No War - Palazzo Savelli sede del Comune di Rocca Priora (Roma)

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venerdì 13 marzo 2015

L'intervento in Senato della collega Senatrice Angelica Saggese sul DDL Delrio (25 marzo 2014)

Ripubblichiamo un post di circa un anno fa (precisamente del 25 marzo 2014). Da notare gli applausi finali all'intervento dei Senatori del PD.

Dalla collega Simonetta Fedeli, Segretaria Regionale dell'Unione della Toscana, riceviamo e pubblichiamo l'intervento della Senatrice collega Angelica Saggese. Credo che non serva alcun commento.

Senato: discussione DDL Del Rio:

Resoconto stenografico della seduta n. 216 del 25/03/2014
SAGGESE (PD). Signor Presidente, onorevoli componenti del Governo, onorevoli colleghi, il disegno di legge all'esame dell'Aula del Senato è un provvedimento di grande rilievo politico e di forte impatto istituzionale.
Il provvedimento è di grande rilievo politico poiché l'articolazione degli enti locali ha ripercussioni dirette ed immediate sulla vita dei cittadini, sui servizi che la pubblica amministrazione assicura loro e sulla tutela dei diritti che toccano da vicino la quotidianità di ciascuno. Esso è inoltre di forte impatto istituzionale perché il disegno di legge si prefigge, non soltanto di disciplinare un ente territoriale - la città metropolitana - previsto prima per via legislativa e poi - anche - dalla Costituzione a partire dall'entrata in vigore della riforma del 2001 e mai concretamente istituito, ma - più in generale - pone un riassetto dell'organizzazione degli enti territoriali minori, in attesa di una riforma complessiva di rango istituzionale.In tale prospettiva, il disegno di legge istituisce le Città metropolitane; detta norme di principio funzionali alla disciplina di tali enti da parte delle Regioni a Statuto speciale; regolamenta le Province, disciplinandone le funzioni ed articolando in modo più funzionale l'apparato istituzionale; detta disposizioni in materia di Unioni e fusioni di Comuni, innovando il testo unico degli enti locali.
In questo intervento mi soffermerò brevemente soltanto su alcuni temi. Gli altri temi sono stati trattati abbondantemente dai miei colleghi, date, tra l'altro, la complessità della materia e la ricchezza di innovazioni prodotte dal disegno di legge. Di rilievo sono le disposizioni in materia di Comuni - di piccoli Comuni -, su cui vorrei soffermarmi. Anzitutto, il disegno di legge si premura di rimediare ad alcune innovazioni legislative del recente passato che avevano operato una drastica riduzione dei componenti dei Consigli comunali ed addirittura abolito la Giunta nei Comuni più piccoli. La riduzione del numero di consiglieri comunali, tuttavia, ha creato indubbie ripercussioni sulla rappresentatività dei Consigli, che rischiano così di non poter adempiere a quella funzione rappresentativa che essi, in quanto tali, non possono non avere.
Sicuramente non rileva qui la riduzione della spesa, perché dall'esperienza che io ho vissuto nella mia attività professionale, molto spesso nei piccoli comuni, gli assessori, i consiglieri e i componenti, in genere, del Consiglio e della Giunta non percepiscono assolutamente nessuna indennità e nessun rimborso.
Il disegno di legge opportunamente prevede che nei comuni con popolazione sino a 3000 abitanti il Consiglio sia composto dal sindaco e da 10 consiglieri e, per i comuni da 3000 a 10.000 abitanti, sia composto da sindaco e da 12 consiglieri. Pertanto, attraverso queste norme, si concorre a ridare fiato alle amministrazioni più piccole, sia attraverso una composizione del Consiglio idonea a conferire maggiore rappresentatività all'organo, sia attraverso il ripristino della Giunta.
