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sabato 8 novembre 2014

Assemblea Nazionale UNSCP: il resoconto del collega Luca Costantini

Il Consiglio Nazionale è iniziato alle ore 10,00 ed ha visto una grandissima affluenza di persone: iscritti all’Unione, esponenti delle altre sigle e non iscritti. Molti colleghi, per il gran numero di partecipanti, sono dovuti rimanere all’esterno della sala.


All’inizio della relazione Alfredo Ricciardi rimarca come l’Anci, dopo un forte sostegno, nelle ultime settimane sia diventata meno convinta. Il Segretario Nazionale, poi, evidenzia che la proposta di Renzi ha fatto scoppiare contraddizioni all’interno della categoria. Da una parte l’Unione che rimarca il ruolo di direzione apicale caratterizzato comunque anche dalla funzione di controllo e di garanzia, dall’altra altri colleghi, soprattutto UNADIS-Vighenzi, che prediligono la funzione di controllo pur non dimenticando il ruolo di coordinamento. In ogni modo Ricciardi spiega come il DDl non esclude la figura di vertice che è anche fortemente voluta dall’Anci.

Entrambe le posizioni sono legittime ma forse la prima è più vicina alla nostra storia. L’Assemblea è chiamata a fare chiarezza fra le due opzioni. Il Segretario continua spiegando che la sola funzione di controllo farebbe perdere la direzione (con ovvie e conseguenziali ricadute economiche) che già oggi, con la sovraintendenza e il coordinamento previsti per legge, è posta in dubbio.
L’Assemblea quindi applaude il Sindaco di Messina Renato Accorinti che è voluto intervenire. Il discorso è caldo, passionale e strappa numerosi e sentiti applausi. Tralasciando le parti dell’intervento meno pertinenti (ma non per questo non interessanti) Accorinti spiega che il Segretario da lui è anche Direttore e lavora 25 ore al giorno. Il suo lavoro è così fondamentale che ha già difeso la figura con Renzi e presto lo farà con Delrio. Annuncia anche che indirà un appello per la figura fra tutti i Sindaci.

Dopo un breve intervento del Segretario Nazionale che spiega come anche il nome potrebbe essere sacrificato per rendere maggiore giustizia al nostro ruolo, prende la parola il Sindaco di Macerata Romano Carancini che dice di sentirsi protetto dal Segretario. Nella sua vita amministrativa ha avuto tre Segretari: tutti “eccezionali”, “un vero baluardo per il Sindaco”.

E’ il momento dei Sindaci: ecco Di Primio, Sindaco di Chieti e Responsabile Anci per il personale. L’ esponente dell’ Anci dice che “la riforma verso i segretari ha usato l’accetta” e che il problema non è il nomen iuris ma la funzione. Difende il ruolo dei Segretari che a differenza dei Direttori hanno superato un esame. Poi Di Primio comincia una serie di distinguo dal governo che, dice, deve saper ascoltare e incalza i Segretari invitandoli a far squadra con l’Anci: insieme si può ottenere una buona riforma. Il ruolo del Segretario, continua, è necessario ma onestamente la necessità è per il ruolo e non per la figura. Anci vuole mantenere lo spoil system ma temperato, rispetto ad ora, da criteri guida che tutelino i Segretari e aiutino i Sindaci. Conclude dicendo che l’Anci vuole un soggetto che coordini i dirigenti, attui il programma amministrativo e faccia anche (ma non solo) il controllo. Tornano i distinguo: la riforma non può essere di una persona è necessario equilibrio e ascolto. Interessante anche il passaggio in cui spiega che l’Anci è stata chiara nello spiegare che le autonomie non sono disponibili a pagare il soprannumero nel ruolo unico.

