Taglio dello stipendio del 10% l’anno, retrocessione a funzionario semplice, trasferimento, licenziamento. Potrebbe cambiare di parecchio la vita dei dirigenti della pubblica amministrazione. La bozza del decreto che attua la riforma Madia approvata l’estate scorsa ridisegna dalle basi il vertice di quella complessa macchina chiamata burocrazia. La riforma già prevede che per le poltrone da dirigente si pescherà da un serbatoio, il «ruolo unico» nel quale si entrerà per concorso. Gli incarichi dureranno quattro anni e le scelte saranno fatte da un’apposita commissione. Ma il decreto spiega cosa succederà al dirigente che, con il nuovo meccanismo, non riuscirà a trovare un incarico. Gli verrà subito tagliato lo stipendio: prenderà solo il cosiddetto trattamento fondamentale, senza la parte variabile, i premi e gli incentivi. A spanne la metà della retribuzione piena.
Inizia così l'articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 14 giugno 2016 dal titolo Svolta per i manager pubblici, potranno essere «retrocessi».
In argomento vedi il precedente post dal titolo Riforma della dirigenza verso lo slittamento.
Sulla riforma della dirigenza pubblica si vadano su questo blog i precedenti post:
- Il Consiglio di Stato sulla riforma Madia: pregiudiziale l'esito del giudizio di costituzionalità. Slitta la riforma della dirigenza pubblica?
- Madia sul nodo dei dirigenti della Pa;
- Il nuovo statuto della funzione pubblica nella legge delega n. 124 del 2015: la dirigenza;
- Nota informativa ANCI sul decreto della dirigenza pubblica;
- Dirigenza pubblica a rischio caos;
- Il Ministro Madia al question time del Senato sul ruolo unico dei dirigenti;
- Istituti di ispirazione anglosassone nella nuova riforma della pubblica amministrazione: le commissioni per la dirigenza;
- Il Prof. D'Alessio in audizione sul DDL di riorganizzazione della PA: gli aspetti critici della riforma della dirigenza;
- La riforma della dirigenza pubblica con particolare riguardo alla dirigenza locale: riflessioni a margine della legge delega 124/2015;
- Quale dirigenza per gli enti locali;
- Rinnovo degli incarichi dirigenziali senza procedura solo se motivati e a seguito di valutazione positiva;
- Riforma Pa, per i dirigenti pubblici decadenza solo dopo «valutazione negativa»;
- Riforma Madia: per i dirigenti risoluzione del rapporto solo in caso di valutazione negativa;
- Madia: «Solo la valutazione negativa farà decadere dal ruolo unico»;
- Dalla riforma Madia rischio esuberi per i dirigenti locali.
- Interventi al Seminario a porte chiuse sulla Legge Madia organizzato da federalismi, Osservatorio sui processi di governo e FormAP;
- La riforma della dirigenza pubblica con particolare riguardo alla dirigenza locale: riflessioni a margine della legge delega 124/2015;
- Quale dirigenza per gli enti locali;
- Nota di lettura di ANCI Veneto sulla legge di riorganizzazione della PA (L. 124/2015);
- Nota di lettura del servizio studi del Senato sulla legge di riorganizzazione della PA (L. 124/2015);
- Riforma Pa, pioggia di critiche in Parlamento sulle regole per la dirigenza.
Più conosco la spaventosa avarizia degli uomini e più comprendo la profonda saggezza dei banditi di un tempo che affrontavano le vittime intimando:” O la borsa o la vita”. Soltanto il terrore della morte, infatti, può vincere l’indomabile ripugnanza a metter mano al portafoglio.
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