Sempre in materia comunale, vorrei evidenziare che il disegno di legge prevede anche una novità importante: che nei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato nelle Giunte in misura inferiore al 40 per cento. Si tratta di una norma di estremo rilievo, che consente di attuare il principio della parità di genere negli organi esecutivi dei comuni, in attuazione dell'articolo 51 della Costituzione e della giurisprudenza costituzionale, e in ossequio alle istanze che finora erano state fatte valere principalmente in via giudiziaria.
Infine, vorrei soffermare la mia attenzione su un tema che mi sta particolarmente a cuore. Il disegno di legge contiene una felice innovazione in tema di unioni di comuni. Nel testo originario del provvedimento, a fronte dell'individuazione dell'Unione come nuovo ente locale di riferimento per l'esercizio di funzioni fondamentali, non si prevedeva una stabile figura professionale, necessaria a garantire il buon andamento e l'imparzialità dell'attività amministrativa. Si concedeva soltanto la facoltà, al Presidente dell'unione dei comuni, di avvalersi, per specifiche funzioni che lo richiedessero, del segretario di un comune facente parte dell'Unione. Si trattava, evidentemente, di una facoltà che poteva anche non essere esercitata, marginando la figura del segretario comunale.
Opportunamente, presso la Commissione affari costituzionali del Senato, è stato approvato un emendamento in base al quale il Presidente si avvale di un comune facente parte dell'Unione. Il tutto senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. L'innovazione va salutata con favore, dato il rilievo della figura del segretario e l'importanza delle funzioni, rafforzate poco più di un anno fa con l'attribuzione di nuovi compiti in materie di anticorruzione e trasparenza.
Il segretario comunale, infatti, svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico amministrativa nei confronti degli organi del comune, in ordine alla conformità dell'azione amministrativa alle leggi, allo Statuto e ai regolamenti. Si tratta di un ruolo delicato, tecnico, di responsabilità. L'assenza di tale figura rappresentava un forte vulnus rispetto alla necessità di garantire il buon andamento dell'attività amministrativa, principio riconosciuto costituzionalmente, e il buon funzionamento degli organi, nell'ottica dell'attuazione del principio di separazione e di raccordo tra politica e amministrazione.
Giova perciò evidenziare la figura del segretario e l'esigenza sempre più avvertita di aprire un dibattito serio sulla figura e di conferire un preciso riconoscimento giuridico al ruolo svolto da tale organo. Nell'attuale quadro normativo solo il buon senso e la professionalità dei segretari comunali riescono a garantire il ruolo di tutela e di garanzia delle legittimità dell'azione dell'ente locale.
Preoccupante, inoltre, è anche l'ordine del giorno presentato alla Camera da alcuni colleghi, volto a prevedere la facoltatività della figura del segretario, addirittura in tutti gli enti locali. Previsione che comporterebbe il danno enorme della perdita di un centro di responsabilità in grado di garantire l'unitarietà del sistema amministrativo locale.
Mi scuso se ho approfittato di questa occasione, ma vorrei invitare il Governo e il Parlamento, nel percorso che ci accingiamo a fare, di riforma dell'assetto istituzionale del Paese (e quindi anche delle autonomie locali e della pubblica amministrazione), ad affrontare finalmente una discussione razionale sul ruolo del segretario comunale e, più in generale, sulla necessità di una figura professionale stabile e autonoma, che garantisca, da una parte, esigenze di legalità e di trasparenza e, nello stesso tempo, di efficienza e di innovazione. (Applausi dal Gruppo PD).

