Ci saranno ampi rilievi critici nel parere che il Consiglio di Stato divulgherà a giorni, la prossima settimana con tutta probabilità, sulla riforma della Pubblica amministrazione firmata dal ministro Marianna Madia. E’ quanto si apprende in ambienti governativi e sindacali.
Il parere, obbligatorio anche se non vincolante, avrà comunque un peso rilevante nella discussione in corso tra esecutivo, Parlamento, esperti del ramo e organizzazioni sindacali. Ne è consapevole il governo, in cui si stagliano due impostazioni, secondo la ricostruzione di Formiche.net: c’è una parte più dialogante e disponibile a rivedere modi e tempi di alcune disposizioni, mentre c’è anche chi, come il dicastero retto da Madia, tiene il punto rispetto a ipotesi di modifiche per evitare annacquamenti o proroghe.
Sta di fatto che tra i giuristi si parla di rilievi per nulla secondari che compariranno nel parere del Consiglio di Stato sulla riforma della Pubblica amministrazione e di un certo subbuglio in ambienti ministeriali per scongiurare passi più abrasivi di natura anche costituzionale. Secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, uno degli aspetti che sarà sollevato è quello che si va incidere in eccesso nell’autonomia di regioni ed enti locali.
Inizia così l'articolo di Bruno Guarini e Cristiana Rizzo dal titolo Riforma Pubblica amministrazione, cosa teme il governo dal parere del Consiglio di Stato in arrivo pubblicato sul sito Formiche.net
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