Un provvedimento sostanzialmente positivo, ma anche la sottolineatura su alcuni correttivi da introdurre. Questo, in sintesi, il giudizio espresso a nome dell’Anci stamani da Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale, davanti alle Commissioni Affari costituzionali riunite di Camera e Senato nell’audizione riguardante il dlgs sulle società partecipate dei Comuni.
“Si sentiva senz’altro il bisogno di riordinare una materia così delicata e complessa – ha detto Bianco – sulla quale Anci in Conferenza Unificata ha espresso parere positivo, pur condizionato ad una serie di correttivi”. Secondo il presidente del Consiglio nazionale “si avverte una sfiducia del legislatore sulla capacità dei sindaci e delle amministrazioni di gestire correttamente la materia. Ormai da quale tempo, segnaliamo il divaricarsi della forbice tra le responsabilità alle quali dobbiamo far fronte come sindaci e i vincoli esterni e crescenti che ci vengono imposti”.
Bianco ha poi esposto analiticamente le proposte correttive dell’Associazione; al primo posto i controlli assegnati alla Corte dei Conti, “che sono preventivi e che, se non vengono chiaramente tipizzati, rischiano di diventare controlli di merito delle scelte amministrative, anziché di legittimità”. “Lo scenario - ha affermato ancora il sindaco di Catania – può essere quello di una paralisi decisionale, soprattutto se si guarda all’atteggiamento di certa burocrazia comunale davanti alle responsabilità che la legge assegna ad essa”.
Bianco, dopo aver evocato la necessità che ad esprimere pareri sulla materia della partecipate sia la Conferenza Unificata, si è poi soffermato sull’articolo 2 del dlgs, riguardante le società quotate, escluse dall’applicazione del Testo Unico per le azioni o gli altri strumenti finanziari emessi sino al 31 dicembre 2015: “Chiediamo che il termine sia fissato al 31 dicembre 2017, in maniera che le operazioni poste in essere possano essere agevolmente completate”. Infine, Bianco ha illustrato le motivazioni dell’Anci in tema di fatturato minimo sotto il quale è prevista la dismissione delle società: il dlgs lo fissa in un milione di euro, Anci propone in alternativa 500mila euro, o in relazione alla dimensione demografica dei Comuni che vi partecipano.
Fonte: ANCI.
In generale sul riordino delle partecipate si vedano i post:
- Nota breve sul Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica;
- Schema di decreto legislativo recante testo unico in materia di società a partecipazione pubblica: nota di lettura del Servizio Bilancio del Senato;
- Dossier del servizio studi di Camera e Senato sullo schema di Decreto di riforma della disciplina sulle partecipazioni pubbliche;
- Lo schema di riforma delle società partecipate. Aspetti ordinamentali;
- Norme di riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche (il testo ufficiale della proposta di decreto legislativo);
- Il parere della Conferenza Unificata sullo schema di decreto legislativo recante: Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica;
- Decreto sulle partecipate: il si condizionato di ANCI in Conferenza Unificata;
- Le principali novità previste dal Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (riforma Madia);
- Holding Comunali aspetti organizzativi del sistema di governance delle società partecipate dagli enti locali alla luce del Nuovo Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica;
- Schema di decreto legislativo testo unico in materia di società a partecipazione pubblica: le prime osservazioni di Cgil Cisl Uil;
- La road map dei decreti attuativi della L. n. 124/2015 di riorganizzazione della PA (cd Riforma Madia);
- Speciale riforma PA: i testi ufficiali dei primi decreti approvati dal Governo;
- Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale: finalmente il testo approvato dal Governo.
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