ANCI Puglia: no all'abolizione dei Segretari comunali. I Sindaci siano coinvolti in scelte che incidono direttamente sulle loro responsabilità

L'ANCI Puglia, con un documento a firma del Presidente, Sen. Luigi Perrone, esprime dissenso rispetto alla proposta di abolizione della figura del Segretario comunale che rischia di indebolire invece di rafforzare la dirigenza da affiancare agli amministratori locali.

Nella nota si ribadisce che la figura del Segretario comunale resta unica e professionalmente infungibile.

giovedì 12 marzo 2015

L'armonizzazione contabile: istruzioni per l'uso: se ne parla a Veroli (Fr) il 18 marzo

Con l’introduzione a partire dal 1 gennaio 2015 dell’armonizzazione contabile negli Enti Locali si rende necessario un approfondimento teorico – pratico della normativa di riferimento e dell’impatto che si avrà nelle modalità organizzative dei Servizi finanziari.
L’obiettivo della giornata studio è quello di esplicitare i risvolti concreti dell’implementazione del nuovo sistema contabile previsto dal D. Lgs. 118/2011, pertanto si utilizzerà una metodologia espositiva che privilegerà un approccio operativo per consentire ai partecipanti di elaborare un piano di lavoro che possa delineare in modo chiaro le azioni da porre in essere per riuscire a garantire il rispetto dei nuovi adempimenti contabili (riaccertamento straordinario dei residui da allegare al Rendiconto della gestione 2014 e redazione, con funzione meramente conoscitiva, del bilancio di previsione finanziario 2015 – 2017 con i nuovi criteri) al fine di supportare i funzionari che saranno i veri protagonisti di questa rivoluzione.
Il corso cercherà di stimolare la partecipazione degli intervenuti, coinvolgendoli nella risoluzione delle problematiche esaminate, con il continuo ricorsi ad esempi concreti.
Il collega Lucio Pasqualitto ha trasmesso il programma ed i costi per la partecipazione all'incontro di studio ed approfondimento organizzato dall'ANUTEL che si terrà a Veroli il 18 marzo 2015 presso la Galleria "La Catena"  dal titolo "L'armonizzazione contabile: istruzioni per l'uso".

Schiappa (Ncd) all’Anci a Roma: no all’abolizione dei Segretari, punto di riferimento per il rispetto delle regole in ogni comune d'Italia

ROMA – Oggi, giovedì 12 Marzo, presso la sede dell’ANCI nazionale a Roma, si è insediata la Commissione Politiche Istituzionali e Riforme, con all’ordine del giorno la riforma istituzionale, la revisione della disciplina in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione, la revisione del TUEL e la gestione associata delle funzioni. Il Sindaco di Mondragone e Consigliere nazionale dell’Anci Giovanni Schiappa, ritenendo i lavori di tale Commissione assolutamente centrali rispetto alle questioni poste al centro del dibattito parlamentare e politico in questi recenti mesi, ha avanzato formale richiesta di inserire al prossimo O.d.G. la riforma della Pubblica Amministrazione, attualmente in discussione presso la Commissione Affari Istituzionali del Senato, evidenziando la necessità di una riflessione sulla paventata abolizione della figura del Segretario comunale. “La necessità di una riforma – commenta Schiappa - non dovrebbe sfociare in una abolizione di una figura, la cui presenza è stata ed è un punto di riferimento per il rispetto delle regole in ogni Comune d’Italia".
(Segnalazione della collega Daniela Urtesi)

Conferenza Stato-città propone di differire al 31 maggio i termini per l’approvazione dei bilanci previsionali 2015

“Speriamo sia l'ultimo rinvio”. Con queste parole il sindaco di Catania e presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, ha commentato la decisione della Conferenza Stato-città di differire al 31 maggio i termini per l’approvazione dei bilanci previsionali 2015.

Una decisione che secondo il primo cittadino di Catania rafforza “la necessità di varare al più presto un decreto Enti locali per risolvere le questioni di finanza locale che impediscono l'approvazione dei bilanci nei tempi stabiliti dalla legge. I primi a soffrire di questo rinvio siamo noi - ha aggiunto Bianco - per questo chiediamo di risolvere le questioni ancora aperte, che abbiamo giù segnalato al presidente del Consiglio al termine del Direttivo Anci della scorsa settimana”.
A Bianco ha fatto eco il primo cittadino di Firenze e coordinatore Città metropolitane Anci, Dario Nardella, presente anch’egli alla riunione del Viminale. “Per fare chiarezza sul fisco locale – ha rimarcato - si provveda ad emanare un provvedimento normativo urgente. Basta con l’approvazione dei previsionali a fine esercizio”.
“Chiudere i bilanci in autunno – ha poi aggiunto Nardella – oltre a mettere in difficoltà i Comuni contravviene a tutti gli auspici di spesa virtuosa e di efficientamento della pubblica amministrazione che si prefigge il governo”.
Fonte: ANCI.
Si ricorda che nei giorni scorsi si era ipotizzato un rinvio al 30 giugno.

