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martedì 25 agosto 2015

L'Unione chiede un incontro urgente al Ministro dell'Interno ai fini della corretta applicazione degli istituti vigenti

In data 5 agosto è stata inviata al Ministero dell'Interno una nota, a firma della Segreteria Nazionale dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali,  avente ad oggetto "Problematiche della categoria non risolte – Richiamo alla corretta applicazione degli istituti vigenti – Richiesta di incontro urgente".
Questo il contenuto della nota:
La scrivente O.S. ha avuto già modo di evidenziare con proprie comunicazioni (27.07.2015) la propria contrarietà alle recenti Circolari emanate da Codesto Spett.le Ministero in materie che incidono direttamente sulla sfera economica e giuridica dei Segretari. Inoltre, restano aperte, anche a prescindere da ogni responsabilità di Codesto Ministero, questioni di estrema delicatezza, quale quella concernente la corresponsione dei diritti di segreteria. Infine, con nota del 19 giugno scorso, le quattro OO.SS. rappresentative (UNSCP, CGIL, CISL e UIL) ebbero modo di inoltrare una apposita istanza con riferimento ai corsisti COA 5.
In conseguenza di quanto sinteticamente esposto, con la presente, si chiede a Codesto Spett.le Ministero un incontro urgente per la trattazione di una serie di questioni rimaste irrisolte e che si riassumono più analiticamente come di seguito: 
1) Per quanto concerne l’istituto del convenzionamento, l’Unione ribadisce che l’unico criterio da ritenersi valido ai fini della classificazione delle sedi è costituito dalla somma complessiva degli abitanti dei comuni aderenti ed è sulla base di tale criterio che va calcolata la relativa retribuzione nel rispetto della normativa contrattuale vigente; 
2) Con riguardo al trattamento economico spettante ai segretari neo iscritti in fascia B, si sottolinea che ogni indebita riduzione dello stipendio tabellare nella misura piena costituisce un comportamento assolutamente illegittimo; 
3) Con riferimento alla spettanza dei diritti di segreteria, l’art. 10, c. 2/bis, del DL n. 90/2014 affronterà i vari contenziosi che si stanno attivando innanzi ai giudici del lavoro in ogni parte d’Italia e che mirano a contestare la norma nel suo complesso e dunque nella sua parte applicativa che inerisce gli enti con la dirigenza nell’organigramma; per ciò che attiene, invece, i comuni privi di dirigenza, l’interpretazione letterale e quella teleologica non lasciano scoperta alcuna zona d’ombra, come invece la Corte dei Conti ha ritenuto di voler supporre con un parere rilasciato alcune settimane fa. Ciò implica, però, che Codesto Spett.le Ministero, essendo nella piena conoscenza della materia ed avendone la responsabilità relativa nella sua veste di datore di lavoro, intervenga con una circolare che chiarisca, una volta per tutte, le suddette circostanze; 
4) Infine, per quanto riguarda i COA 5, desta preoccupazione la calendarizzazione della conclusione del corso che potrebbe allungare i tempi per l’iscrizione all’albo, come già evidenziato in precedenza. E’ di tutta evidenza come, anche ai fini di quanto prevede la legge delega, occorra una rapida conclusione del corso e la possibilità di iscrivere all’albo tutti coloro che supereranno l’esame finale di idoneità, anche con l’obiettivo di procedere ad un virtuoso ringiovanimento della dirigenza pubblica. 
Si chiede, con forza, un incontro urgente su tutti i temi sopra indicati anche perché riteniamo che il datore di lavoro non possa, con suoi comportamenti conclusivi, produrre situazioni di difficile gestione e poi evitare ogni tipo di confronto.
Per approfondimenti è possibile vedere i precedenti post di seguito segnalati in base all'argomento in cui si suddivide la nota.
Con riferimento alle Convenzioni:

Con riferimento ai diritti di rogito:

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