In genere non faccio polemiche, ma se mi toccano gli amici non riesco a non farle. Il presente post è purtroppo condizionato dal fatto che qualcuno mi "ha toccato" un'amica.
Dopo quella del cardiologo abolito, anche oggi abbiamo una storiella che mi serve per giungere ad una conclusione.
Dopo quella del cardiologo abolito, anche oggi abbiamo una storiella che mi serve per giungere ad una conclusione.
Un Segretario improvvisamente fu investito di una nuova funzione, quella di Responsabile di prevenzione della corruzione. All'attribuzione della funzione corrispondeva una pesante forma di responsabilità (almeno disciplinare) nel caso in cui si fossero verificati all'interno dell'ente reati di corruzione. Il Segretario subito si mise a lavoro e preparò, inventandoselo da zero (il piano nazionale arrivò soltanto l'anno dopo), una bozza di piano comunale di prevenzione della corruzione. Lo consegnò ai responsabili comunali dei vari settori per avere osservazioni ed eventuali elementi aggiuntivi. La reazione fu stupefacente: tutti i responsabili di Settore si sentirono in dovere di dare il massimo. Giunsero così proposte di miglioramento del piano; non passava giorno che il Segretario non riceveva osservazioni acute e pertinenti. Grazie al contributo dei Responsabili il piano di prevenzione della corruzione fu completato e, come la legge prevede, presentato all'attenzione delle associazioni del territorio e della cittadinanza. Il giorno della presentazione del piano, che doveva svolgersi all'interno della sala consiliare, l'eccezionale presenza di pubblico, costrinse l'Amministrazione a cambiare sede: tutti al teatro comunale che contiene circa 1.000 persone. Alcune rimasero fuori, ma la soluzione logistica aiutò molto la riuscita dell'iniziativa. Dopo la presentazione, alla cittadinanza furono concessi 15 giorni per eventuali osservazioni al piano. Ho ancora negli occhi quanto accadde in comune il giorno della scadenza di quel termine. Una fila lunghissima al protocollo fu affrontata dai cittadini con pazienza ed il sorriso sulle labbra. Tutti erano consapevoli dell'importanza del loro contributo. Elaborate le osservazioni, tutte di ottima fattura, il piano fu poi portato all'esame della Giunta Comunale per l'approvazione. Anche quello fu un passaggio storico. Dopo una puntuale e dettagliata esposizione da parte del Sindaco tutti gli assessori presero la parola: una cosa mai vista. Ognuno di loro aveva una relazione scritta con tanto di proposte emendative! La Giunta si aggiornò per ben 3 volte, consapevole del valore storico dell'atto che stava per approvare. I giornali e le televisioni locali non parlavano d'altro, sottolineando in ogni occasione il ruolo determinante svolto dal Segretario per la predisposizione del piano. Alla fine il piano fu approvato. Per giorni non si parlò se non di questo straordinario evento per la comunità.
Non è finita qui.
Il piano prevedeva anche una giornata della trasparenza. Questa volta il Sindaco capì subito la portata storica dell'evento e propose di svolgere l'iniziativa presso lo stadio comunale (circa 7.000 posti). Quel giorno fu il più bello nella carriera del Segretario, che apprezzò appieno le enormi soddisfazioni che quel lavoro era in grado di fornire. Stadio tutto esaurito! Qualcuno purtroppo rimase fuori, ma la partecipazione fu straordinariamente commovente. Da quel giorno in comune nessuno chiamava più il Segretario con questo nome, ma con quello più importante di Responsabile di prevenzione della corruzione. La mattina appena arrivava in comune, passando per la piazza che conduce al comune, i vecchietti del posto facevano a gara per salutarlo. "Buongiorno signor Responsabile della Prevenzione della corruzione". Si abituò subito al fatto che nessuno ormai lo chiamava più Segretario. La storia era bellissima fin quando il Responsabile della Prevenzione della corruzione decise di restituire il Decreto di nomina. Tutti i cittadini scesero in piazza sotto choc. C'erano donne, bambini ed anziani che piangevano increduli! Stava per finire il sogno che fino ad allora avevano vissuto ad occhi aperti. Il Sindaco, con un gesto eclatante presentò le proprie dimissioni affermando: "Senza Responsabile della Prevenzione della corruzione non saprei proprio come gestire un comune, come fornire servizi ai cittadini: meglio le dimissioni!". Quella comunità da quel momento in poi entrò nel caos più totale e ci vollero anni prima che il Comune riuscì a "resuscitare".
