L'Assemblea del Senato, nella seduta antimeridiana di mercoledì 18 ottobre, con 142 voti favorevoli, 61 contrari e 32 astenuti, ha approvato con modifiche il ddl n. 2208, in materia di segnalazioni di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato (cosiddetto Whistleblowing). Il provvedimento torna alla Camera dei deputati.
L'articolo 1 prevede che il pubblico dipendente che segnala al responsabile della prevenzione della corruzione ovvero all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), o denuncia all'autorità giudiziaria condotte illecite, di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi. Gli atti discriminatori o ritorsivi adottati dal datore di lavoro sono nulli. L'articolo prevede, inoltre, che l'identità del segnalante non possa essere rivelata e che spetti al datore di lavoro dimostrare che le misure discriminatorie sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione. L'articolo 2 estende le particolari tutele ai dipendenti del settore privato.
Qui il link al testo del provvedimento approvato.
Qui il link al Dossier di documentazione.
In argomento si vedano i precedenti post Whistleblowing - Monitoraggio ANAC sull'applicazione dell’istituto per la segnalazione di illeciti nella PA ed i documenti ivi richiamati.
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