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sabato 11 aprile 2015

La Commissione Affari Costituzionali del Senato approva con moltissimi dubbi l'abolizione della figura del Segretario comunale

Come anticipato in altro post, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha chiuso l'esame, in sede referente, del DDL 1577 di riorganizzazione della pubblica amministrazione.
Il testo è passato quindi nel pomeriggio all'esame dell'Aula, con la relazione orale del Sen. Giorgio Pagliari.
In merito alla proposta di abolizione del Segretario comunale, la Commissione ha votato (oserei dire obtorto collo) il subemendamento 10.504/7 (testo 2).
Il dibattito in Commissione evidenzia a mio avviso quanto segue:

  • forte perplessità di abolire i Segretari comunali, perplessità espresse, seppur a titolo personale, anche dalla Capogruppo del PD in Commissione, oltre che da tutti gli altri componenti; le numerose prese di posizione contrarie all'abolizione della figura del Segretario comunale hanno lasciato evidentemente il segno;
  • volontà del Governo di procedere all'abolizione della figura e delle funzioni del Segretario comunale, ma davanti ad un quadro di forte perplessità dei membri del Parlamento, disponibilità a trovare una soluzione di compromesso tra, appunto, la volontà di abolire figura e funzioni (Governo) volontà di non abolire (Parlamento);
  • la soluzione di compromesso raggiunta da Governo e Parlamento è rappresentata dal subemendamento 10.504/7 (testo 2), che quantomeno salvaguarda le funzioni apicali svolte dai Segretari comunali (nonchè per un periodo di 3 anni crea un'esclusiva per gli ex Segretari comunali di ricoprire il ruolo di dirigente apicale);
  • auspicio da parte di tutti i parlamentari di migliorare il testo nel corso dei lavori parlamentari.
Risulta quindi confermato, a mio avviso, il quadro emerso nei precedenti giorni e riportato nelle considerazioni contenute nei seguenti post:
Questo il dibattito svolto ieri in Commissione tratto dal resoconto di seduta.
"Si passa alla votazione del subemendamento 10.504/7 (testo 2).

Il relatore PAGLIARI (PD) sottolinea che la riformulazione accolta dai proponenti è frutto della collaborazione dei senatori della Commissione. In proposito, ringrazia il Governo, per aver saputo valorizzare il ruolo propositivo del Parlamento.

La senatrice LO MORO (PD), a nome del Gruppo, annuncia un voto favorevole. Tuttavia, a titolo personale, precisa di non condividere l'abolizione della figura del segretario comunale.

Il senatore CRIMI (M5S) annuncia un voto contrario. Pur ritenendo nel complesso condivisibile l'impianto dell'articolo 10, reputa inopportuno abolire la figura del segretario comunale, il cui compito a presidio della legalità è da considerare anche a garanzia dell'autonomia dell'amministrazione nei confronti dell'autorità politica.

La senatrice DE PETRIS (Misto-SEL) riconosce che, con la riformulazione del subemendamento, è stato compiuto un tentativo di mediazione al fine di migliorare il testo originario. Tuttavia, continua a suscitare numerose perplessità la decisione di abolire la figura del segretario comunale. Per questo motivo, dichiara il proprio voto contrario.

Il senatore BRUNI (FI-PdL XVII), pur riconoscendo che il lavoro svolto dal relatore e dalla Commissione ha consentito di migliorare il testo originario, ritiene che la delega prevista dal subemendamento 10.504/7 (testo 2) susciti ancora perplessità. In particolare, reputa inopportuno prevedere la confluenza dei segretari nel ruolo unico, senza tenere conto della eterogeneità dei meccanismi di selezione di tali figure professionali tra i Comuni di più ampie dimensioni e quelli medi e piccoli, dove spesso le procedure concorsuali non riescono a selezionare personale particolarmente qualificato. Inoltre, ravvisa alcune criticità anche a proposito della previsione di un periodo di tre anni, al termine del quale non si comprende se tutti i segretari comunali inseriti nel ruolo unico troveranno collocazione.

Per i motivi illustrati, ritira la propria firma dal subemendamento 10.504/7 (testo 2).

Il senatore PALERMO (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) ritiene che, nonostante la soluzione di compromesso raggiunta attraverso la riformulazione del subemendamento 10.504/7, sia necessaria una ulteriore riflessione sulla opportunità di consentire che l'indirizzo politico del Comune sia determinato dal sindaco, senza alcun controllo da parte della dirigenza. Pertanto, associandosi alle considerazioni svolte dalla senatrice Lo Moro, dichiara il proprio voto favorevole, pur conservando alcune perplessità sul tema.

Il senatore TORRISI (AP (NCD-UDC)), nell'apprezzare il lavoro di sintesi svolto dal relatore, sottolinea che la proposta consente di ripristinare la importante funzione di controllo di legittimità degli atti amministrativi, già da tempo sottratta alla responsabilità del segretario comunale. Annuncia, quindi, un voto favorevole, auspicando che, per l'esame in Assemblea, la formulazione del testo sia ulteriormente affinata, per superare alcune delle perplessità emerse nel corso del dibattito.

Il senatore VOLPI (LN-Aut) ritiene che la soluzione di compromesso individuata con il testo 2 del subemendamento 10.504/7 conferisca una posizione ambigua alla figura del segretario comunale, il quale non risulterebbe completamente subordinato all'organo politico, ma al tempo stesso neanche del tutto autonomo. Inoltre, ritiene inopportuno prevedere espressamente l'obbligo per gli enti locali di nominare comunque un dirigente apicale con compiti di attuazione dell'indirizzo politico e di coordinamento e controllo della legalità dell'attività amministrativa.

L'emendamento 10.504/7 (testo 2), posto ai voti con il parere favorevole del relatore e del rappresentante del Governo, è accolto.

Posti ai voti con il parere contrario del relatore e del rappresentante del Governo, sono respinti gli identici subemendamenti 10.504/8, 10.504/9, 10.504/10 e 10.504/11.
Posti separatamente ai voti con il parere contrario del relatore e del rappresentante del Governo, sono respinti anche i subemendamenti 10.504/12, 10.504/14 e 10.504/15.
Posto ai voti con il parere favorevole del rappresentante del Governo, è accolto l'emendamento 10.504, così come modificato dall'approvazione dei subemendamenti 10.504/500 e 10.504/7 (testo 2).
Gli emendamenti S10.1, 10.68, 10.69, 10.70, 10.71, 10.72, 10.104 e 10.115 risultano pertanto preclusi, mentre l'emendamento 10.120, posto ai voti con il parere contrario del relatore e del rappresentante del Governo, è respinto".
In argomento si veda anche l'articolo pubblicato dal quotidiano del Sole24Ore Enti Locali & PA di Davide Colombo e Marco Rogari dal titolo Primo voto in Senato per la riforma Madia.

1 commento:

  1. che Italia di senatori pecore.........di fronte al lupo Matteo.... che pena

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