Per molti di voi che hanno vissuto questa esperienza è facile comprendere le parole di Claudio Rossi (sinceramente poco eleganti e poco rispettose; non ci vengo più a cena con te). Per me che purtroppo non l'ho vissuta è più facile comprendere le parole di Daniela Urtesi.
Quanto a quello che devo scrivere sul blog e come, decido io. Questo blog ha una storia, breve, che testimonia poche cose:
- il blog lo curo io e tenerlo gratuitamente aggiornato con certi contenuti richiede sacrificio e dedizione, che dovrebbero indurre al rispetto (sempre richiesto da alcuni personaggi e mai concesso);
- se devo dire una cosa la dico;
- se qualcuno deve dire una cosa la dice;
- se qualcuno interviene in modo irriguardoso cancello il commento;
- se un collega mi chiede di pubblicare qualcosa decido se pubblicarla o meno; se non la pubblico spiego il perché ("mezzucci" non ne ho mai usati perchè non mi appartengono: parlo sempre in faccia mi risulta più semplice).
Inoltre, il blog è nato da Segretari della regione Lazio appartenenti all'Unione e non lo abbiamo mai nascosto (è scritto all'inizio di ogni pagina). Io sono il Segretario Regionale dell'Unione del Lazio. Le cose pubblicate sul blog chiunque può decidere di leggerle o meno. Basta non collegarsi. Se ti dà fastidio quello che c'è scritto non leggerlo (allo stadio si direbbe CAMBIA CANALE); faccio anch'io così e ti assicuro che evito tantissimi fastidi.
Piena solidarietà a Daniela, stimata collega e professionista esemplare. Ma non c'è da meravigliarsi, il "soggetto" lo conosciamo a menadito già dai tempi in cui si dilettava a discettare sul blog di Saffioti. "Non ti curar di loro ma guarda e passa"!
RispondiEliminale tue storielle sono come le favole di Fedro,...molto educative!
RispondiElimina..e mi sono appena complimentata con Daniela per la sua analisi piena di buon senso e di attinenza alla realtà
Grazie Franco e grazie ...Grazia...ovviamente con il mio commento di critica all'iniziativa simbolica di restituzione dei decreti di RPC non intendevo nel modo più assoluto irridere i colleghi che se ne sono fatti promotori con i quali, anzi, condivido le stesse ansie e preoccupazioni per un futuro che tutto è meno che roseo. Non intendo rispondere al collega del forum perchè i toni che ha usato non mi piacciono e trae conclusioni che vanno ben al di là delle semplici considerazioni che avevo espresso. Bellissima la parodia di Amedeo !!!! Vale più di mille discorsi. Tornando all'iniziativa simbolica, penso che in un momento difficile come questo occorre ragionare e assumere quelle iniziative che portino a un qualche risultato utile e questa penso veramente che non ne darà. Poi ognuno decide per se. Ritengo che l'unica via da battere sia quella parlamentare perchè è lì che si decide. Bisogna contattare i parlamentari uno ad uno ...parlarci...parlarci...fino allo sfinimento... solo così (forse) riusciamo a migliorare il testo del senato
RispondiEliminaSolidarietà a Daniela e grandi complimenti ad Amedeo che con la sua sottile ed intelligente ironia ci ricorda che si può avere opinioni discordanti ma sempre nel rispetto altrui !
RispondiEliminaProposta: i colleghi dei comuni più grandi, in convenzione, facciano un passo indietro.Con tutti gli impegni di una giornata di lavoro come si fa a stare in due comuni? Scusatemi, qualcosa mi sfugge o forse, meglio ancora, non sono al passo con i tempi.
RispondiEliminaAlberto Vinci