La Legge 190/2012 sulla prevenzione e repressione dei comportamenti corruttivi nella Pubblica Amministrazione

Pubblicato sulla rivista on line Federalismi.it uno studio di Francesco Martines, Ricercatore di Diritto Amministrativo Università degli Studi di Messina, dal titolo La Legge 190/2012 sulla prevenzione e repressione dei comportamenti corruttivi nella Pubblica Amministrazione.
Questo il sommario
1. Premessa. 2. Il contesto internazionale ed europeo. 3. L’approccio normativo della L. 190/2012 e le sue refluenze sui principi generali di organizzazione della P.A. 4. La nozione ampia di corruzione. 5. Gli strumenti di pianificazione e il ruolo del Responsabile della prevenzione della corruzione. 6. La tutela del whistleblower. 7. Conclusioni.
Per ulteriori post pubblicati in argomento sul presente blog si vedano, in particolare, le sezioni:

L'emendamento Saggese "corretto" supera lo scoglio della Commissione Bilancio

Come scritto in precedenti post, la proposta in campo per "salvaguardare" i Segretari comunali dall'abolizione della figura, contenuta nel DDL 1577 di riorganizzazione della PA, è rappresentata dall'emendamento 10.504/5, presentato dalla Sen. Anglica Saggese (PD) ed altri Senatori di maggioranza.

La Commissione bilancio, che in una precedente seduta aveva, seppur non esprimendo votazioni al riguardo, paventato il parere contrario per il carattere oneroso dell'emendamento, nella seduta di ieri, per quanto riguarda il subemendamento 10.504/5, ha espresso parere contrario, limitatamente alla parte che sembra estendere la possibilità di nominare un direttore generale anche nei comuni con popolazione inferiore a centomila abitanti. Infatti, come si ricorderà l'emendamento Pagliari, al quale accedeva il subemendamento Saggese, inizialmente prevedeva la nomina del Direttore Generale senza fissare il limite di 100.000 abitanti. L'emendamento è stato riformulato, cosa di cui da conto la relazione della Ragioneria Generale dello Stato, limitando la possibilità di "mantenere" la figura del Direttore Generale limitatamente ai comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. 
Di conseguenza il subemendamento ha avuto parere positivo nei termini dell'emendamento, ossia limitatamente alla possibilità di limitare Direttori Generali esterni nei comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, mentre la funzione apicale deve essere garantita in tutti i comuni.
Qui il link al resoconto della seduta della Commissione bilancio del 11 marzo 2015.
AGGIORNAMENTO E PRECISAZIONE: la lettura contenuta nel presente post del verbale della Commissione è fatta dallo scrivente tenendo conto sia della parte dispositiva che della parte motivazionale. Per correttezza si segnala che altra interpretazione dei lavori della Commissione, nettamente più autorevole e maggioritaria, ritiene che la Commissione abbia espunto l'intera prima parte dell'emendamento, mentre avrebbe  lasciato in vita l'emendamento Saggese limitatamente alla parte seconda (per intenderci dalla parola "Conseguentemente..."). Secondo questa interpretazione sarebbe di fatto saltato l'impianto dell'emendamento Saggese.

martedì 10 marzo 2015

La relazione della Ragioneria Generale dello Stato sugli emendamenti Pagliari

Il collega Luca Costantini segnala che sul sito del Senato è pubblicata la relazione della Ragioneria Generale dello Stato agli emendamenti al DDL 1577 di riorganizzazione della PA, proposti dal relatore Pagliari.

In particolare, per quel che riguarda il mantenimento del Direttore Generale, la versione definitiva dell'emendamento, fa riferimento esclusivamente ai comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Per tali ragioni il parere della Ragioneria Generale dello Stato è positivo, in quanto l'emendamento non comporta modifiche all'assetto organizzativo vigente (pag. 24 del file allegato).

Dipendenti Province e Città metropolitane: una nota Anci e Upi al Ministero PA sui nodi più urgenti

"Emanare quanto prima il decreto del Ministero con i criteri per la ricollocazione del personale"
Una nota per sottolineare al Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione tutte le questioni urgenti su personale di Province e Città Metropolitane da definire in via interpretativa e in vista della definizione del decreto destinato a disciplinare i criteri per le procedure di mobilità del personale.
E' il documento che trovate in allegato, redatto da ANCI e Upi ed inviato al Ministero, per evidenziare i passaggi di un percorso che "appare delicato e complesso, in ragione del ritardo accumulato nell'attuazione, a livello regionale, del riordino delle funzioni imposto dalla Legge 56/14" e "dall'impatto sugli equilibri finanziari dei nuovi enti" a causa delle disposizioni previste dalla Legge di stabilità 2015. 
In allegato, il testo inviato.
Fonte: UPINET.

