Incarichi dalla durata quadriennale e prorogabili di due anni «per una sola volta». È questa una delle novità sulla dirigenza pubblica introdotte dall'Aula del Senato prima dell'approvazione del testo in prima lettura.
La Commissione Affari Costituzionali della Camera ieri ha approvato un emendamento che limita la facoltà di rinnovo per ulteriori due anni senza procedura selettiva per una sola volta alla motivazione del provvedimento adottabile nei soli casi nei quali il dirigente abbia ottenuto una valutazione positiva (emendamento 9.620 - pag. 37 resoconto parlamentare).
Si ricorda che ANCI ed UPI, nel corso delle audizioni, con specifico riferimento alla strutturazione del ruolo unico della dirigenza locale, ritenevano opportuno prevedere un’articolazione per aree professionali, prevedendo, peraltro, rispetto ai dirigenti apicali, uno specifico regime della durata dell’incarico dirigenziale che deve essere raccordato con la durata del mandato elettivo.
Auspicava maggiore flessibilità nella stesura della norma il Prof. D'Alessio, che nel corso dell'audizione aveva espressamente auspicato una modifica della norma con "l'introduzione di elementi di maggiore flessibilità (prevedendo ad esempio un minimo ed un massimo). Non tutti gli incarichi sono uguali. Inoltre, la normativa anticorruzione prevede per alcuni incarichi "a rischio" una maggiore rotazione, cosa che non è richiesta e non è necessaria per altri".
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