La spending review del governo Monti che nel 2013 ha sforbiciato 2,25 miliardi ai fondi dei Comuni è illegittima. Lo ha deciso la Corte costituzionale, nella sentenza 129/2016 depositata ieri (presidente Grossi, relatore Cartabia) che sembra però destinata a incidere sul piano dei principi più che su quello pratico: in discussione non è la misura dei tagli, frutto del «coordinamento della finanza pubblica», ma le modalità di distribuzione, che sono state “automatiche” e non hanno previsto un coinvolgimento degli amministratori locali.
Inizia così l'articolo di Gianni Trovati pubblicato sul Sole 24 Ore di martedì 8 giugno dal titolo Consulta. Bocciatura ex post per la spending review da 2,25 miliardi «targata» Monti. Illegittima la distribuzione “automatica” dei tagli nel 2013 ai Comuni.
Qui il link alla sentenza della Corte costituzionale n. 129/2016.
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