Slittano i bilanci locali

Lo slittamento al 30 giugno della deadline per i bilanci di previsione sarà ufficializzato giovedì prossimo in Conferenza stato-città per poi essere trasposto nel tradizionale decreto del Viminale. La proposta iniziale di nuovo rinvio prevedeva il 31 maggio, ma la concomitanza delle elezioni amministrative porterà il termine ad allungarsi fino a fine giugno.
Per ulteriori approfondimenti si veda l'articolo di Matteo Barbero pubblicato su ItaliaOggi Slittano i bilanci locali.
In argomento si veda il successivo post Conferenza Stato-città propone di differire al 31 maggio i termini per l’approvazione dei bilanci previsionali 2015.

Circolare interpretativa in tema di fatturazione elettronica n. 1 del 9 marzo 2015

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, Dipartimento delle Finanze, e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, hanno emanato la circolare n. 1 del 9 marzo 2015 avente ad oggetto "Decreto 3 aprile 2013, n. 55, in tema di fatturazione elettronica. Circolare interpretativa".
Vedi anche l'articolo di Mastromatteo Alessandro e Santacroce Benedetto Dagli enti locali agli ordini l'obbligo vale per tutti.

lunedì 9 marzo 2015

L'incerto futuro dei Segretari comunali

Sul sito dell'Associazione Vighenzi pubblicato l'articolo di Marco Mordenti e Pasquale Monea dal titolo L'incerto futuro dei Segretari comunali. Il nodo dei segretari comunali: un esito plausibile. La riforma della dirigenza locale deve condurre ad equilibri più avanzati, in grado di contemperare tra loro le esigenze di efficienza e legalità.

I dubbi sull'applicazione dei vincoli alle assunzioni nel 2015 e 2016

I dubbi sulle assunzioni di personale da parte dei comuni e delle regioni negli anni 2015 e 2016 vanno, per una parte, diradandosi e, per una parte, aumentando. Questo risultato è determinato dalle indicazioni che si possono ricavare dalle interpretazioni che cominciano ad essere fornite dai Ministri della semplificazione e pubblica amministrazione e degli affari regionali e locali e dalle sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti.
Ancora una volta si conferma che la qualità del dettato normativo lascia molto a desiderare. Sicuramente la scelta di ridurre drasticamente il personale delle province e la indicazione che bisogna evitare che qualcuno tra essi possa vedersi risolto il rapporto di lavoro, non sono tra loro facilmente conciliabili.
Ma non si può mancare di sottolineare subito che si determina una condizione di incertezza che è resa quanto mai grave dalla previsione legislative che irroga la sanzione della nullità per la violazione di queste disposizioni.
Questo l'inizio dell'articolo di Arturo Bianco dal titolo I dubbi sull'applicazione dei vincoli alle assunzioni nel 2015 e 2016.
In argomento su questo blog i precedenti post:

Atto di segnalazione ANAC n. 3 del 25 febbraio 2015 concernente le spese di gestione delle procedure di gara delle centrali di committenza

L’Autorità nazionale anticorruzione, avendo assunto i compiti e le funzioni dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, a seguito della soppressione di quest’ultima, disposta dall’art. 19, comma 1, d.l. 24 giugno 2014, n. 90, convertito in legge 11 agosto 2014, n. 114, nell’esercizio del potere di segnalazione al Governo ed al Parlamento di cui all’art. 6, comma 7, lett. f), del d.lgs. 12 aprile 2006 n. 163 (nel prosieguo, “Codice”), intende formulare alcune osservazioni in merito alla prassi, che si sta diffondendo nel mercato dei contratti pubblici, di porre a carico dell’aggiudicatario il pagamento di una somma a titolo di rimborso delle spese della procedura ovvero di utilizzo della piattaforma informatica, anche in modalità ASP (Application Service Provider), di alcune centrali di committenza. 

