Un massimo di 48 ore per la sospensione dell’assenteista, che andrà convocato per il contraddittorio dopo 15 giorni e potrà chiedere uno slittamento di 5 giorni in caso di «oggettivo, oggettivo e assoluto impedimento» in vista del verdetto finale entro 30 giorni. È il calendario il cuore delle nuove regole sui dipendenti pubblici che vengono individuati in flagrante oppure filmati mentre timbrano l’entrata e poi evitano l’ufficio, per arrivare a quello che il premier Matteo Renzi ha definito ieri in conferenza stampa un «licenziamento cattivo ma giusto», con cui «chi viene beccato a timbrare il cartellino e ad andarsene vede finalmente finita la pacchia». Si gioca tutta sui termini la stretta su un fenomeno, quello dell’assenteismo, che da Sanremo ad Agrigento torna ciclicamente al centro delle cronache e delle riforme della pubblica amministrazione, ma che finora ha prodotto licenziamenti veri con il contagocce.
Inizia così l'articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 16 giugno 2016 dal titolo Pubblico impiego. Anti-assenteismo, arriva la stretta: così le sanzioni e i licenziamenti. 30 giorni per il verdetto definitivo.
In argomento si vedano i post:
Nessun commento:
Posta un commento