delega 124/2015;
- Quale dirigenza per gli enti locali;
- Nota di lettura di ANCI Veneto sulla legge di riorganizzazione della PA (L. 124/2015);
- Nota di lettura del servizio studi del Senato sulla legge di riorganizzazione della PA (L. 124/2015);
- Riforma Pa, pioggia di critiche in Parlamento sulle regole per la dirigenza.
Sull'abolizione del Segretario comunale e la nuova figura di Dirigente apicale si vedano i precedenti post:
- Il vertice amministrativo degli enti locali nella riforma della PA: il dirigente apicale e il direttore generale;
- Un articolo pubblicato dal quotidiano Italia Oggi sul dirigente apicale previsto dalla Legge 124/2015;
- Il resoconto del Consiglio Nazionale dell'UNSCP del 30 ottobre 2015 a cura di Daniela Urtesi;
- Commento e lettura della Segreteria Nazionale UNSCP al DDL 1577 approvato dal Senato;
- Tutti contrari all'abolizione dei Segretari comunali: ma il Governo se ne è accorto? ;
- L'abolizione dei Segretari comunali: un attacco al cuore della Repubblica;
- Nella delega Madia spunta il ponte triennale per i segretari;
- Segretario generale, direttore generale e dirigente apicale;
- Segretario comunale: quali funzioni conserva?
- Al «dirigente apicale» dei Comuni serve una sezione ad hoc nel ruolo unico;
- L'ordine del giorno accolto dal Governo: Dirigenti apicali in possesso di requisiti professionali specifici;
- Altro ordine del giorno accolto dal Governo sul possesso di requisiti professionali specifici per i Dirigenti apicali;
- Segretari Comunali: Torna il dirigente generale per i comuni oltre 100mila abitanti;
- ANCI ed UPI sulla riforma della PA: dirigente apicale negli enti di maggiori dimensioni scelto anche fuori dal ruolo.
- Se volessimo vedere il bicchiere mezzo pieno? Riflessioni di un segretario artigiano sull'emendamento Saggese.
Eccomi qua, seduto in prima fila, nel grande teatro del mondo, ad assistere allo spettacolo della vita. Le porte della sala sono chiuse e, dietro di esse, un immenso esercito di giovani preme per entrare. Ieri ( ma proprio ieri ) anch’io ero con loro, sentivo la stessa impazienza, il fastidio per un’attesa così lunga e, mi sembrava, così inutile. Su, avanti, dicevo con loro, aprite le porte, lasciateci entrare, vogliamo vedere anche noi. Si alzino i vecchi dalle loro poltrone, se ne vadano, hanno avuto abbastanza. Su, adesso tocca a noi.
RispondiEliminaSono entrato finalmente, ed ho avuto la mia poltrona; piccola, dura, scomoda, ma l’ho avuta. Mi guardo attorno. Non è uno bello spettacolo. Sognavo chi sa quali meraviglie, mentre ero fuori, e adesso mi annoio: sempre le stesse parole, gli stessi gesti, gli stessi errori. Intanto, da fuori, il clamore diventa più alto, assordante. Molti per essere ammessi al più presto, si fingono già cresciuti, già ”grandi”: le ragazzine si sono spalmate di trucco la faccia, gonfiati i capelli, alzate le gonne, e i giovanotti, con quell’aria di bambini appena svezzati, hanno preso a prestito una falsa sicurezza, che farebbe sorridere se non fosse patetica.
Insomma, vogliono entrare. E va bene, ce ne andremo. Ma un minuto ancora, che diamine. Lasciatemi dare un’occhiata intorno. Quanti posti già vuoti. Tanti, entrati con me, o un minuto prima o un minuto dopo, se ne sono andati. In punta di piedi, senza una parola. Si sono stufati, certo. E’ andato uno che mi sedeva vicino, una donna dietro di me; e altri, di continuo, in silenzio, come se avessero timore di disturbarci, si alzano e vanno. Non sanno bene dove, ma escono a schiere ogni giorno, ogni minuto. Un momento ancora e me ne andrò anch’io.
Abbiate pazienza voi, là fuori. Vi lascio la mia poltrona, sedetevi pure. E’ piccola, dura, scomoda, ma non farete in tempo ad accorgervene. Ci saranno gli altri fuori a urlare di muovervi in fretta, di lasciare il posto per loro. E voi, come noi adesso, li lascerete entrare. Vittorio Buttafava
Esiste tra gli innamorati un dialogo segreto di cui essi soltanto intuiscono i significati. La conoscenza reciproca, dopo mesi ed anni d’intimità, è arrivata ad un punto tale che bastano una frase, una parola, un silenzio, per creare una corrente di comprensione o, al contrario, d’ostilità. Ecco perché gli altri, chiunque siano, non dovrebbero mai intervenire per giudicare o consigliare: Ignorando le battute di quel dialogo segreto, possono, anche senza volerlo, anche con le migliori intenzioni, urtare un’impensabile suscettibilità o risvegliare un contrasto che s’era assopito. E’ come dire se ogni coppia d’innamorati avesse inventato un vocabolario esclusivo. Con quale diritto gli altri pretendono di conoscerlo?
RispondiEliminaVittorio Buttafafa