Più precisamente è stata portata all’attenzione dell’Autorità la questione concernente la legittimità o meno della clausola, contenuta nei bandi di gara o nelle lettere di invito, che:
  • prevede a carico dell’aggiudicatario il pagamento di un corrispettivo – a favore di alcune centrali di committenza – fissato in percentuale rispetto al valore del prezzo di aggiudicazione, pena la revoca di quest’ultima;
  • impone al concorrente di allegare espressa dichiarazione con la quale si obbliga ad effettuare il suddetto pagamento in caso di aggiudicazione, a pena di esclusione.
Queste le conclusioni cui giunge l'Autorità con l'atto di segnalazione n. 3 del 25 febbraio 2015:
Alla luce delle considerazioni svolte, tenuto conto che alcune centrali di committenza, pur in assenza di specifica norma, ritengono legittimo porre a carico dell’aggiudicatario le spese di funzionamento delle piattaforme elettroniche dalle medesime gestite ovvero quelle connesse all’adesione a convenzioni quadro da esse stipulate, considerata, inoltre, la controversia interpretativa sorta sul tema, l’Autorità nel segnalare il fenomeno, che peraltro contribuisce ad alimentare il già elevato contenzioso in materia di appalti pubblici, ritiene opportuno un intervento legislativo con cui sia espressamente previsto il divieto, salvo diversa previsione di legge, di porre le spese di gestione della procedura – siano esse riferite all’utilizzo di piattaforme elettroniche (anche in ASP) ovvero alla stipula di convenzioni – a carico dell’aggiudicatario della procedura di gara.
In argomento vedi anche il successivo post Le centrali uniche di committenza.

Atti giuridici e principio di conservazione

Pubblicato sulla rivista on line AMMINISTRATIV@MENTE un articolo di Gabriele Pepe dal titolo Atti giuridici e principio di conservazione.
Questo il sommario:
1. Il ruolo dei principi e delle regole nel sistema giuridico; 2. Natura e caratteri del principio di conservazione degli atti giuridici; 3. Il principio di conservazione nel diritto romano; 4. Il principio di conservazione nel diritto privato; 5. Il principio di conservazione nel diritto amministrativo; 5.1. La funzione di riesame della P.A. con particolare riferimento alla conversione dell’atto amministrativo; 5.1.2. L’obbligo di rimozione del provvedimento amministrativo comunitariamente illegittimo; 5.2. Gli atti amministrativi compiuti dal funzionario di fatto; 5.3. Le illegittimità non invalidanti del provvedimento amministrativo.

Gianpiero D’Alia (Udc): “Perché promuovo, con una riserva (la proposta di abolizione dei Segretari), la riforma della burocrazia”

L’ex ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia (Udc), in un intervista pubblicata sul sito formiche.net, apprezza il metodo di lavoro del governo, elogia molti aspetti degli annunci di Renzi ma critica le innovazioni sui segretari comunali.
Per quel che riguarda la proposta di abolizione dei Segretari comunali D'Alia afferma:
"Resto del tutto contrario a demolire tale figura che invece va rafforzata. Il suo ruolo è fattore di garanzia e di interlocuzione per sindaci e governi territoriali. E lo è grazie alle regole imparziali e non politiche con cui viene scelto. Il rischio derivante dalla sua soppressione è che, in assenza di controlli preventivi sugli atti amministrativi, alla fine tutto si scarichi sul contenzioso giudiziario a discapito dei cittadini".

domenica 8 marzo 2015

Procuratore Regionale della Campania: ci siamo avvalsi, apprezzandola, dell'attenta azione di presidio alla legalità dei Segretari comunali

"Abbiamo anche seguito, e ci siamo avvalsi del loro prezioso supporto, l’attenta azione di presidio alla legalità svolta dai segretari comunali e provinciali e dai collegi di revisione degli enti locali. Nei riguardi di questi soggetti, occorre riconoscere che sembrano ormai in via di superamento le preoccupanti crisi identitarie del recente passato che aveva sacrificato la loro professionalità alle ragioni della politica locale. I ritrovati punti di riferimento funzionale, ci hanno fatto nuovamente scoprire la centralità di queste figure e la preziosa collaborazione che può derivare dall’affidare loro delicate indagini".
Dr.Tommaso Cottone - Procuratore Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione giurisdizionale per la Campania - Relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015 (pag. 57).

(Grazie al collega Francesco Nazzaro per la segnalazione)