Potrebbero essere quasi 100 mila i lavoratori pubblici che rischiano di non vedere un aumento in busta paga se andrà in porto l’ipotesi di fissare un tetto retributivo al rinnovo del contratto degli statali. Un azzeramento figlio della cosiddetta piramide rovesciata, di cui più volte ha parlato la ministra della Marianna Madia per distribuire l’aumento da 85 euro mensili medi promesso dal governo.
Il meccanismo potrebbe prevede aumenti più consistenti per chi guadagna meno e, viceversa, meno generosi per chi mensilmente incassa di più. Con un criterio del genere con risorse limitate, superata una certa soglia di retribuzione, per molti l’aumento potrebbe addirittura azzerarsi. Ipotesi che trova totalmente contrari i sindacati che chiedono all’esecutivo di rispettare l’accordo del 30 novembre 2016, che ha previsto un aumento per tutti, nessuno escluso.
Il meccanismo potrebbe prevede aumenti più consistenti per chi guadagna meno e, viceversa, meno generosi per chi mensilmente incassa di più. Con un criterio del genere con risorse limitate, superata una certa soglia di retribuzione, per molti l’aumento potrebbe addirittura azzerarsi. Ipotesi che trova totalmente contrari i sindacati che chiedono all’esecutivo di rispettare l’accordo del 30 novembre 2016, che ha previsto un aumento per tutti, nessuno escluso.
Inizia così l'articolo dal titolo Dipendenti pubblici, il nodo della piramide rovesciata: con il «tetto» a 75 mila euro in 100 mila senza aumenti contrattuali pubblicato sul Messaggero del 9 settembre 2017.
Vedi anche il successivo post Rinnovo contratti. Cosmed insorge: «Niente aumenti per tutti i dirigenti? Il governo chiarisca e smentisca immediatamente».
Vedi anche il successivo post Rinnovo contratti. Cosmed insorge: «Niente aumenti per tutti i dirigenti? Il governo chiarisca e smentisca immediatamente».
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