Alfredo Ricciardi, riprendendo la parola, accetta la proposta lanciata dal Sindaco di Chieti a collaborare per una riforma migliore.
A questo punto interviene Maria Concetta Giardina per Unadis – Vighenzi. La collega spiega il lavoro dell’Associazione e dell’Unadis: il coinvolgimento delle personalità a favore della categoria, la raccolta firme on line, i contatti con alcuni Senatori. Dice che si deve lavorare sulle competenze del Segretario, che il coordinamento è importante ma insieme al controllo che è anche una forma d’organizzazione. Auspica che la categoria rimanga unita, che si possa collaborare con l’Unione e che l’emendamento 10.74 è una buona mediazione fra le opposte posizioni.
E’ la volta di Yuri Santagostino, Sindaco PD ventinovenne di Comareto, comune di circa 20.00 abitanti. Santagostino racconta di non avere sostituito il Segretario dopo le elezioni pur essendo stato scelto dal centrodestra e spiega che il lavoro del Segretario è per lui importante.

Sonia Lamberti porta la voce dei COA V, ringrazia l’Unione per l’aiuto e la vicinanza e spiega che i nostri giovani colleghi hanno saputo far rete contattando anche molti Senatori.
Interviene quindi Luca Uguccioni, Segretario Generale di Bologna, non iscritto al Sindacato. Nel suo discorso spiega che i Sindaci dei grandi comuni vogliono mantenere la duplicità della figura.
Per Antonio Le Donne non esiste organizzazione senza figura di salvaguardia dell’unitarietà della struttura. Per il collega di Messina, grande comune e città metropolitana, la figura apicale deve essere unica e va superato il dualismo con il Direttore. Chiude chiedendo a Unadis e ai Segretari dei grandi comuni di trovare una posizione comune.
Seguono altri colleghi iscritti e non iscritti che evidenziano più concetti: l’importanza dell’unità della categoria, l’invito a partecipare nelle organizzazioni sindacali o nelle associazioni per far sentire la propria voce, il fatto che si viene attaccati perché si difende la legalità, l’idea che il coordinamento non deve escludere la legalità.
Prima dell’intervento di chiusura di Ricciardi prende la parola Maurizio Moscara esponendo alcune considerazioni: l’emendamento 10.74 è una mediazione migliorabile ma comunque un punto di contatto con Unadis, la doppia figura non è più accettabile, il controllo di legittimità è insito nella direzione. Chiede poi che l’Unione aderisca allo sciopero generale del pubblico impiego.
Alfredo Ricciardi, prendendo la parola per le conclusioni, annuncia che, a seguito del parere rilasciato dalla Ragioneria dello Stato, sarà sottoscritta una nota da tutti i Sindacati a difesa della retribuzione di posizione nelle convenzioni e che la lettera sarà inviata anche a tutti i Comuni.
Nelle conclusioni viene spiegato che “la battaglia” sarà dura. Comunque le possibilità ci sono, l’Anci oggi ha dimostrato di apprezzare i Segretari e i Senatori hanno presentato molti emendamenti a difesa della figura. Ritiene di dover proporre una mediazione perché il governo è forte e non sempre disponibile al dialogo. Si punterà alla figura unica di direzione accompagnata da compiti di controllo e garanzia in tutti gli enti, riconosce però che nei grandi comuni il ruolo potrebbe anche non esser ricoperto dal Segretario. L’Unione cercherà di difendere il ruolo del Segretario ovunque ma il Segretario dovrà avere una funzione ovunque. Dice che a volte negli enti grandi la duplicità del ruolo ha fatto si che il Segretario non svolgesse un ruolo portando anche a reazioni di rigetto verso la categoria. Termina dicendo che la garanzia della legalità e il controllo sono aspetti importanti anche per l’Unione ma che l’aspetto preminente deve essere il coordinamento. L’Anci non vuole il Segretario dirigente dello Stato perché questo accentuerebbe il ruolo di controllo rispetto a quello di coordinamento. L’Unione cercherà di mantenere la specificità della figura all’interno del ruolo unico dirigenziale degli enti locali.
Resoconto a cura di Luca Costantini.
Vedi anche il precedente post Le immagini dell'Assemblea Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali in corso a Milano.

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